Gli strumenti di misura del meccanico di bici

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Chiunque voglia ritenersi un bravo meccanico, anche se da garage, non può farlo se oltre alla propria manualità non abbina un’ottima conoscenza dei metodi e degli strumenti di misura da officina. Rilevare una misura è una procedura molto frequente, che può essere compiuta con diversi strumenti, che vanno conosciuti e maneggiati con cognizione di causa. In questo articolo vedremo quali sono gli strumenti base della metrologia d’officina ciclistica e come si utilizzano.

Il metro sfilabile

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Si tratta di un metro a nastro, avvolto su sé stesso all’interno di un corpo, che può essere in plastica stampata o in acciaio nelle versioni più antiquate. Il metro ha un fermo in punta, da agganciare ai pezzi da misurare per poter poi sfilare il nastro quando la lunghezza è superiore all’ampiezza delle nostre braccia. Solitamente la scala graduata è in millimetri ma alcuni tipi presentano la scala metrica da un lato e quella in pollici anglosassoni dall’altro. Il nastro ha una molla che lo riavvolge automaticamente appena viene rilasciato.
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Quale acquistare: ci si deve dotare di un metro sfilabile da 2-3 metri (non serve di più), che sia di qualità, poiché in quelli a buon mercato la molla di ritorno o i fermi di bloccaggio tendono a rompersi facilmente. Meglio acquistarne uno che abbia due diversi fermi, uno a rilascio immediato e uno fisso che permetta di effettuare le misure più lunghe senza l’aiuto di un’altra persona.
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A cosa serve: per effettuare le misurazioni del telaio, della lunghezza dei tubi, del canotto della forcella o rilevare le misure antropometrica del ciclista
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Come si usa: Si punta lo zero sulla partenza della misura, tenendola ferma con la mano sinistra e con la mano destra si fa correre il nastro, fino a raggiungere l’altra estremità della lunghezza da rilevare. Un trucco da carpentiere meccanico è il seguente: visto che il fermo in acciaio tende ad avere gioco, per evitare di sballare la misura si usa la tacca dei 10mm come punto zero e poi si fa correre il metro. Bisogna ovviamente ricordarsi di sottrarre 10mm dalla misura rilevata!

Il calibro a corsoio

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Il calibro a corsoio (detto semplicemente calibro) è il miglior amico del meccanico, poiché permette di rilevare le misure più piccole ed avere una maggiore precisione rispetto al metro sfilabile. Non fidatevi di un meccanico che rileva fori e dimensioni dei canotti con il metro sfilabile, poiché non c’è niente di più impreciso di un metro per il rilievo di componenti di piccola dimensione.
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Quale acquistare: in commercio esistono sostanzialmente due tipi di calibri, a nonio e digitale. Nel primo vi è scala graduta segnata sul corpo del calibro e una più piccola indicata sul cursore. La prima indica i millimetri mentre la seconda i decimi di millimetro. Nei calibri digitali il nonio è sostituito da un display digitale che segna la misura. E’ sicuramente più facile e intuitivo da leggere ma il mio consiglio è comunque di imparare a leggere il nonio, perché è l’abc della meccanica e una volta appresa la tecnica si diventa infallibili nelle misurazioni. Acquistatene uno di qualità (Borletti, Mitutoyo, Fimec o simili) perché quelli di bassa qualità tendono a perdere precisione facilmente. Acquistatelo rigorosamente in acciaio temperato e lasciate quelli in plastica a vostro figlio per giocare al piccolo meccanico.

A cosa serve: a effettuare le misurazioni dei diametri dei canotti, viti, per rilevare le dimensioni dei mozzi per la raggiatura, per controllare spessori di dischi e pastiglie, per regolare la posizione delle tacchette degli SPD e per tutti i componenti di piccola dimensione.

