Mobilità

L’Appia Antica continua a essere invasa dal traffico: la denuncia di Mario Tozzi

“Una città, mille domande”: il presidente del Parco Regionale dell’Appia Antica Mario Tozzi ha scritto una lettera alla redazione di Roma del Corriere della Sera per rispondere al tema sollevato la settimana scorsa da un lettore sulla rubrica della testata, in merito alla pericolosità dell’Appia Antica per le persone che la percorrono a piedi e in bicicletta. Ecco il testo integrale pubblicato sul giornale:

Mario Tozzi Parco Regionale Appia Antica

Nello specifico Tozzi sottoscrive e rilancia il tema, individuando anche la causa del problema: è il traffico automobilistico incontrollato che rende pericolosa l’Appia Antica per “biciclette e viaggiatori a piedi, gli unici, in definitiva, che dovrebbero essere autorizzati a passare sopra un monumento che ha 2.300 anni e che sarebbe stato isola pedonale in qualsiasi altra parte del mondo”.

Appia Antica auto su basolato
Appia Antica: auto su basolato

D’altra parte fin dal 2013 Tozzi aveva denunciato l’assurda situazione dell’Appia Antica aperta al traffico veicolare, l’ultima il 30 luglio scorso: continua dunque da quasi 10 anni la sua battaglia per eliminare il traffico motorizzato di attraversamento nel cuore del Parco Regionale dell’Appia Antica di cui è presidente. Una battaglia di civiltà che anche a noi di Bikeitalia appare sacrosanta, ma che purtroppo in questi anni non ha ottenuto alcun appoggio concreto da parte del Campidoglio, visto che in definitiva sulla materia specifica della viabilità la parola spetta all’assessorato del Comune ed è necessario l’avallo del sindaco.

Traffico Appia antica Roma
Via dell’Appia Antica invasa dalle auto

D’altra parte l’impegno di Tozzi per la mobilità sostenibile si declina anche in altre iniziative: fa infatti parte del – e presiede il – Comitato Scientifico di MobilitARS – evento che si terrà a Reggio Emilia il 26,27,28 maggio 2022 – e il tema di quest’anno sarà proprio “La città senz’auto”. E la situazione dell’Appia Antica potrebbe essere portata come esempio lampante di una città – intesa come “macchina amministrativa” – che non sa rinunciare all’auto e non riesce a immaginare una destinazione d’uso più a misura di persona per monumenti a cielo aperto come l’Appia Antica: la prima via di comunicazione dell’Antica Roma, oggi invasa dal traffico automobilistico anziché essere un’area verde ciclopedonale.

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