Viaggiare

Sella per viaggiare in bici: com’è fatta?

Come scegliere e com’è fatta una sella per viaggiare in bici? Molti cicloturisti si rivolgono a noi per una visita biomeccanica presso uno dei vari Bikeitalia LAB sparsi sull’intero territorio nazionale. Spesso la scelta della sella passa in secondo piano rispetto a quella delle borse, dell’attrezzatura o dei copertoni. Eppure, se fate viaggi in bici, la sella sarà il punto della bici con la quale starete più in contatto (esclusi i pedali, ovviamente). Per questo, conoscere com’è fatta una sella per viaggiare è fondamentale per evitare di fare scelte sbagliate, che possono rovinare il vostro viaggio. In questo articolo andremo a vedere com’è fatta una sella per viaggiare.

La struttura di una sella per viaggiare in bici

Sella per viaggiare in bici

La sella è forse il componente più riconoscibile di una bicicletta e anche quello attorno al quale si sono addensate leggende metropolitane, pratiche poco scientifiche e molta confusione. Partiamo quindi con il definire la struttura della sella:

Esploso SMP

Carrello

Nella parte  inferiore  abbiamo  il  carrello, che permette il fissaggio della sella sul reggisella (e quindi sulla bici), determinando poi il posizionamento in avanzamento o arretramento, andando quindi a definire la distanza dal manubrio. Il carrello deve essere di lunghezza adeguata per poter posizionare correttamente la bici. 

Il carrello può essere realizzato in diverse leghe metalliche o in fibra di carbonio. la scelta migliore per il cicloviaggiatore è l’acciaio inossidabile AISI 304, che garantisce la giusta elasticità, resistenza meccanica e alla corrosione. 

Scafo

Subito sopra il carrello troviamo lo scafo, pensato per assorbire gli urti e dare forma alla sella. Lo scafo è l’elemento portante della sella, che ne determina l’ergonomia;

Imbottitura e rivestimento

Imbottitura sella

Sopra lo scafo abbiamo l’imbottitura, cioè la parte morbida della sella, che è pensata per fornire comodità e per alloggiare le tuberosità ischiatiche. L’imbottitura può essere realizzata con schiume elastiche di vario tipo (poliuretano, elastomeri, EVA). In aggiunta all’imbottitura può essere presente il Gel come ulteriore elemento di comodità, come per esempio il gel automodellante proposto da SMP.

La parte esterna della sella, che protegge l’imbottitura, è il rivestimento. Dato che entra a contatto con il pantaloncino del ciclista deve essere ipoallergenico, durevole e resistente all’usura e agli agenti atmosferici.

La forma della sella per viaggiare in bici

Pelvi e sella

La sella è poi definita dalla sua forma. Tutte le selle presentano una parte posteriore larga, adatta ad accogliere l’appoggio ischiatico e una parte frontale (detta becco) più stretta e affusolata, che si posiziona tra i quadricipiti del ciclista e serve a garantire l’ottimale guidabilità della bicicletta. 

La larghezza della parte posteriore della sella deve essere proporzionata alla distanza tra le tuberosità ischiatiche.

La lunghezza della sella è invece la misura totale dall’inizio della parte posteriore alla punta del becco. Il becco deve essere stretto e affusolato per ridurre al minimo gli sfregamenti e le pressioni perineali. 

Solitamente le selle presentano un becco piuttosto lungo e orizzontale, anche se recentemente molti marchi hanno presentato modelli con naso molto accorciato.

Esiste poi il becco all’ingiù, la cosiddetta punta a “becco d’aquila”, che favorisce un flusso sanguigno naturale in qualsiasi posizione del ciclista e garantisce una migliore controllo ottimale della bicicletta.

Sella per viaggiare: serve il buco centrale?

Sella SMP

Lo scarico centrale della sella (in gergo chiamato “buco”) ha la funzione di alleviare la pressione sulla parte genitale, perineale e di riflesso quella prostatica. Si tratta di un punto molto importante per l’essere umano poiché, oltre per le classiche rappresentazioni legate al sesso e alla fertilità, è una zona riccamente innervata e vascolarizzata, quindi decisamente molto sensibile. Il buco quindi ha la funzione di creare uno spazio libero tra quest’area e la sella, riducendo la compressione che può provocare vasocostrizione (si riduce l’afflusso sanguineo) o parestesi (si riduce la sensibilità nervosa), che in entrambi i casi possono condurre a formicolio o addormentamento genitale.

L’utilità e l’efficacia del buco varia in base a com’è concepito il buco stesso.

Infatti ci sono buchi e buchi: si va dal classico foro centrale più o meno largo (che a poco serve in termini di riduzione della compressione a livello genitale, perineale e prostatico) fino ad un vero e proprio canale centrale presente su tutta la lunghezza della sella, che è la soluzione ideale sia per chi già manifesta problemi/patologie, sia per prevenirne l’insorgenza.

L’importanza dell’ergonomia della sella è testimoniata da due studi scientifici, uno del 2005 su ciclisti maschi (“Development of a New Geometric Bicycle Saddle for the Maintenance of Genital–Perineal Vascular Perfusion”, Journal of Sexual Medicine) e uno del 2020 effettuato con cicliste di sesso femminile (“The effect of a new geometric bicycle saddle on the genital-perineal vascular perfusion of female cyclists”, Science & Sport).

Entrambi dimostrano come il corretto design ergonomico aiuti a mantenere la naturale circolazione sanguigna nella zona genitale, perineale e prostatica, grazie all’assenza di compressione.

Le tipologie di sella per viaggiare in bici

Sella per viaggiare in bici

In base a quello che abbiamo detto sino ad ora, le selle si possono dividere in tre grandi tipologie:

  • Selle tradizionali: presentano una punta orizzontale in tutta la loro lunghezza e possono presentare un buco centrale più o meno largo per tentare di alleviare la pressione in zona perineale.
  • Selle corte: presentano un becco molto accorciato rispetto alle selle standard. È un tipo di sella diventato di moda negli ultimi anni, che punta a ridurre la pressione in zona perineale riducendo la lunghezza della sella. È un design che può essere utile per i ciclisti che assumono posizioni molto abbassate sul manubrio, con elevati dislivelli tra sella e manubrio, per esempio chi fa crono o triathlon. Essendo corte, influiscono anche sulla gestione della bici da parte del ciclista in quanto si riduce la capacità del ciclista di controllare la bici attraverso la zona di contatto tra sella e interno coscia. Non sono quindi le selle più adatte per il cicloviaggiatore, che deve poter mantenere un controllo ottimale della sua bici gravata e sbilanciata dal peso dei bagagli e che solitamente non assume posizioni estreme . 
  • Selle ergonomiche, come quelle presentate da Selle SMP, che è proprietaria del design esclusivo di questo tipo di selle. Sono selle con becco ricurvo all’ingiù, dalla forma sinuosa e con una aperture ampie da dividere in due la sella in tutta la sua lunghezza. Questo tipo di selle è progettato per scaricare la pressione sulle parti molli e cercare di ridurre l’incidenza dei problemi di addormentamento e riduzione della vascolarizzazione, oltre a favorire una posizione corretta della pelvi.

Scarica l’ebook gratuito “Comfort in viaggio”

Se vuoi approfondire il tema della scelta della sella per viaggiare, puoi scaricare il nostro ebook gratuito. L’ebook è stato realizzato con la collaborazione dell’azienda Selle SMP, per fornire tutte le indicazioni per scegliere la sella giusta per viaggiare.

sella giusta per viaggiare in bicicletta

Commenti