Passare di livello, cioè apportare modifiche migliorative alla propria bici è un punto comune a molti ciclisti. Prima o poi tutti quelli che pedalando seriamente vengo assaliti dalla “voglia di upgrade”. Ma come investire i propri soldi in qualcosa di valido e che dia i vantaggi desiderati. In questo articolo vedremo quali sono i migliori upgrade per la bici da corsa e quali regole seguire per non spendere denaro inutilmente.
Indice
• Peso, comfort o prestazioni?
• Cavi e guaine cambio di qualità
• Sella
• Ruote
• Copertoni
• Corone ovali
• Trasmissione
• Mozzi con cuscinetti ceramici
• Piega da corsa
• Powermeter
• Concludendo
Peso, comfort o prestazioni?
Quando si parla di bici da corsa tutti pensano che il miglior upgrade sia quello che alleggerisca il peso complessivo. Se da una parte è vero che “ciò che pesa meno è più facile da portar su”, dall’altra non bisogna cadere nell’ossessione della leggerezza. Un upgrade ha senso solo quando apporta dei vantaggi chiari in termini di prestazione. Quindi non solo perché abbassa il peso di una bici ma anche perché ne migliora l’efficienza e la durata.
Spesso un aspetto sottovalutato è il comfort: i componenti leggeri sono anche rigidi e quindi possono affaticare di più il ciclista, per via della maggior trasmissione delle vibrazioni. Affaticamento che si traduce in una riduzione delle prestazioni e quindi in uno spreco di soldi. Quindi, prima di acquistare un componente nuovo per la vostra bici da corsa dovete chiedervi sempre: quale vantaggio reale apporterá questa modifica? Solo un investimento funzionale ha senso, altrimenti è solo una gara a chi ha la bici più leggera. Vediamo ora nel dettaglio quali sono gli upgrade più efficaci e utili che si possono effettuare su una bici da corsa.
Cavi e guaine cambio di qualità
A molti sembrerà incredibile ma sostituire cavi e guaine con alternative di alta qualità è l’upgrade con il più elevato rapporto vantaggi/costi. Utilizzare cavi e guaine di qualità migliora le prestazioni del cambio, allunga gli intervalli tra le regolazioni, dura di più e migliora il feeling in bici, rendendo più immediata la selezione dei rapporti. La soluzione migliore è quella di acquistare un kit completo di cavi e guaine per cambio. I cavi devono essere in acciaio inossidabile mentre le guaine essere rivestite da un layer interno in ptfe, che aumenta la scorrevolezza.
Sella
La sella è, insieme a pedali e manubrio, uno dei cinque punti di contatto del ciclista con il mezzo. La sua importanza è data dal fatto che la maggior parte del peso del ciclista si scarichi proprio su questo componente. Si tratta quindi di un upgrade volto a migliorare il comfort e ridurre la possibilità di sviluppare tecnopatie alla schiena. Detto ciò il miglior investimento per migliorare la propria esperienza in bici è proprio acquistare una sella idonea.
Ruote
Se il vostro obiettivo è alleggerire la bici, il miglior modo per farlo è sostituire le ruote. Infatti da sole le ruote riescono ad alleggerire quasi il 40% dell’intero peso della bici. Sul mercato esistono moltissime varianti e proposte, sia per chi vuole ruote superleggere in fibra di carbonio o chi preferisce cerchi con profili alti e aerodinamici. L’importante è sempre acquistare con criterio: montare un set di ruote rigide e leggere in fibra di carbonio per pedalare sul pavé o sulle strade bianche, non è il massimo dell’investimento. Anche per le ruote bisogna sempre porsi la domanda: è quello che mi serve?
Copertoni
I copertoni sono uno dei pochi upgrade capaci di soddisfare tutte e tre le variabili prima elencate: peso, performance e comfort. Infatti, come per le ruote, i copertoni sono i componenti che più influenzano il peso della bici. Inoltre montare coperture scorrevoli consente di diminuire la resistenza al rotolamento e quindi di impiegare meno energia per spingere la bici, migliorando le prestazioni. Infine scegliere dei copertoni con una sezione almeno da 25 mm consente di aumentare il comfort in sella. Infatti i copertoni più larghi, ormai con bassissima resistenza al rotolamento, tallonano nel cerchio con le spalle più inclinate rispetto ai classici 19-21-23 cm. Questo significa che le spalle stesse sono più flessibili e tendono ad assorbire meglio le asperità del terreno, oltre a trasmettere gli impatti in maniera meno verticale, con tutto vantaggio delle mani del ciclista.
Corone ovali
Se il vostro obiettivo è andare forte e per tanto tempo, montare delle corone ovali può essere la soluzione. Lasciando perdere gli slogan sensazionalistici delle aziende produttrici (che promettono fino al 10% in più di potenza), le corone ovali sono comunque migliorative. Infatti uniformano il gesto della pedalata, rendendo più efficienti anche le fasi dove la spinta è minima, ovvero il punto morto superiore (con pedale in alto) e il punto morto inferiore (con pedale in basso). Uniformare la pedalata significa mantenere un’andatura più regolare, affaticare meno i muscoli, pedalare a frequenze maggiori o essere in grado di spingere rapporti più lunghi. In commercio si trovano corone ovali di tutti i tipi, che vanno dai 58 denti (da usare nelle prove a cronometro), fino ai 36 denti delle corone più piccole destinate al ciclocross.
