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Roma, la Piazza del Popolo Verde abbraccia Greta Thunberg

“Ciao Roma!”. Greta Thunberg saluta la folla assiepata sotto al palco in Piazza del Popolo come una consumata rockstar anche se ha solo 16 anni e sta girando il mondo non in tournée ma per aprire gli occhi ai decisori politici: abbiamo un solo pianeta e bisogna cambiare strada prima che sia troppo tardi, perché il punto di non ritorno si avvicina e sul futuro della Terra incombe la Spada di Damocle dei cambiamenti climatici. Il 2030 è dietro l’angolo e non possiamo più fare finta di niente.

Oggi ad accogliere Greta a Roma c’erano i ragazzi dei Fridays For Future di tutta Italia: uno sciopero per ribadire il concetto che senza il rispetto dell’ambiente non ci sarà un futuro e dunque testimoniare la propria presenza in piazza – per bambini, ragazzi e adolescenti che hanno tutta la vita davanti – appare come un atto irrinunciabile di protesta ma anche di proposta.

Sul palco, alimentato a pedali dall’energia di 120 ciclisti grazie alla collaborazione con la band dei Têtes de Bois, si sono alternati molti interventi di giovani e giovanissimi, alunni delle elementari e studenti delle medie, liceali incazzati con un sistema di alternanza scuola-lavoro che premia le multinazionali “multinquinanti” e universitari consapevoli che fuori dalla mura dell’ateneo dove studiano “La nostra casa è in fiamme” (titolo del libro di Greta, ndr) e abbiamo un disperato bisogno di spegnere la furia del fuoco distruttore, alimentato dal turbocapitalismo e da un sistema economico e sociale non più sostenibile.

Greta è salita sul palco intorno alle 12:30, ma la mattinata era cominciata già alle 9:30, con l’arrivo alla spicciolata dei 120 ciclisti che hanno messo gambe, cuore e polmoni per fornire attraverso le loro pedalate l’energia necessaria per alimentare l’impianto audio. Un “palco a pedali” reso possibile grazie alla presenza e all’esperienza dei Têtes de Bois, gruppo musicale che con questo format ha costruito lo spettacolo “Good Bike” in cui sono gli spettatori che, pedalando, producono tutta l’energia che serve per le luci, le voci e i suoni. E proprio loro guidati dal leader Andrea Satta si sono esibiti in “Alfonsina e la bici”, cavallo di battaglia che ha conquistato anche il pubblico dei più giovani presenti in Piazza del Popolo.

Non ci sono bandiere di partito, solo cartelli autoprodotti che esprimono meglio di qualsiasi editoriale o profluvio di parole in un talk show televisivo la rabbia e l’inquietudine di tanti ragazzi che stanno osservando il disfacimento del pianeta e vogliono farsi sentire: “Ci avete rotto i polmoni” scritto in verde su un cartone da imballaggio; “Keep me cool” (trad. “tienimi al fresco”, ndr) chiede il pianeta Terra che fa capolino tra gli altri striscioni; “Non c’è più tempo” è il motto dei Fridays For Future che campeggia ai piedi del palco alimentato a pedali; “Fermare il capitalismo, cambiare il sistema, è più importante dei compiti di matematica” recita una scritta che sovrasta il pubblico; “Sto studiando per un futuro che non esiste” sostiene una ragazza che ha scritto a pennarello questo suo pensiero su un cartoncino rosso.



Gli interventi si susseguono sul palco, tante voci da tutta Italia che diventano un unico grande coro quando arriva la protagonista della giornata: “Con Greta salviamo il pianeta” scandiscono all’unisono le migliaia di persone presenti in Piazza del Popolo. Prima di salire sul palco c’è il consueto assalto dei fotografi e degli operatori dell’informazione: fa molto caldo e il sole splende alto nel cielo, tanto che Greta Thunberg e il suo staff si rifugiano sotto al palco all’ombra per cercare un po’ di refrigerio.



Nel suo intervento Greta ribadisce i concetti già espressi in numerose altre occasioni, mercoledì scorso da Papa Francesco e ieri in Sala Stampa al Senato della Repubblica: non abbiamo più tempo, dobbiamo agire per contrastare i cambiamenti climatici adesso, gli adulti non possono ignorare le richieste di noi ragazzi perché il futuro è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno e ce lo stanno rubando. E bisogna continuare a lottare. Gli applausi dei presenti interrompono a tratti il discorso in inglese, che Greta conclude in italiano con “Grazie Roma, grazie Italia: ciao a tutti”. Prima di andare via Greta passa accanto ai ciclisti che hanno pedalato per alimentare il palco, li ringrazia e li saluta. Le bici, così come erano arrivate, alla spicciolata escono dalla piazza immergendosi nel caotico traffico motorizzato della Capitale.

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