Decreto Clima: 255 milioni per demotorizzare l’Italia
Giovedì 10 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il tanto discusso decreto Clima, con cui il Ministero dell’Ambiente ha allocato l’ingente cifra di 255 milioni di euro per invitare i cittadini italiani ad abbandonare l’automobile e il motorino per sempre.
Il provvedimento principale di quello che il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, ha definito come “il primo atto della storia della Repubblica Italiana per l’urgenza ambientale, l’atto normativo del nuovo governo che inaugura il Green New Deal” istituisce i buoni mobilità per chi rottama la propria auto o il proprio motorino e non li sostituisce.
I buoni mobilità potranno essere spesi nelle città con la qualità dell’aria peggiore per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico o per l’acquisto di biciclette, anche elettriche.
Il decreto Clima prevede buoni mobilità dell’importo di 1.500 € per chi rottama un’auto fino alla classe Euro 3 e 500 € per chi rottama un motociclo fino alla classe Euro 2 e Euro 3 a due tempi.
I buoni mobilità potranno essere utilizzati entro i successivi 3 anni.
Con questi 255 milioni di euro il Ministero dell’Ambiente sembra aver prestato orecchio alle richieste avanzate da noi e delle associazioni della mobilità ciclistiche all’apertura della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. E per la prima volta lo Stato italiano ha approvato una norma che non mira ad aumentare il numero di automobili in circolazione, ma piuttosto a ridurlo.
L’Italian Cycling Embassy ha lanciato subito un appello al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiedendo la completa attuazione della Legge Quadro sulla Mobilità Ciclistica attraverso la redazione del Piano Nazionale per la Mobilità Ciclistica per prepararsi alla modifica delle abitudini di mobilità dei cittadini italiani: meno auto, più bici, più trasporto pubblico.
La FIAB riconosce che il pacchetto va incontro a una battaglia storica: quella del diritto allo spazio pubblico nelle nostre città, non soltanto per avere aria più pulita, ma anche per restituire vie e piazze ai cittadini, togliendolo alle auto.
Ricordando che l’Italia è anche il maggiore produttore di biciclette in Europa, questo aspetto del decreto Clima (pur deficitario di molte parti importanti) è una gran buona notizia.
Sono convinto che il movimento fisico sia l’elisir di una vita migliore per l’uomo. Purtroppo in Italia c’è poco rispetto per il ciclista e ancor meno senso civile…… Le ciclabili sono un trampolino di lancio per un turismo pulito e in aumento. Abbiamo sole, tradizioni enogastronomiche eccezionali, patrimoni culturali e storici ma siamo bloccati da 4 industriali inquinatori e un governo disorientato.
Molto bene, immagino potrei rottomare la macchinina e prendermi un SUV in leasing … Aspettiamo che lo fanno per Euro4 …
Dite:” I buoni mobilità potranno essere spesi nelle città con la qualità dell’aria peggiore per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico o per l’acquisto di biciclette, anche elettriche”. Ho già provato ad informarmi. Ma come si fa a sapere se il comune/la città in cui si vive rientrano tra quelli che hanno ricevuto da parte degli organi predisposti europei segnalazione di sforamento rispetto ai limiti di co2 presenti nell’aria? Mi piacerebbe sapere se posso fare la richiesta contributo per l’acquisto di una bicicletta elettrica oppure no (avendo io un ciclomotore da rottamare).
AHAHAHAHAHA…..A LUGLIO PRESI LA DECISIONE DI RINUNCIARE DEFINITIVAMENTE ALL’ AUTOMOBILE , UNA VECCHIA EURO 3, PER SPOSTARMI ESCLUSIVAMENTE IN BICI, VISTO CHE ORAMAI ERO DIVENTATO INTOLLERANTE AL TRAFFICO E PER UNA SCELTA DI VITA.
ORA NON E’ CHE NON POSSEDIAMO UN’AUTOMOBILE IN FAMIGLIA, ESSENDO UNA FAMIGLIA NUMEROSA E CON MINORI, PER ALCUNI SPOSTAMENTI E’ ANCORA NECESSARIA E DEVO DIRE A VOLTE PIACEVOLE GUIDARE .
E ORA QUESTO GOVERNO INCENTIVA CON DEI VAUCHER LA ROTTAMAZIONE DELLE AUTO A FAVORE DELL’ACQUISTO DI BICI?
QUANDO SI DICE IL TEMPISMO E’ TUTTO….
SPERO SOLO CHE LA LEGGE SIA RETROATTIVA,SE NO
PAZIENZA.
MAURIZIO
Infatti, si dovrebbe fare una legge nazionale che obblighi in qualche modo i comuni a creare le infrastrutture con dei fondi. Così non si risolve nulla.
Peccato che il problema degli italiani non è che non hanno i soldi per comprarsi una bici.
Sono le INFRASTRUTTURE che mancano! La cosa più probabile e che chi già doveva rottamare l’auto, ora dopo averla rottamata comprerà un’auto E una bici nuova. Se va bene la bici sarà usata la domenica al parco.. il resto della settimana in giro con l’auto nuova come al solito!