Parigi si piazza in testa alla classifica delle città francesi che si stanno impegnando di più per ridurre l’inquinamento dell’aria. A dirlo è una nuova ricerca effettuata dal Climate Action Network francese, Greenpeace e Unicef Francia, dove la capitale francese si attesta al primo posto seguita da Grenoble al secondo, e da Strasburgo al terzo, una posizione niente male per una città di grandi dimensioni come Parigi, segno che le politiche “verdi” della sindaca Anne Hidalgo stanno avendo effetto.
La classifica prende in considerazione diversi aspetti delle azioni da mettere in campo per ridurre gli inquinanti dell’aria, ad esempio seguendo criteri come:
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- le tipologie di limitazioni imposte alla circolazione dei veicoli inquinanti nei centri urbani,
- la scelta delle amministrazioni di vietare la circolazione di SUV e veicoli dalle grandi dimensioni,
- la disponibilità finanziaria di incentivi per abbandonare l’auto inquinante per una forma di trasporto più sostenibile,
- le politiche a supporto della mobilità ciclistica e del trasporto pubblico
- misure specifiche per tutelare i più piccoli, i bambini, con la realizzazione di strade scolastiche e aree pedonali in prossimità delle scuole della città.
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La ricerca evidenzia comunque che a oggi nessuna delle principali città francesi sta facendo davvero abbastanza per proteggere efficacemente i suoi cittadini dall’inquinamento atmosferico. Solo Parigi e Strasburgo si distinguono dagli altri centri urbani: la capitale francese ha istituito una zona a basse emissioni (EPZ) con l’obiettivo di eliminare progressivamente i veicoli più inquinanti, oltre ad aver già previsto il divieto totale di circolazione dei diesel nel 2024 e di tutti i motori endotermici nel 2030. Sullo stesso filone si pone Strasburgo, l’obiettivo di escludere i veicoli diesel dall’area urbana entro il 2025 e dall’area metropolitana dal 2030.
Strasburgo si posiziona bene in tema di infrastrutture ciclabili grazie alle politiche di promozione della mobilità ciclistica avviate fin dagli anni ’70, non a caso nel 2017 si era guadagnata il titolo di città più ciclabile di Francia.
Parigi guadagna posizioni in classifica anche grazie ai numerosi interventi di pedonalizzazione di piazze e strade, oltre alla progressiva estensione del limite di 30 km/h in città, alla chiusura al traffico del Lungosenna e all’aumento del numero di piste ciclabili in città. Per non parlare dei numerosi incentivi a privati e imprese per cambiare abitudini di mobilità e vecchi veicoli inquinanti a favore di bici elettriche e cargo bike.
I passi avanti di Parigi sono frutto di un’idea di città ben chiara all’amministrazione comunale, portata avanti grazie anche a un assessore alla mobilità nonché vicesindaco Christophe Najdovski che riveste anche il ruolo di presidente di ECF, la federazione ciclistica europea che raccoglie tutte le associazioni europee che promuovono la mobilità in bicicletta (tra cui, in Italia, FIAB). Le molteplici attività svolte da ECF sono state riportate da Niccolò Panozzo, il Direttore della Comunicazione dell’European Cyclist Federation, intervistato da Bikeitalia.it.
Intanto a Milano proprio oggi, 16 Dicembre 2019 alle ore 16, in Aula Rogers del Polimi (Via Ampère 2, Milano), si terrà una conferenza sul tema “Crisi climatica, cambiare i motori o le città? La nuova RETE ciclabile di Parigi” organizzato dal Master Ridef, in collaborazione con il Servizio Sostenibilità di Ateneo del Politecnico di Milano. Sarà presente la Dottoressa Charlotte Guth, Responsabile della Infrastruttura Ciclabile di Parigi, che parlerà delle sfide amministrative e tecniche nella realizzazione della nuova rete ciclabile parigina, completata in tre anni, che sta producendo un forte aumento del numero di ciclisti, oltreché della pedonalizzazione di 7 grandi piazze. L’evento sarà trasmesso anche in streaming su YouTube: un’ottima occasione di approfondimento per chi segue da vicino il tema della ciclabilità.
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