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Ridurre le auto in città: ecco come fanno le città europee

Ridurre le auto in città: ecco come fanno le città europee
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Ridurre le auto in città: ecco come fanno le città europee

Ridurre le auto in città: ecco come fanno le città europee

Ridurre le auto in città è uno degli obiettivi che stanno perseguendo le città in tutto il mondo per affrontare le crisi climatica ed energetica. Gli insediamenti urbani stanno sempre più ricercando modelli differenti di funzionamento che riguardano anche e soprattutto l’uso che si fa dello spazio pubblico e, di conseguenza, le abitudini di mobilità dei cittadini.

Come è emerso largamente nel corso dell’ultima edizione di Velo-City tenutasi a Lipsia in Germania, il tentativo è sempre più quello di togliere persone dalle automobili per metterle in bicicletta attraverso politiche che prevedono il ripensamento della forma delle strade e azioni di comunicazione alla cittadinanza.

Ridurre le auto in città: l’esempio di Leuven

Oltre alla città di Oslo che da tempo esercita una leadership in materia e della città dell’Aia che ha portato fino a 50 € il prezzo del parcheggio su strada, un buon esempio è rappresentato da Leuven, una città di 100 mila abitanti posizionata 30 km a est di Bruxelles che si è posta l’obiettivo di ridurre del 20% l’uso dell’automobile entro il 2030 e di raddoppiare contestualmente l’uso della bicicletta e del trasporto pubblico.

Per raggiungere l’obiettivo la città belga ha puntato innanzitutto sul creare una rete ciclabile e di trasporto pubblico con le cittadine confinanti per riuscire a ridurre il traffico automobilistico dei pendolari. Allo scopo di aumentare la sicurezza per chi si muove a piedi e in bicicletta è stato implementato il limite di velocità a 30 km/h nelle aree residenziali dove sono stati creati degli “shared spaces” e strade ciclabili.

Piste e corsie ciclabili sono state realizzate sulle strade ad alta percorrenza in cui il limite di velocità è stato mantenuto a 50 km/h. L’uso della bicicletta è stato stimolato anche dal ripensamento delle intersezioni in cui, laddove possibile, è stata data la precedenza alle biciclette sulle automobili.

Per ridurre inoltre il traffico di attraversamento nel centro della città, questo è stato diviso in sei parti: in questo modo le automobili possono entrare in un qualunque punto del centro, ma non possono passare da una zona all’altra, ma devono prima uscire dalla propria zona e usare la circonvallazione per entrare in un’altra zona.

piano della circolazione di Leuven

Ridurre le auto in città: l’esempio di Vilnius

Un’altra città che si sta contraddistinguendo nella riduzione del numero di automobili in città è Vilnius, la capitale della Lituania, che si è impegnata a quintuplicare il numero di viaggi in bicicletta in città tra il 2015 e il 2030 rendendo accessibile la rete ciclabile cittadina al 90% della popolazione locale.

Il piano di Vilnius per ridurre le auto in città

Per raggiungere questo obiettivo, la città di Vilnius ha deciso di iniziare a immaginare le strade della città come spazio pubblico da riqualificare e da vivere. A tale scopo ha realizzato un manuale di design delle strade riassumibile in 12 punti, ovvero:

  1. privilegiare e tutelare sempre la presenza di alberi;
  2. utilizzare alberi e cespugli come cuscinetti per separare i flussi;
  3. restringere il più possibile le strade;
  4. aumentare il numero degli attraversamenti pedonali sicuri e rialzati;
  5. puntare sull’illuminazione pensata per i pedoni;
  6. intervallare i parcheggi a bordo strada con alberi;
  7. uniformità cromatica dell’arredo urbano;
  8. usare la pavimentazione stradale per indicare le precedenze;
  9. utilizzare superfici funzionali;
  10. minimalismo;
  11. stimolare il senso di proprietà della strada da parte dei privati per stimolarne la cura;
  12. ridurre le dimensioni degli incroci.
La trasformazione delle strade della città

Il risultato dell’applicazione di questi principi è stata una crescente riduzione nell’uso dell’automobile (la sottrazione di parcheggi su strada, ha portato la città ad annunciare, dopo la pandemia di COVID19, di essere il più grande caffè a cielo aperto al mondo.

Al termine della sua relazione a Velo-City, Anton Nikitin, Cycling Officer dal 2015 della città di Vilnius, si è raccomandato con la platea su un punto: qualunque cosa decidiate di fare, ricordatevi di raccontarla ai vostri cittadini. Lo scontento prolifera nella mancanza di comunicazione.

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Commenti

  1. Avatar Michele Juch ha detto:

    Purtroppo in molte città italiane si pratica il “bike-washing” (la mia esperienza è di Rimini e limitrofi): si “pennellano” di rosso i marciapiedi, con tanto di simboli di bicicletta, annunciando ipocritamente “abbiamo fatto la pista ciclabile” … dopodiché il solito “saggio di turno” bacchetta i ciclisti che non la usano !!!

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