Lodi si unisce al crescente movimento delle città italiane che adottano il limite di velocità di 30 km/h per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Grazie a un provvedimento recentemente approvato, il Comune ha istituito 22 nuove Zone 30 che coinvolgono ben 400 strade, trasformando di fatto Lodi in una “Città 30”. Vediamo come ha fatto.
La soluzione per non andare in contrasto con le regole ministeriali
Per tener conto delle stringenti norme del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle Città 30, che impediscono di estendere direttamente il limite di 30 km/h a tutte le strade urbane, Lodi ha suddiviso il territorio cittadino in 22 aree contigue in cui ha abbassato il limite di velocità. Queste zone comprendono strade residenziali vicine a scuole, parchi, ospedali e altre aree sensibili, lasciando il limite di 50 km/h solo sulle arterie principali di collegamento inter-quartiere. In questo modo, il Comune ha garantito che la maggior parte della rete stradale urbana rientri sotto il nuovo limite di 30 km/h, senza andare in contrasto con le direttive ministeriali.
Un cambio di paradigma per la sicurezza stradale
«Diamo seguito agli impegni del programma elettorale», spiega Stefano Caserini, assessore alla Mobilità del Comune di Lodi. «L’implementazione sarà graduale, per consentire ai cittadini di abituarsi al cambiamento. Dopo Bologna, anche noi vogliamo contribuire a ridurre il dramma della violenza stradale nel Paese».
Secondo i dati forniti dal Comune, ogni anno a Lodi si verificano circa 200 incidenti stradali, con 120 feriti. La riduzione della velocità massima è una misura comprovata per diminuire la frequenza e la gravità degli incidenti, oltre a rendere lo spazio pubblico più vivibile e sicuro per pedoni e ciclisti.
Le caratteristiche delle nuove Zone 30
Le strade incluse nelle nuove Zone 30 sono principalmente vie locali, spesso prive di marciapiedi, caratterizzate da flussi pedonali intensi e dalla presenza di accessi a scuole e parchi pubblici. Le arterie che delimitano queste aree, invece, mantengono il limite di 50 km/h. Questa suddivisione mira a garantire un equilibrio tra sicurezza stradale e fluidità del traffico interquartiere.
Lodi Città 30: obiettivi a lungo termine
L’istituzione delle Zone 30 rientra nelle linee guida approvate dalla giunta Furegato nel settembre 2023, nonostante le critiche delle opposizioni. L’obiettivo principale è quello di creare un ambiente urbano più sicuro e inclusivo, dove lo spazio pubblico torni a essere luogo di incontro e socialità.
Con questa iniziativa, Lodi vuole promuovere la mobilità sostenibile, affrontare il problema degli incidenti stradali e dimostrare come un approccio mirato e strategico come l’istituzione del limite generalizzato di 30 km/h in città possa trasformare radicalmente la vivibilità urbana.
[Fonte]
Mi ricorda un surreale dialogo di una striscia delle Strumtruppen (molto a memoria):
– Herr Kapitan, l’epidema di colera si sta diffondendo!
– Sergente, per disposizioni superiori non si deve parlare di epidemia, ma di singoli casi isolati!
– Jawohl, Herr Kapitan!
– Bene, sergente, quanti singoli casi isolati oggi?
– 5246 singoli casi isolati, Herr Kapitan!
Battute a parte, complimenti a Lodi, ottima soluzione!
La scelta di Lodi mi sembra corretta e ragionevole. Non ha senso porre il limite di 30Km/h in maniera indiscrimanta su tutti i percorsi stradali. E’ giusto individuare le aree a 30 e disincentivare l’uso della bici sulle altre strade creando percorsi alternativi
Salve Giancarlo,
Lodi ha creato 22 zone con limite a 30 km/h in aree residenziali contigue: cioè, di fatto, ha esteso il limite di 30 km/h alla maggior parte delle strade della città al netto degli assi di scorrimento. Quindi Lodi ha trovato una soluzione intelligente per diventare Città 30 km/h senza attenendosi alle linee guida stringenti del Ministero.
Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it
a lodi dovrebbero proibire l’ingresso in città alle mamme con i SUV. pericolosissime. in doppia fila dappertutto. code infinite….
Gli incidenti non sono causati da chi va a 50 km/h in città ma da chi non rispetta la distanza di sicurezza e sorpassa quando gli pare. Per ridurre gli incidenti non serve mettere un limite ridicolo come 30 km/h. Basterebbe implementare un velox che multi SOLO quelli che non rispettano la distanza di sicurezza e i sorpassi dove c’è il divieto. In tal modo se sulla mia corsia non ci sono altre macchine posso “correre” un poco di più, se invece ci sono altre macchine che vanno piano mi devo adeguare alle circostanze, rispettare la distanza e quindi rallentare. Quanti anni dovremo aspettare un banale dispositivo del genere?? Io sinceramente non ne posso più di quelli che mi tallonano quando vado a velocità normale e non si vedono tolto 1 euro dal portafoglio. Però andare a 60 km/h con corsia libera comporta una multa. Tutti quelli che dicono “eh ma la velocità ucc1de, eh bisogna andare sempre piano” hanno due fette di prosciutto gigantesche sugli occhi.
Sono più che d’accordo con l’istituzione del 30 Km orari in città. Il mio rammarico è vedere che nessuno lo rispetta e, ancor peggio, nessuno lo fa rispettare