Come si usa: il calibro permette di misurare la dimensione esterna di un particolare, il diametro di un foro o la profondità di una vite. Si schiaccia il cursore e lo si allarga, facendo combaciare i rebbi del calibro sulle pareti del componente. Il cursore si fermerà sulla scala graduta principale, indicando la misura in millimetri. Per leggere i decimi si deve fare riferimento al nonio: quando una delle tacche che va da 1 a 9 (che rappresenta i decimi) corrisponde alla tacca della scala principale, quella è la misura dei decimi.

Livella metrica

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Detta comunemente “bolla” è usata per controllare l’inclinazione dei componenti rispetto al terreno.
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Quale acquistare: acquistane una di qualità, meglio calamitata in modo che possa rimanere agganciata ai componenti in metallo.
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A cosa serve: a controllare il parallelismo della sella rispetto al terreno, a trovare la posizione in altezza degli STI per bici da corsa, a trovare l’inclinazione della piega da corsa e come fermo per effettuare misurazioni complicate.
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Come si usa: si fa poggiare sul componente e si controlla che la bolla sia nel mezzo delle due tacchette. Significa che il componente è parallelo al piano di riferimento che abbiamo scelto (che non sempre è il terreno)

Filo a piombo

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Serve per effettuare le misurazioni dell’arretramento sella, del rake della forcella e per verificare le misurazioni e le regolazioni biomeccaniche sulla bicicletta.
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Quale acquistare: se non volete acquistare un piombo da muratore, potete costruirvene uno usando un filo da pesca o di nylon legando un dado da M16 o M20 all’estremità.
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A cosa serve: a controllare l’arretramento della sella, la posizione del ginocchio rispetto al pedale, a controllare l’avancorsa della forcella rispetto al mozzo.
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Come si usa: si lega il filo (o lo si fa poggiare tenendolo con la mano) sul punto esatto da rilevare, si fa correre il filo in verticale in modo che il peso del piombo lo mantenga in tensione e si attende che smetta di oscillare. Dopodiché si usa il filo come estremità della misurazione.

Contafiletti

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E’ un attrezzo particolare, dotato di tanti piccole maschere che rappresentano le gole e le creste una determinata filettatura.
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Quale acquistare: a meno di non trovare un contafiletti dedicato al ciclismo (cosa rara) è meglio dotarsi di un contafiletti per filetti metrici e uno per filetti inglesi, con diversi passi e dimensioni.
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A cosa serve: a controllare il passo, la dimensione e il verso (destro o sinistro) di una filettatura per fugare ogni dubbio prima del montaggio di un componente.
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Come si usa: si fanno poggiare le gole e le creste della maschera sulla filettatura, provando a far girare la maschera o il componente filettato, controllando che combinino alla perfezione. Si provano le maschere fino a trovare la corrispondenza e di solito la denominazione della filettatura è stampata sulla maschera.

Comparatore

fonte: parktool.com

fonte: parktool.com

Si tratta di uno strumento di elevata precisione (e dal costo che va di pari passo) per il controllo dello spostamento lineare e si utilizza per controllare la centratura laterale e orizzontale di una ruota durante la centratura. Non è indispensabile (molti meccanici centrano senza comparatore) per cui va acquistato solo se si abbia in progetto di costruire o sistemare parecchie ruote.

fonte: interbike.mtbr.com

fonte: interbike.mtbr.com

Quale acquistare: a meno di non possedere un centraruote dotato di comparatori è bene acquistarne uno o due di elevata qualità, che non perdano la taratura e con risoluzione centesimale, cioè con una tolleranza di 0,01mm. Potete acquistarli sia analogici che digitali, però il costo di quelli digitali è giustificato solo nel caso in cui centriate parecchie ruote al mese.

fonte: bikeforums.com

fonte: bikeforums.com

A cosa serve: per il controllo fine della centratura delle ruote

fonte: fervi.it

fonte: fervi.it

Come si usa: si monta sul centraruote e si fa poggiare l’asta del comparatore (detta tastatore), sulla superficie del cerchio. Si mette in rotazione la ruota e si controlla quanto si sposta l’astina del quadrante, che facendo riferimento a una scala graduata permette di conoscere i centesimi di millimetro di spostamento.

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