Occupiamoci dunque delle seconda parte di misurazioni da effettuare, ovvero quelle relative al mozzo. Queste operazioni sono altrettanto importanti, poiché consentono di determinare la lunghezza dei raggi e di definire se vi sarà differenza tra i raggi sinistri e destri, sia come tipologia di raggiatura che come lunghezza effettiva. Armiamoci dunque di calibro e di quaderno e iniziamo a misurare.
Le misure del mozzo
In sostanza, ciò che c’importa sapere del mozzo è la posizione delle flange rispetto alle battute e la dimensione delle stesse, in modo da definire dove andranno ad alloggiare i raggi rispetto al cerchio.
Per questo rilevare le misure del mozzo si può utilizzare un calibro a nonio tradizionale oppure lavorare su un piano di riscontro e utilizzare un truschino graduato. Alcune misure non possono essere rilevate direttamente ma devono essere calcolate effettuando sommatorie o differenze tra altre misure. Cominciamo quindi a prendere in mano il mozzo e a rilevare le seguenti misure:
• Battute: intende la misura totale del mozzo, ovvero delle due superfici che andranno a contatto con i forcellini. Per farlo facciamo correre i rebbi del calibro e facciamoli poggiare sulle estremità del mozzo. Segnamo la misura sul quaderno;
• Posizione della flangia sinistra: posizioniamo un rebbo del calibro sull’estremità sinistra del mozzo e l’altro sulla parte esterna della flangia corrispondente. Segniamo la misura sul quaderno;
• Posizione della flangia destra: posizioniamo un rebbo del calibro sull’estremità destra del mozzo e l’altro sulla parte esterna della flangia destra. Segniamo la misura sul quaderno. Nei mozzi anteriori per bici da corsa solitamente queste due misure sono identiche ma l’introduzione dei freni a disco ha reso più lunga la parte sinistra. Nel caso dei mozzi posteriori questa misura sarà sicuramente più lunga, poiché dovrà incorporare la cassetta;
• Diametro flangia: posizionate un rebbo sulla parte esterna della flangia destra, in corrispondenza di un foro. L’altro rebbo deve posizionarsi sempre all’esterno della flangia, in corrispondenza del foro opposto a quello preso come riferimento. Annotate la misura rilevata e verificate che anche la flangia sinistra, poiché a volte possono divergere;
• Interasse fori: rilevare l’interasse dei fori “a occhio” non è indicato, poiché il margine di errore è molto alto. Per questo posizionate un rebbo all’esterno di un foro e l’altro sulla parte esterna del foro opposto. Dopodiché rilevate il diametro di un foro. Sottraete questa misura a quella precedente e avrete così rilevato l’interasse dei fori. Ripetete anche con l’altra flangia, poiché la misura potrebbe divergere. Annotate entrambe le quote sul quaderno;
• Asse del mozzo: l’asse del mozzo è una quota immaginaria, ovvero il punto in cui passa l’asse di mezzeria. Ricordate l’asse del mozzo non sempre corrisponde alla mezzeria delle flange, poiché possono essere disassate! Prendiamo la misura della battuta e dividiamola per due, quella è la mezzeria. Ora che l’abbiamo individuata, possiamo capire la distanza delle flange rispetto alla mezzeria stessa. In questo modo innanzitutto capiremo in che posizione capiterà il cerchio rispetto al mozzo e rispetto a entrambe le flange. Più il cerchio è vicino alla flangia, più corti e più verticali saranno i rispettivi raggi;
Concludendo
Abbiamo completato la misurazione del mozzo da utilizzare e anche l’iter di misurazioni necessarie. Ora non rimane che calcolare la lunghezza dei raggi ma per farlo prima dovremo scegliere che tipo di raggiatura (e vedere come questa scelta influisca sul comportamento della ruota) e definire il modello di raggi da utilizzare.
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