Mobilità

Sicurezza dei ciclisti: a Milano torna l’obbligo dei sensori sui camion

Sicurezza dei ciclisti: a Milano torna l’obbligo dei sensori sui camion

Obbligo sensori angolo cieco sui mezzi pesanti: il Comune di Milano ha ottenuto il via libera per ripristinare questa misura chiave volta a migliorare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti sulle strade della città. Il Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato la decisione del Tar della Lombardia, consentendo a Palazzo Marino di imporre nuovamente agli operatori di camion e bus l’installazione di sensori per l’angolo cieco per poter circolare a Milano.

Angoli ciechi mezzi pesanti sensori salva ciclisti e pedoni
Consiglio di Stato ribalta sentenza del Tar: a Milano torna l’obbligo di sensori angolo cieco per i camion

La battaglia legale ha avuto origine dalla decisione della giunta comunale di Milano di obbligare i mezzi pesanti a dotarsi di tali sensori, risalente a martedì 11 luglio 2023. Questa mossa è stata una risposta diretta a una serie di incidenti stradali mortali che hanno coinvolto sia pedoni che ciclisti, causati da conducenti di camion che non hanno visto le persone nelle zone d’ombra dei loro veicoli.

Ribaltata la sentenza del Tar

Nove imprese di trasporto aderenti ad Assotir avevano sottoposto la questione al Tar che aveva inizialmente annullato la delibera del Comune, sostenendo che la competenza normativa in materia di circolazione stradale spettasse esclusivamente allo Stato. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto diversamente, sostenendo che i Comuni hanno il potere di regolare il traffico all’interno dei propri confini, come stabilito dal decreto legislativo n. 285 del 1992, cioè proprio il Codice della Strada.

Milano reintegrato obbligo sensori per camion

Di conseguenza, l’obbligo di installare sensori per l’angolo cieco è stato reintegrato. Questa misura si applica principalmente ai veicoli di categoria N3 e M3, ovvero camion e bus di grandi dimensioni, con divieti di accesso all’Area B della città durante determinati giorni e orari della settimana. Tuttavia, sono state previste alcune deroghe, permettendo ai veicoli di circolare liberamente se dotati dei dispositivi di rilevamento, che avvertono i conducenti della presenza di pedoni e ciclisti nell’angolo cieco.

Sicurezza stradale per gli utenti fragili

L’Amministrazione ha accolto con favore la decisione del Consiglio di Stato, così come le organizzazioni che da tempo chiedevano provvedimenti più rigorosi per migliorare la sicurezza stradale a Milano. Priorità per la salvaguardia delle vite umane e la riduzione degli incidenti mortali e quest’obbligo rappresenta un passo verso una maggiore sicurezza stradale e un ambiente urbano più sicuro per tutti i cittadini.

Come funziona l’obbligo di sensori sui camion a Milano

Uno specchietto riepilogativo del Fatto Quotidiano spiega come funziona l’obbligo di sensori sui camion e la sua applicazione: “L’obbligo di sensore era scattato il primo ottobre 2023 solo per i veicoli di categoria N3 e M3: sono i cosiddetti mezzi pesanti, cioè camion e tir con massa massima superiore a 12 tonnellate e bus aventi più di otto posti a sedere e massa massima superiore a 5 t. Per loro i divieti per accedere e circolare dentro l’Area B di Milano sono previsti dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle ore 19.30.

Quindi niente limiti dalle 19.31 alle 7.29 nei giorni feriali, e libertà di circolazione il sabato e la domenica anche per chi non ha il sistema di rilevamento della presenza di pedoni e persone in bici. Non solo. Per quanto riguarda i veicoli “più leggeri” (N2 e M2, camion con massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t e veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere e massa massima non superiore a 5 t) le limitazioni partono dall’ottobre 2024. Regolamentazione che, grazie al Consiglio di Stato, torna nuovamente in vigore”.

Vuoto normativo: Assotir chiede intervento del governo

Secondo il segretario generale di Assotir Claudio Donati: “Questa sentenza dimostra in modo ancor più evidente come sia necessario un intervento del governo per dare una disciplina omogenea, valida su tutto il territorio nazionale. In questo senso, ci attiveremo presso il ministero delle Infrastrutture e trasporti affinché il vuoto legislativo determinato che rischia di generare un caos ingestibile venga colmato al più presto”.

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Commenti

  1. Avatar jeby ha detto:

    Da abitante del capoluogo lombardo (ciclista e padre di 2 piccoli aspiranti ciclisti) sono contento che alla fine sia passato l’obbligo. Penso anche però che il Municipio abbia perso una grande occasione, ovvero quella di una campagna di sensibilizzazione ed educazione per tutti gli utenti della strada, inclusi pedoni e ciclisti. Gli incidenti vanno evitati con comportamenti prudenti da parte di tutti, quello che cambia sono l’attribuzione delle responsabilità e l’entità dei danni subiti/provocati, ma l’educazione deve essere di tutti.

    Spero anche di veder man mano sparire auto dalle vie meneghine, tra soste selvagge e guida da cani è diventato impossibile uscire di casa, pedalando o a piedi, senza rischiare la vita.

    Per quanto riguarda quanto detto dal presidente di Assotir, sono certo che non crede nemmeno lui a quello che chiede. Il fatto che il CdS consenta delle restrizioni LOCALI al traffico è sacrosanto, ci sono cose che funzionano sul territorio di Casalpusterlengo che non funzionano a Fara in Sabina o viceversa, per certe cose non è possibile applicare restrizioni locali.

    D’altra parte quando qualcuno verrà su a proporre di vietare i monopattini nel comune milanese, sono certo che il presidente di Assotir non sarà contrario :-)

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