Mobilità

Il Piano Sicurezza Stradale incassa il parere favorevole del Senato

Continua l’iter del Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030: come da calendario martedì 30 novembre 2021 il Senato, precisamente l’VIII Commissione permanente Lavori Pubblici e Comunicazioni, ha dato parere favorevole al documento con alcune osservazioni che, in parte, accolgono le richieste fatte dalle Associazioni e Fondazioni cicloambientaliste e per la sicurezza stradale riunite in Coordinamento nella relazione tecnica inviata al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini; in altri casi invece aggiungono elementi di criticità. Vediamo nei dettagli quali.

Ciclabili semafori sicurezza stradale

Approfondimento su Vision Zero

“Al fine di garantire la piena e compiuta coerenza con le previsioni del documento EU Road Safety Policy Framework 2021-2030 – Next steps towards ‘Vision Zero’, si raccomanda di approfondire gli aspetti che possono apparire come una “colpevolizzazione” degli utenti più vulnerabili e una ‘deresponsabilizzazione’ dei conducenti di veicoli a motore“. Questa era una precisa richiesta avanzata dal Coordinamento ed è stata accolta in toto.

Formazione del personale tecnico

“Con riguardo alla formazione, si consiglia di prevedere percorsi specifici dedicati al personale tecnico operante negli enti locali al fine di una corretta progettazione degli interventi di moderazione del traffico utile a far loro intraprendere le migliori azioni possibili e contemporaneamente evitare il riproporsi di misure mal applicate (ad esempio, percorsi ciclabili poco sicuri)”. In questo caso la necessità di formare adeguatamente il personale degli enti locali preposto alla progettazione degli interventi di moderazione del traffico era una richiesta del Coordinamento, l’esempio riportato in merito ai “percorsi ciclabili poco sicuri” denota invece un approccio problematico al tema delle ciclabili e potrebbe costituire un elemento di criticità.

ciclabili

Zone 30 e strade a misura di bambino

“Parallelamente alla formazione in tenera età dei futuri utenti della strada, si rende necessario ribadire la necessità di operare al fine di avere strade a misura di bambino, Zone 30 e percorsi sicuri casa-scuola-casa, non dimenticando che atti di ‘violenza stradale’ a scapito dell’utenza più vulnerabile avvengono soprattutto sulle strisce pedonali e nelle aree intorno alle scuole”. Accolta l’osservazione del Coordinamento sulla necessità di introdurre Zone 30 in città e percorsi sicuri casa-scuola-casa, migliorando anche la sicurezza intorno alle scuole grazie alle Strade Scolastiche.

Strade scolastiche

Ciclisti, ciclabili e protezione passiva

“Con specifico riferimento al punto 5.1.3 – Linee strategiche per ciclisti – va valutata:

a) la pericolosa promiscuità tra strade di scorrimento del traffico e ciclovie ricavate dal ridimensionamento delle medesime, spesso senza l’installazione di barriere fisiche. A tal fine si ritiene opportuno preferire ciclovie in sede propria e/o comunque protette al fine di limitare, ovvero azzerare, danni accidentali agli utenti vulnerabili della strada;

b) la maggiore responsabilizzazione – anche incentivata – per l’acquisto da parte di ciclisti e motociclisti di idoneo abbigliamento di protezione passiva”.

Per quanto riguarda le linee strategiche per i ciclisti, l’osservazione sulla “pericolosa promiscuità” delle ciclabili sembra imputare alle infrastrutture senza barriere fisiche la pericolosità (dovuta, invece, in massima parte a quella parte di utenza motorizzata che non rispetta i limiti di velocità, ndr). Parimenti permane la criticità dell’individuazione di elementi di protezione passiva come incentivo alla sicurezza, mettendo sullo stesso piano ciclisti e motociclisti (che guidano due mezzi diversissimi per velocità e caratteristiche, accomunati soltanto dal fatto di avere 2 ruote, in definitiva, ndr).

limite di velocità di 30 km/h in città

ISA e moderazione della velocità

“Al fine di affermare appieno il principio di Safe System, nonché nell’ottica della graduale riduzione dei costi sociali legati all’incidentalità, nell’attesa che l’intero parco automobilistico sia rinnovato con mezzi dotati di sistemi ISA (sistemi di adeguamento intelligente della velocità), occorre valutare opportuni stanziamenti dedicati al controllo e alla moderazione della velocità su strada, emulando le buone pratiche già intraprese da altri Paesi europei volte a una riduzione drastica della velocità nei centri urbani (ad esempio, Parigi, Bruxelles e Madrid stanno adottando politiche volte alla riduzione dei limiti di velocità oppure Oslo ed Helsinki, grazie al limite dei 30 km/h nelle aree urbane, hanno già centrato l’obiettivo ‘zero vittime’)”.

In questo passaggio l’osservazione del Senato collima perfettamente con quanto richiesto dal Coordinamento, sia per quanto riguarda l’adozione di sistemi ISA (Intelligent Speed Adaptation) nei mezzi a motore e lo stanziamento di opportuni fondi dedicati al controllo e alla moderazione della velocità su strada, sia per l’adozione di buone pratiche nei centri urbani sulla scorta di quanto fatto in molte capitali europee per perseguire l’obiettivo “zero vittime”.

Ora l’iter del Piano Nazionale Sicurezza Stradale prosegue alla Camera, su Bikeitalia continueremo a monitorare il tema e vi terremo costantemente aggiornati.

[Fonte: Resoconto sommario n. 329 della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato – 30/11/2021]

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