Un video realizzato a Milano da Simone Lunghi – l’angelo dei Navigli – e postato su Instagram mostra le auto in sosta vietata sulla ciclabile. E addirittura un taxi che non solo è in malasosta ma anche in doppia fila sulla bike lane. Una performance da record, come sottolinea anche l’autore commentando il video.
Corsie ciclabili usate come parcheggi
Questo fatto è soltanto la spia di un fenomeno molto diffuso, non solo a Milano. Le corsie ciclabili vengono puntualmente prese d’assalto dagli automobilisti che le trasformano in parcheggi improvvisati. Questa occupazione abusiva della bike lane costringe chi pedala a manovre pericolose in mezzo al traffico.
Ciclabile umana: il 3 dicembre a Milano, Genova, Napoli, Lecce
Anche per questo sabato 3 dicembre a Milano torneranno in strada i cicloattivisti della “ciclabile umana” – dopo il successo della prima volta il 10 novembre scorso – e il flash mob si svolgerà anche a Genova, Napoli e Lecce. Tre città che hanno seguito i consigli e l’invito di Milano a fare massa critica per fare un gesto concreto a favore di chi pedala in città e chiedere alla amministrazioni di affrontare il tema della ciclabilità con maggiore incisività.
A Milano lo faranno in Corso Buenos Aires alle 15, lì dove la bike lane realizzata in tempo di Covid-19 troppo spesso viene invasa dalle auto in transito e in sosta anche in doppia fila sulla ciclabile.
I commenti fuori luogo
Il video postato da Simone Lunghi su Instagram ha avuto il merito di rendere evidente la violenza stradale perpetrata impunemente da chi guida un mezzo a motore e utilizza la corsia ciclabile come un parcheggio, persino in doppia fila nel caso dell’autista del taxi immortalato.
Ma quel contenuto ha attirato anche alcuni commenti fuori luogo da parte di leoni da tastiera – frustrati forse dal troppo stare fermi nel traffico? – che hanno vomitato il loro odio verso chi pedala e il rancore sordo contro “gli usurpatori a pedali” della strada destinata – a loro modo di vedere – soltanto a chi guida un’automobile o un mezzo targato e che paga bollo e assicurazione, non certo a chi usa la bicicletta.
Ecco: queste persone che vivono ancora ancorate alla mobilità del secolo scorso e credono alle fregnacce propalate ogni giorno dalle pubblicità delle auto, sono convinte che acquistando un mezzo a quattro ruote si siano comprate anche la strada.
E di conseguenza tu che pedali rappresenti soltanto un intralcio per il loro stop-and-go sgasando tra un semaforo rosso e l’altro. Loro che vagano alla ricerca di un parcheggio – che puntualmente non trovano – sono “costretti” a occupare la ciclabile per il tempo necessario a far girare l’economia e tu che pedali rappresenti soltanto un intralcio per il sacrosanto diritto di fare i loro porci comodi, con buona pace del divieto di sosta e dell’educazione civica.
In strada per difendere chi pedala
Quindi colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Simone del suo ottimo video di denuncia e invito i lettori di Bikeitalia di Milano, Genova, Napoli e Lecce a scendere in strada sabato 3 dicembre per difendere il loro diritto a pedalare in sicurezza perché, come sottolinea il motto della Fondazione Michele Scarponi: “La Strada è di tutti a partire dal più fragile”. E l’unione fa la forza.
Nel video sono parcheggiati i furgoni che scaricano la merce e il tassista che probabilmente aspetta il cliente, dove vuoi che si mettono se non è stato progettato nessun spazio per chi lavora? Ma poi nella foto sono gli stessi ciclisti che invadono la carreggiata delle auto, assurdo ?
Cosa pretendi? Che un ciclista, magari poco esperto, abbia voglia di rischiare la vita circolando sulle strade in cui i conducenti di macchine e camion non capiscono quale sia la posta in gioco?
non ci sono contrapposizioni tra ciclisti e automobilisti , ma solo cecità delle amministrazioni che non concertano , ma impongono ideologie sia in un verso che nell’ altro, ora le ciclabili a Milano sono state fatte quasi nottetempo senza nulla chiedere a nessuno , in un momento in cui il traffico era irrisorio, per poi trovarsi ovviamente con i problemi che contrappongono pro e contro ciclabili
Pippo ma sei sicuro che se i ciclisti avessero serenità e tranquillità nelle loro uscite andrebbero a scorbellare i pedoni?
nessuna parola sulle biciclette che con arroganza circolano sui marciapiedi?
come ho già detto, commmentando un’altro articolo, non sono i proclami o le leggi che mancano o sono insufficienti, SONO I CONTROLLI!
Se a questi usurpatori di spazio ciclabile venissero comminate multe salate…a furia di dai e dai avremmo casse piene e ciclabili vuote.