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Maledetta rastrelliera, alla Stazione Termini i cicloattivisti le suonano alle Ferrovie

Maledetta rastrelliera, alla Stazione Termini i cicloattivisti le suonano alle Ferrovie

“Maledetta rastrelliera, dove sei?”. La protesta sonora è andata in scena sabato 9 marzo alle 18:07 nell’atrio della Stazione Termini di Roma, dove una sessantina di cicloattivisti ha riempito di scampanellate il cuore dello snodo ferroviario più importante d’Italia per richiamare l’attenzione sul fatto che proprio lì manca un posto sicuro dove legare la propria due ruote e l’intermodalità resta ferma su un binario morto. Un flash mob improvviso che Bikeitalia ha raccontato con una diretta Facebook.

L’iniziativa colorata e rumorosa ha visto la partecipazione di ciclisti urbani con bici di tutti i tipi: dalle pieghevoli alle scattofisso, dalle city bike alle gravel, dalle mtb biammortizzate alle bici da viaggio piene di portapacchi e borse.

Senza destare sospetti, i partecipanti sono arrivati alla spicciolata intorno alle 18 utilizzando diversi punti di accesso e poi si sono posizionati davanti al tabellone principale della Stazione Termini, a pochi passi dai binari, lasciando un paio di metri di distanza tra una bici e l’altra per non intralciare il normale flusso di passeggeri in transito.

Quindi alle 18:07 hanno capovolto le bici e si sono messi a scampanellate a tutta forza e a “suonarle” imitando la perfomance artistica che fece Frank Zappa: tamburellando sui telai di acciaio e di alluminio con delle bacchette, oppure utilizzando i raggi delle ruote come corde di una chitarra ed estraendo suoni con un plettro o un cartoncino.

La protesta, pacifica e festante, è stata immortalata con il cellulare da tanti turisti e cittadini appena scesi dal treno o in procinto di prenderne uno: le forze dell’ordine presenti sul posto si sono limitate ad osservare la scena e probabilmente sarebbero intervenute di lì a breve per identificare i partecipanti e sgomberare l’atrio, ma alle 18:09 in punto i cicloattivisti così come erano arrivati così se ne sono andati via e dunque tutto si è concluso senza ulteriori strascichi. Il tutto è stato filmato anche dal videomaker, fotografo e regista Sergio Gatto che ha postato un video su YouTube:

Non è un caso che questo flash mob sia stato fatto proprio alla Stazione Termini, dove nelle scorse settimane le bici parcheggiate alla bell’e meglio ai parapedonali di fronte all’ingresso principale sono state rimosse dai vigili dando pochissimo preavviso ai proprietari (meno di 48 ore, ndr) e chi l’aveva lasciata legata lì ha trovato solo un cartello con la Determinazione Dirigenziale 317/2019 del Comune di Roma e le istruzioni per andare a recuperare la propria due ruote rimossa. Una decisione dettata da non meglio specificate esigenze di “decoro e sicurezza” ma provocata anche dalla trasmissione “Striscia la notizia” – che dopo il vergognoso pasticciaccio di Via Merulana contro i ciclisti – ha segnalato la presenza di bici abbandonate davanti alla Stazione Termini tra cui anche quelle dei ciclofattorini che consegnano cibo a domicilio e sottolineando che gli zaini portavivande lasciati incustoditi potevano essere ricettacolo di sporcizia e utilizzati in modo improprio da qualche malintenzionato. E così il 26 febbraio sono tornati con le loro telecamere sul posto per documentare la rimozione delle bici che proprio loro avevano caldeggiato attraverso un servizio dal taglio scandalistico che, evidentemente, ha avuto molta eco.

Infatti, con il placet di Grandi Stazioni che gestisce l’area antistante la stazione in Piazza dei Cinquecento, è stata emanata una Determinazione Dirigenziale per rimuovere le bici da lì e vietarne il parcheggio per tutto il 2019. Il risultato è che adesso in tutta l’area della Stazione Termini manca un posto sicuro dove poter legare la propria bici, non esiste neanche una maledetta rastrelliera e chi arriva in sella alla propria due ruote per poi prendere il treno può sperare di trovare un palo della segnaletica stradale libero nelle strade limitrofe ma sa che è passibile di multa e sequestro del mezzo perché non si può parcheggiare la bici sul marciapiede.

Quindi nel principale snodo ferroviario d’Italia manca un parcheggio per le bici e dunque la tanto sbandierata intermodalità di cui si sente spesso parlare nei convegni – e anche recentemente all’iniziativa del Treno Verde di Legambiente e FS Italiane al binario 1 della Stazione Termini – resta confinata su un binario morto.

Intanto proprio sopra i binari proseguono i lavori per la realizzazione del megaparcheggio per auto, di cui a suo tempo ci eravamo già occupati: oltre 1.300 posti per parcheggiare la macchina direttamente dentro la stazione, un attrattore di traffico privato motorizzato al centro di Roma in un’area già congestionata che non prevede neanche un posto per le bici. Neanche una maledetta rastrelliera.

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