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Biciclette senza manutenzione: esistono?

Uno dei crucci più grandi di qualunque possessore di una bicicletta è la sua manutenzione. Infatti moltissimi appassionati partecipano ai nostri corsi di formazione per apprendere le tecniche corrette per la manutenzione della propria bicicletta.

Ma se per un attimo dovessimo fermarci a immaginare una bici che non necessitasse di manutenzione, assemblandola con componenti attualmente esistenti sul mercato, come sarebbe?

Bici manutenzione canyon commuter

Prendendo spunto da quello che la tecnologia in campo ciclistico ci offre, possiamo fare un esercizio e assemblare, anche solo mentalmente, una bici che non necessiti di manutenzione costante e dedicata.

Telaio: il telaio dovrebbe essere in acciaio di qualità, per essere resistente a qualunque sollecitazione e permettere di assorbire in modo ottimale le sconnessioni del terreno, il pavè e permettere anche delle escursioni sullo sterrato. La verniciatura sarebbe a polvere, per resistere a graffi, abrasioni e cadute. Un’altra buona soluzione sarebbe ridurre al massimo gli sganci rapidi, prediligendo serraggi a bullone che richiedono meno controlli;

Cambio: quello che non c’è non si rompe, quindi meglio una singlespeed, ma anche in pianura la disponibilità di molteplici rapporti può fare la differenza. Quindi la scelta dovrebbe ricadere necessariamente su un cambio al mozzo, di tipo meccanico. Oltre al beneficio di poter cambiare sottosforzo e anche da fermo, il cambio al mozzo richiede una manutenzione limitata a un bagno d’olio ogni 3 anni di utilizzo. Non richiede regolazione e l’usura dei componenti è molto più rallentata rispetto a un normale cambio con deragliatore;

Bici manutenzione alfine canyon commuter

Trasmissione: alla tradizionale catena sarebbe da preferire una trasmissione a cardano o, per risparmiare peso, una trasmissione a cinghia. Questa formula elimina la possibilità di sporcarsi i pantaloni (cosa ottimale per il bike to work), dato che non richiede alcuna lubrificazione. Inoltre non può cadere, poiché il cambio è nel mozzo. Infine l’usura di una cinghia è estremamente più lenta di quella di una catena tradizionale e non vi è il rischio di compromettere anche pignoni e corona. Per intenderci, una trasmissione a cinghia per bicicletta può essere utilizzata per 10 anni senza aver bisogno di alcuna manutenzione;

trasmissione a cinghia

Freni: i freni a pattino richiedono regolazioni costanti, cosa di cui i freni a disco idraulici non hanno bisogno. L’impianto freno a disco idraulico, se usato correttamente, non richiede calibrazione dei pattini e ha un’usura più lenta. Il rischio è la contaminazione delle pastiglie, soprattutto se usiamo la bici in contesti urbani e ci capita di pedalare in mezzo a delle pozzanghere dove sono passate anche delle auto, ma tutto sommato è poca cosa rispetto ai classici v-brake;

Bici manutenzione freni a disco

Ruote: Per quanto più pesanti, delle ruote con raggiatura a 32-36 raggi, sono l’ideale perché più rigide e resistenti a qualunque scossone (le ruote a 36 raggi sono le predilette dai cicloturisti) e quindi meno propense a stortarsi. Come coperture, ovviamente pneumatici con protezione antiforatura, come dei Marathon della Schwalbe o dei Gran Prix della Continental. Protetto dalle forature dovrei ricordarmi soltanto di controllare di tanto in tanto la giusta pressione dell’aria. Ma se si vuole rinunciare anche a questo, sul mercato si trovano anche gomme piene che, però, rendono leggermente più difficoltoso il rotolamento e generano quindi più attrito;

trasmissione a cinghia

Luci: le luci sono obbligatorie da codice della strada, le versioni a batteria sono da evitarsi in ogni modo, meglio le luci ricaricabili con USB, ancora meglio un sistema a dinamo (che però rubano energia alla pedalata). Il top è quindi una dinamo integrata nel mozzo. Le luci dovrebbero essere poi integrate nel telaio o nel parafango posteriore per evitare che si possano inavvertitamente staccare dei cavetti che ci lascerebbero al buio

Bici manutenzione

Cavi: generalmente non capita, ma se capita di rimanere agganciati con un cavo del freno o del cambio da qualche parte i danni sono una certezza. Per questo si tende sempre più a nascondere i cavi all’interno del telaio e del manubrio. Il montaggio è una vera scocciatura, ma si guadagna in termini di “pulizia” della linea.

Bici manutenzione canyon commuter manubrio

Accessori: niente selle in cuoio che richiedono cura e attenzione, meglio in materiale plastico resistente agli urti, agli agenti atmosferici e alle abrasioni. Se nella manutenzione consideriamo anche la pulizia dei vestiti a ogni pozzanghera incontrata, allora i parafanghi sono un must. Per concludere mettiamoci anche un portapacchi solido, con tubi in acciaio verniciati a polvere.

Bici manutenzione canyon commuter

Una bici di questo tipo esiste?

Vi sono proposte sul mercato che possono avvicinarsi al concetto di bici che non ha bisogno di manutenzione. Un esempio è la Commuter, bici veloce da città, proposta da Canyon.

canyon commuter
Canyon – Commuter

Ma ogni beneficio ha un costo e qui ci si trova necessariamente di fronte a una questione evidente: i componenti che non richiedono manutenzione ordinaria costano molto di più di quelli che, invece, necessitano di cura e attenzione. La Canyon Commuter, ad esempio, ha un prezzo i listino di 2.299 €, non esattamente una entry level, ma chi è più attento al portafoglio può trovare delle soluzioni intermedie.

Ad esempio si può optare per un cambio al mozzo Nexus a 3 velocità anziché un Alfine a 8 velocità, si può scegliere l’alluminio al posto dell’acciaio per il telaio, una trasmissione a catena protetta da un carter, freni a disco meccanici anziché idraulici e, magari rinunciare al passaggio cavi interno al telaio.

Bici manutenzione shimano

Ovviamente ci troveremmo di fronte a un compromesso: riducendo il costo dei singoli componenti, aumenterebbe la tendenza all’usura e quindi la necessità di manutenzione. Dovremmo quindi effettuare una scelta e capire quanto siamo disposti a spendere pur di rinunciare a una quota parte di manutenzione quotidiana o settimanale della nostra bicicletta.

L’evoluzione tecnologica del mondo della bicicletta ci ha insegnato che con il passare del tempo le soluzioni tecniche diventano sempre più abbordabili e non è sa escludere che la diffusione del ciclismo urbano possa generare economie di scala che rendano sempre più appetibile un mezzo minimale ed efficiente, che non richieda praticamente alcun intervento di manutenzione per parecchio tempo.

Nell’attesa, può valere la pena investire una piccola somma e regalarsi un corso per imparare a riparare la propria bicicletta, magari nella scuola di formazione di Bikeitalia.

Commenti

  1. Avatar Paolo ha detto:

    Penso che un po’ di manutenzione sia necessaria per conoscere meglio il proprio mezzo.

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