Trasmissione
Ecco qui, al sesto posto, il componente che tutti immaginano come il primo upgrade da effettuare. In realtà passare da un gruppo di media gamma a uno top di gamma non apporta tutti quei benefici che siamo soliti pensare. Il risparmio di peso non è così elevato come nel caso delle ruote e i vantaggi si “limitano” a un miglioramento delle prestazioni della cambiata, a fronte di un investimento non indifferente. Infatti i gruppi trasmissione per bicicletta hanno una strana proporzione: meno materiale c’è (quindi più leggeri sono) e più costano. Passare da un gruppo Shimano Ultegra al successivo Dura Ace ha un costo comunque non indifferente e questo tipo di upgrade deve essere valutato a fondo. Invece di sostituire del tutto la trasmissione passando al successivo gruppo, conviene valutare se non sia il caso di migliorare ciò che già si ha. Magari montando una cassetta con scanalatura diversa, come un 11-32 o addirittura un 11-36 per avere rapporti più corti sugli strappi. Oppure montare dei pedali migliori, che siano più leggeri e resistenti.
Mozzi con cuscinetti ceramici
Ecco un upgrade preso in prestito dal mondo delle corse professionistiche che sta spopolando tra gli amatori. Dei cuscinetti ceramici abbiamo già parlato, raccontando di come siano performanti in termini di scorrevolezza e di durata. Lasciando perdere l’installazione sul movimento centrale e la serie sterzo (dove i vantaggi sarebbero nulli), investire del denaro per far installare dei cuscinetti ceramici ha senso solo nei mozzi. Infatti il numero di giri raggiunto dalle ruote è l’unico che può giustificare l’investimento e la presenza di cuscinetti in nitruro di silicio. Questo materiale offre una durata molto elevata e aumenta la scorrevolezza, riducendo gli attriti e quindi le dispersioni di energia e l’accumulo di calore. Un investimento certamente non alla portata di tutti ma che può apportare vantaggi in termini di prestazioni.
Piega da corsa
Molto spesso chi acquista una bici da corsa dà per scontata la piega installata, con l’unico pensiero di passare presto da una versione in alluminio a una in composito. In realtà la scelta della piega da corsa andrebbe fatta principalmente per questioni di ergonomia. Le mani sul manubrio sono due dei cinque punti di contatto con il mezzo e un manubrio ergonomico è fondamentale per migliorare la guidabilità della bici e diminuire il rischio di tecnopatie alle mani e ai polsi. Innanzitutto la piega deve essere larga quando le spalle, misurate frontalmente. Poi le varie curvature hanno angoli e gradazioni differenti, con corrispondenti feeling di guida. Per questo è importante, esattamente come per la sella, trovare il manubrio giusto per noi.
Powermeter
Se già vi allenate con cardiofrequenzimetro e ciclocomputer, il powermeter è il giusto strumento per migliorare la qualità dei vostri allenamenti. Il powermeter è un sistema di analisi della potenza espressa dal ciclista sui pedali. Si tratta di un sistema hardware installato sulla bicicletta, collegato poi a un display e a un software in grado di analizzare i dati e di mostrare la potenza espressa in ogni momento e di registrarne l’andamento durante un’uscita, una particolare sessione di allenamento o una gara. La potenza espressa viene indicata con l’unità di misura dei watt, che equivale a un Netwon per metro al secondo (N*m/s). In sostanza il power meter è in grado di analizzare il lavoro espresso a livello muscolare dal ciclista, ovvero la potenza espressa dai suoi muscoli e dal tipo di pedalata.
Il grande vantaggio dei powermeter sta nel fatto che oltre a un’analisi immediata dei watt prodotti (utile soprattutto quando ci si sta allenando per non stafare) si può valutare la potenza espressa durante tutta l’uscita, studiando così la sessione di allenamento o la propria gara da un punto di vista completo. Infatti è possibile collegare il software al pc, scaricando l’analisi completa della potenza espressa in un’uscita, per poi valutarne l’andamento.
Il powermeter diventa così uno strumento in grado di analizzare dal punto di vista del rendimento muscolare una sessione di allenamento ma anche un’intera stagione agonistica o più periodi di affinamento in sella, consentendo di valutare i propri punti di forza, gli errori e le lacune da migliorare. Il costo non è irrisorio, però se avete intenzione di vincere delle granfondo o di partecipare a gare di ultracycling, può diventare lo strumento giusto per calibrare il vostro allenamento e renderlo intelligente e funzionale.
Concludendo
Abbiamo visto nove diversi upgrade possibili sulla propria bici da corsa, sia per alleggerire il peso complessivo che per migliorare il comfort o per aumentare le performance. Il mio consiglio è quello di effettuare un upgrade alla volta e vedere come va: non sempre infatti ciò che costa di più ha un valore reale per noi. Infatti l’importante non è montare il componente più costoso, leggero e figo sulla nostra bici ma quello che fa realmente per noi.
Per cui è bene montare un nuovo prodotto e provarlo per lungo tempo e solo dopo essere sicuri passare all’upgrade successivo. In questo modo l’investimento in termini economici sarà più mitigato ma anche l’impatto sulle guida. L’importante è sempre provare gli upgrade in allenamento e “rodarli” con parecchi chilometri prima di usarli in competizione. Montare un nuovo componente e usarlo per la prima volta durante una gara può trasformare l’evento in un inferno (pensate solo a una sella scomoda). L’importante, non ci stancheremo mai di dirlo, è che la bici deve adattarsi alle vostre esigenze e mai il contrario.
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