Lo spot dell’azienda olandese VanMoof è stato censurato dall’autorità garante per la concorrenza del mercato che gestisce e coordina le pubblicità sulle televisioni francesi.
La colpa della pubblicità? Mostrare sul piccolo schermo la correlazione diretta tra auto e inquinamento atmosferico, tra auto e aumento del traffico o ancora, tra auto e sicurezza stradale.

Uno spot che secondo l’autorità francese “getta discredito” sui produttori di automobili, accusandoli di alimentare i cambiamenti climatici e di creare un “clima d’ansia” nei telespettatori.
Una versione che per VanMoof, leader olandese nella produzione di bici elettriche, è puramente un atto di censura verso il loro prodotto, e più in generale verso una nuova mobilità davvero sostenibile.
Taco Carlier, cofondatore di VanMoof non nega che lo spot in oggetto sia completamente diverso rispetto a quelli cui l’azienda era abituata a produrre ma rimarca la scelta: “si tratta di un periodo storico particolare ed è necessario intervenire ora per lasciarci il passato alle spalle”, ha dichiarato Carlier.
La battaglia di VanMoof non accenna a placarsi, tuttavia non è la prima volta che l’organo di sorveglianza francese blocca alcune campagna pubblicitarie, era già successo ad esempio con Greenpeace e Medecins du Monde.
E mentre il governo francese ha stanziato 8 miliardi di euro per salvare il settore automotive duramente colpito dalla pandemia, VanMoof fa sapere di non aver mai vissuto un periodo così florido nelle vendite: in Germania (+226 percento), Regno Unito (+184 percento), Paesi Bassi (+140 percento), gli Stati Uniti (+138 percento) e la Francia (+92 percento).
Ecco lo spot che ha suscitato tanto scalpore:
ARRIVERA’ il giorno in cui si andrà in auto per diletto, come ascoltare il disco di vinile, rombando un giorno alla settimana, per qualche minuto… Per spostarsi solo bici e ruote silenziose.