Attività fisica

Più sani e più forti con il bike to work

Più sani e più forti con il bike to work

Bike to work: recarsi sul luogo di lavoro utilizzando la bicicletta. Si tratta di una pratica che noi di Bikeitalia stiamo promuovendo sin dal primo giorno in cui siamo apparsi online, nel 2013. Ciò che è importante sottolineare è che questa pratica ha dei risvolti interessanti anche sul tema della salute e non solo su quello della congestione del traffico e l’inquinamento.

Informandomi in rete, sono incappato in questo studio: “Health benefits of cycling: a systematic review” (Oja&Al, Scandinavian Journal of Medicine&Science in sports, 2010). In questa review (uno studio che va ad analizzare i risultati di altri studi sperimentali, in modo da trovare un’evidenza scientifica correlata), sono stati valutati i risultati di 16 studi svolti in giro per il mondo sugli effetti dell’uso della bici.

I soggetti in esame in questi studi erano tutti adulti (uomini e donne) di età compresa tra i 30-55 anni, con reddito mensile medio (operai e impiegati), che sono passati da essere sedentari a mediamente attivi.

Le cosiddette “persone normali”.

In tutti e 16 gli studi i partecipanti non diventavano “sportivi”, bensì dovevano semplicemente recarsi al lavoro in bicicletta, due volte al giorno, tutti i giorni lavorativi. Queste persone non usavano la bici nel weekend in modalità sportiva, né praticavano altre attività fisiche.

In generale si notava un miglioramento su tutta la linea dell’incidenza di mortalità, fattori di rischio per diabete, cancro, ipertensione, miglioramento della VO2max, della forza muscolare e diminuzione del BMI (rapporto peso/altezza). L’incidenza dei benefici è (ovviamente) rapportata al volume di ore passate a pedalare.

bike to work

Emerge quindi come il bike to work sia una pratica che, se effettuata con costanza, sia paragonabile in tutto e per tutto a una terapia per la salute. Emerge anche un secondo importante punto: i soggetti in esame non erano (né volevano diventare) sportivi.

Purtroppo noto con dispiacere che gran parte del mondo del ciclismo (protagonisti, aziende, media) è focalizzato esclusivamente sull’agonismo, sull’applicazione sportiva della bicicletta, concentrandosi solo sul 10% dei potenziali utenti della bicicletta. Perché i soggetti degli studi non erano interessati minimamente ai watt, al Giro d’Italia o allo Stelvio. Erano interessati alla loro salute.

Probabilmente la medicina più potente che abbiamo a disposizione sta prendendo la polvere nelle cantine della maggior parte degli italiani e noi non stiamo facendo nulla affiché possano utilizzarla più spesso e più volentieri.

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