Mobilità

Milano: nuova ciclabile clandestina sul Ponte della Ghisolfa

Non potevamo aspettare un altro incidente senza far nulla. Ma non è così che le cose dovrebbero andare: ora chiediamo al Comune di Milano di mantenere l’impegno del bilancio partecipativo. È già troppo tardi, ma meglio tardi che mai.” Con queste parole, un foglio non firmato lasciato sul cavalcavia della Ghisolfa ha rivendicato questa mattina la ciclabile clandestina realizzata nella notte da un gruppo di anonimi cittadini.

Il volantino di rivendicazione della ciclabile clandestina
Il volantino di rivendicazione della ciclabile clandestina

È bastata un po’ di vernice, rulli e pennelli per garantire un minimo di sicurezza ai migliaia di ciclisti che ogni giorni percorrono il tratto Maciachini/Dergano/Bovisa verso Lotto, e viceversa.

L’opera pirata arriva a conclusione di un percorso di partecipazione avviato dal Comune di Milano e mai portato a termine: nel 2018 due cittadine milanesi raccolsero 1.000 firme riuscendo in questo modo a inserire la messa in sicurezza del passaggio sul Ponte della Ghisolfa nel bilancio partecipativo.

La ciclabile clandestina sul Ponte della Ghisolfa a Milano
La nuova ciclabile clandestina di Milano

A inizio 2019 il progetto fu inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2019-21 del Comune di Milano.

Nel novembre del 2019 la Giunta Comunale approvò il finanziamento del progetto e, esattamente un anno dopo, fu deciso l’inizio dei lavori per la primavera del 2021.

Ma i lavori non sono mai partiti e a pagare per il ritardo nella realizzazione dell’opera è stata una ragazza di 25 anni in bicicletta che, proprio in quel tratto, lo scorso 18 luglio è stata investita e scaraventata a terra per poi essere portata in codice rosso all’ospedale Niguarda dove si trova tutt’ora in stato di coma.

Di fronte alla lungaggine della burocrazia i cittadini del quartiere sono passati dalle raccolte di firme alle vie di fatto realizzando in pochi minuti quello che il Comune di Milano non ha saputo realizzare in 3 anni.

La nuova ciclabile clandestina sul ponte della Ghisolfa a Milano
La ciclabile con la vernice ancora fresca

E mentre alcuni cittadini passano alle vie di fatto, altri ancora continuano a perseguire la via istituzionale, come i promotori della campagna “Sai che Puoi” che sta raccogliendo firme per velocizzare i progetti bloccati dalla burocrazia di Palazzo Marino.

Il botta e risposta tra il Comune e i cittadini sul Cavalcavia Bussa ha creato un pericoloso precedente in materia e ora l’assessorato alla mobilità guidato da Marco Granelli si trova di fronte a un bivio molto scomodo: cancellare la ciclabile illegale per chiarire che solo il Comune può effettuare interventi di segnaletica stradale, oppure procedere speditamente con la realizzazione dell’opera accettando che un gesto eclatante e di forza vale più di qualunque raccolta firme? Insomma, far valere la propria autorità o piegarsi a questi metodi non convenzionali?

La decisione è quanto mai scomoda, ma qualunque cosa decida di fare, resta un’evidenza: mentre il dibattito elettorale si sta polarizzando sulla diatriba ciclabili sì/ciclabili no, è evidente che i cittadini hanno bisogno di più impegno su questo fronte e che quanto fatto fino a questo momento non è sufficiente.

Ma soprattutto, che 3 anni per tracciare una riga bianca per terra è un lasso di tempo non accettabile.

Commenti

  1. Avatar Giovanna Vietri ha detto:

    Condivido l’iniziativa degli anonimi al fine di prevenire incidenti letali ai ciclisti e di esortare il Comune di Milano ad atyivarsi in merito, delimitando la pista ciclabilecon un bordo alto almeno 5 cm.Le famose piste ideate al risparmio con la sola segnaletica orizzontale dalla spendacciona Moratti, ma dal vraccino corto per la sicurezza dei ciclisti, non tutelano abbastanza i ciclisti, considerato il menefreghismo di alcuni automibilisti@

  2. Avatar Solange ha detto:

    Le autorità dicono che il cavalcavia è pericolosissimo ma se non si fa mai niente non si potrà mai cambiare niente!

  3. Avatar Davide ha detto:

    Giusto, apprezzo la scelta fatta, ora aspettiamo la risposta delle istituzioni

  4. Avatar Emanuela ha detto:

    Ben fatto!

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