L’uso di Google Earth nel cicloturismo – Considerazioni finali

L’uso di Google Earth nel cicloturismo:

1-Introduzione
2-I comandi base
3-Lavorare con i percorsi
4-Considerazioni finali

Prima di chiudere, una serie di brevi consigli e trucchi che possono essere utili:

-Google Earth in realtà salva il contenuto della sezione “I miei luoghi” solo nel momento in cui si chiude il programma. Per questo, se state facendo delle grosse modifiche, è consigliabile chiudere il programma ogni tanto, per non perdere il lavoro fatto – oppure usare la funzione “salva luogo con nome” per creare una copia del file .kml fra i propri documenti.

-cliccando sulla voce “modifica” del menu in alto, e poi su “copia immagine”, è possibile copiare per l’appunto l’immagine che si vede del modello 3D, da incollare poi su Paint o su altri programmi per salvarla.

-cliccando sulla voce “visualizza” nel menu in alto, e poi su “esplora”, è possibile esplorare anche il cielo, Marte e la Luna

-cliccando su “strumenti” e poi “opzioni” infine è possibile accedere a molte opzioni che regolano il funzionamento di Google Earth.

Uso di Google Earth nel cicloturismo

La cima del Gran Sasso

Con questa serie di articoli abbiamo presentato le funzioni base di Google Earth, quelle che permettono a tutti i cicloturisti di analizzare, modificare o creare un percorso su Google Earth.

In realtà Google Earth ha una miriade di altre funzioni molto interessanti. Per esplorarle tutte vi rimandiamo alla guida ufficiale pubblicata da Google.

Spesso parlando di Google Earth viene fuori il discorso relativo all’avventura: “ma se analizzi così precisamente il percorso prima ancora di partire, poi non ti godi il viaggio”. Questo può essere vero, e in fondo si fa cicloturismo da decenni, molto prima della nascita di Google Earth. Tuttavia, avere uno strumento in più a propria disposizione non è mai un male, se lo si usa con giudizio. E poi Google Earth permette di “viaggiare” in posti troppo lontani (o cari) per conoscerli dal vivo.

Chiudiamo questa serie consigliando un libro molto interessante per chi ama la storia e le mappe: “La storia del mondo in dodici mappe” di Jerry Brotton. Il libro mostra lo stretto legame che c’è fra una cultura e il suo modo di mappare il mondo, iniziando dall’epoca dei sumeri fino appunto a Google Earth. Se anche voi siete rimasti affascinati da questo software, il libro è un modo per comprenderlo da un punto di vista particolare.

1-Introduzione
2-I comandi base
3-Lavorare con i percorsi
4-Considerazioni finali

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