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Hanno approvato il nuovo Codice della Strada

Hanno approvato il nuovo Codice della Strada

[Articolo aggiornato il 21/11/2024]

La riforma del Codice della Strada promossa dal ministro Salvini è stata approvata mercoledì 20 novembre 2024 in Senato (83 favorevoli, 47 contrari, 1 astenuto), ma continua a suscitare un’ondata di polemiche, proteste e indignazione. In molti criticano il testo della riforma che – secondo associazioni di familiari delle vittime della strada, associazioni ambientaliste e organizzazioni per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale – rischia di peggiorare significativamente la sicurezza stradale.

[Scarica il resoconto stenografico della seduta di approvazione finale al Senato ➡️ LINK]

Flash mob contro il nuovo Codice della Strada

La mobilitazione, dopo l’evento di domenica 17 novembre, continua: la mattina di mercoledì 20 novembre a Roma – in piazza Vidoni, a pochi passi dal Senato – queste realtà si sono date appuntamento e unite in un flash mob per contestare una riforma definita “inadeguata e pericolosa”. Il motivo? Le nuove norme sembrano agevolare i veicoli a motore, riducendo controlli e regole per auto e camion, mentre penalizzano la mobilità sostenibile e limitano l’autonomia dei Comuni nella gestione di piste ciclabili, aree pedonali e zone a traffico limitato. Un colpo durissimo alla sicurezza, soprattutto per pedoni, ciclisti e utenti più vulnerabili come bambini e anziani.

“Non in nostro nome”

Le associazioni non risparmiano accuse al ministro Salvini, che ha dichiarato che la riforma è stata voluta da chi lavora per migliorare la sicurezza stradale. Un’affermazione definita “inaccettabile” dai portavoce delle associazioni: “Non è in nostro nome, né in quello delle vittime della strada. Dopo mesi di appelli e audizioni, abbiamo visto le nostre proposte ignorate”.

Intanto prosegue anche la petizione online lanciata pochi giorni fa che ha superato le 10.000 adesioni nelle prime 48 ore e al 21 novembre viaggia spedita verso il nuovo traguardo delle 20.000 firme.

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Per firmare la petizione ➡️ www.codicedellastrage.it

Meno controlli sulle strade

A preoccupare è anche il contenuto concreto della riforma: limita l’uso degli autovelox, che servono a contrastare l’eccesso di velocità, una delle principali cause di incidenti; vieta i controlli automatici contro la guida distratta, come l’uso del cellulare al volante; e introduce una sola multa per infrazioni multiple, rischiando di incentivare comportamenti scorretti.

Niente per ciclisti e pedoni

Non basta: la riforma ostacola la creazione di infrastrutture sicure per ciclisti e pedoni e impone vincoli ai Comuni, rendendo difficile attuare politiche locali efficaci per ridurre incidenti e inquinamento. Tutto questo mentre la legge di bilancio 2025 taglia 154 milioni di euro destinati alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile.

Secondo le associazioni unite nella piattaforma “Stop al Codice della Strage”*, si tratta di un passo indietro di decenni per l’Italia, che già registra tassi di mortalità stradale tra i più alti in Europa. “È una riforma che va nella direzione opposta rispetto a quanto fatto dagli altri Paesi europei, dove velocità e distrazione vengono contrastate con misure preventive. Invece, questa legge peggiorerà la situazione, mettendo a rischio ancora più vite”, si legge in una nota dei promotori dell’iniziativa di oggi a Roma.

Le associazioni concludono con un messaggio forte: “Questa riforma non salva vite, le mette in pericolo. Governo e Parlamento stanno votando sulla pelle delle persone. La sicurezza stradale ha bisogno di ben altro”.

*Piattaforma Stop al Codice della Strage

Associazioni dei familiari delle vittime sulla strada
AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Ets, AVISL – Associazione Vittime Incidenti Stradali e Malasanità, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Rose bianche sull’asfalto, Associazione Alba Luci sulla buona strada, Associazione Manuel Biagiola, Associazione Marco Pietrobuono Onlus, Rete Vivinstrada, Fondazione Matteo Ciappi, Associazione Massimo Massimi, Associazione Andrea Nardini, Associazione Sonia Tosi, Fondazione Claudio Ciai, Associazione Dorothy Dream, Associazione Davide Marasco, Comitato Vivere meglio la città in memoria di Lucia Pozzi, Gruppo “Non correre, accorri!”

Associazioni ambientaliste e della mobilità sostenibile
Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Movimento Diritti dei Pedoni, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, Centro Antartide, AMODO, Milano Città delle Persone

Organizzazioni sindacali
SPI-Cgil, UIL Pensionati

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Commenti

  1. nemo ha detto:

    Il link alla pagina del Senato non mi funziona. Su 205 senatori, 83 sono stati favorevoli (possiamo immaginare chi fossero), 47 contrari, 1 astenuto….ma gli altri 74?

    [Nel link in un primo momento era presente la bozza non corretta del resoconto stenografico: ora è disponibile il resoconto stenografico completo e corretto che abbiamo inserito al suo posto. I non votanti possono essere anche in congedo o missione (quindi assenti giustificati) oppure semplicemente assenti: in coda al resoconto stenografico è specificato tutto (presenti e votazioni) – Bikeitalia.it]

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