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Monocorona, doppia o tripla? La giusta scelta per il cicloturista

Monocorona, doppia o tripla? La giusta scelta per il cicloturista

Monocorona, doppia o tripla? Per un cicloturista qual è la scelta corretta? Esiste in assoluto una soluzione migliore delle altre?

Io credo che questo sia uno dei quesiti più diffusi tra chi, per un motivo o per l’altro, sta iniziando a percorrere i primi passi nella direzione del cicloturismo. Questa domanda ci viene posta davvero molto spesso, durante i corsi di meccanica o gli eventi vari durante i quali noi del team di Bikeitalia ci troviamo a contatto con moltissimi appassionati di ciclismo a chiacchierare del più e del meno.

In questo articolo cercheremo di darvi delle linee guida per aiutarvi nella scelta della tipologia di guarnitura con la quale allestire la vostra bici da turismo.

Guarnitura: monocorona, doppia o tripla?

Innanzitutto è importante comprendere le differenze tra una guarnitura monocorona, una guarnitura doppia e una guarnitura tripla, dopodiché ognuno dovrà capire che tipologie di viaggi affronterà con la propria bicicletta e quindi conoscere la propria esigenza.
Non esiste la soluzione perfetta, esiste la soluzione migliore.

Le tipologie di guarniture si differenziano proprio sulla base del numero delle corone che montano su di sé.
La guarnitura che prevede una corona sola la definiremo “monocorona” e questo è il sistema ormai in auge nel mondo della Mtb e spesso usato anche nel ciclocross (e sempre più presente nel gravel).

Quella con due corone sarà definita “doppia”, che è un sistema presente da generazioni sulle biciclette da corsa e per un periodo è appartenuto anche alla Mtb, lasciando però il posto negli ultimi anni ai sistemi monocorona.
Infine, la guarnitura con tre corone la chiameremo “tripla”. La tripla oggi è la guarnitura meno diffusa nonostante dopo il suo avvento, risalente a qualche decennio fa, ogni Mtb degna di questo nome dovesse averla. Questo sistema è stato inizialmente apprezzato così tanto che per un breve periodo è apparso anche su alcuni gruppi da corsa, ma è durato poco, lasciando di nuovo spazio alla doppia.

Le differenze tra un monocorona, una doppia e una tripla, seppur minime, generano delle differenze importanti sulla bicicletta:

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Differenze di peso

La presenza di corone in più pesa ma senza essere una differenza significativa, il salto grande è quello dal monocorona alla doppia, dove in un caso non si ha il deragliatore anteriore con cavo, guaina e comando sul manubrio, mentre nell’altro caso c’è tutto. Non è raro vedere ciclisti che passano da guarniture doppie a sistemi monocorona (anche su bici da corsa) perché sono alla ricerca di un peso della bici sempre più contenuto. Anche la scelta della doppia piuttosto che la tripla a volte viene fatta per risparmiare qualche decina di grammi.

Per biciclette dedicate al cicloturismo il fattore del peso viene preso molto meno in considerazione rispetto a biciclette selezionate per un uso sportivo e dedicate alla massima performance.
Forse su qualche gravel in carbonio concepita più per allenamenti alternati con la bici da corsa e a eventi tipo la “Nova Eroica” qualche etto risparmiato potrebbe dare dei piccoli vantaggi, ma credo che in questi casi siamo quasi usciti dai tanti significati di cicloturismo.

Monocorona,doppia o tripla: differenza di ingombro

Monocorona,doppia o tripla

Come si usa dire: “quello che non c’è non si rompe”. Se su una bicicletta dedicata al turismo si optasse per un monocorona non si avrebbe il rischio di incorrere in danni al deragliatore anteriore, dato che non c’è.

Lo spazio a disposizione

Bisogna ricordarsi anche che lo spazio a disposizione su una bici per turismo è sacro, ma ovviamente questa affermazione è declinabile in diversi modi:
Se si possiede una Mtb (tendenzialmente front suspended o rigida se si usa per viaggiare) o una gravel con le quali si fa del cicloturismo caratterizzato da un grande spirito di avventura con tanto off-road ma su distanze tutto sommato brevi (0-800 km circa), allora un classico allestimento sarà quello in stile “bikepacking”, sfruttando quindi tutto lo spazio disponibile sui tubi della bici stessa senza dover montare portapacchi o accessori vari.

Abitudini e percorrenze

In questo caso la presenza di un monocorona vi permetterà di sfruttare un po’ meglio il telaio stesso non avendo il deragliatore anteriore, e lo spazio sul manubrio con un comando in meno per le Mtb.
Se invece il vostre esperienze da cicloturisti sono o saranno nell’ordine dei 1.000 km o più con tanto di portapacchi e un carico nelle borse laterali ben superiore a ciò che permette il bikepacking, allora non sarà il caso di preoccuparsi per un piccolo ingombro in più di questo tipo e potrete optare tranquillamente per una doppia o per una tripla.

Diversi “range” di sviluppi metrici

Monocorona,doppia o tripla

Tendenzialmente la presenza di più corone significa la possibilità di avere un range di sviluppi metrici più ampio, quindi in sostanza sarebbe come dire “più corone, più rapporti”.

Innanzitutto ricordiamo che lo sviluppo metrico è la distanza percorsa dalla ruota della bicicletta (quindi dal ciclista sulla bici) ogni giro completo di pedivella.
Più lo sviluppo metrico è lungo, più si tratta di rapporti duri da spingere, non votati a l’agilità di pedalata ma che permettono di pedalare anche ad alte velocità di percorrenza senza esagerare con il numero di giri al minuto, ovvero gli “rpm”.

Monocorona,doppia o tripla: rapporti per la salita

Più lo sviluppo metrico è corto, più si tratta di rapporti agili che consentono di pedalare a un alto numero di giri al minuto anche a basse velocità di percorrenza, quindi si parla di rapporti dedicati alla salita.
Lo sviluppo metrico si calcola facendo il rapporto (frazione, divisione) tra il numero di denti della corona anteriore e il numero di denti del pignone posteriore sui quali sta girando la catena, questo rapporto poi va moltiplicato per la circonferenza esterna del copertone da gonfio.

Monocorona,doppia o tripla

Tuttavia potrebbe essere possibile che un setting con monocorona abbia un range migliore per un certo tipo di utilizzo anche da turisti piuttosto che con una tripla.
Ricordatevi che ogni deragliatore posteriore ha delle tolleranze precise, che per questioni di conformazione del parallelogramma e lunghezza della sua gabbia devono essere rispettate.

Sviluppo metrico ideale

Queste tolleranze servono per capire che dentature minime e massime potete avere sul pignone piccolo e sul pignone grande e la differenza massima di denti che potete avere tra la corona grande e la corona piccola. Questo è sempre un fattore da considerare nel ragionamento sugli sviluppi metrici che volete ottenere se state scegliendo una bicicletta nuova, un gruppo nuovo o anche semplicemente di fare un upgrade a ciò che avete già.

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Monocorona | Doppia | Tripla

Facciamo un esempio di confronto di sviluppi metrici tra un sistema con tripla e un monocorona:
se su una bicicletta abbiamo una tripla 26-36-48 T tipo la Deore di Shimano, ma con al posteriore un pacco pignoni 11-36 T vorrebbe dire che il rapporto più agile sarebbe 26/36 e quindi 0,72 mentre il rapporto meno agile sarebbe 48/11 e quindi 4,36.
Con un setting da monocorona con 34 T all’anteriore ma un pacco pignoni al posteriore 11-46 abbiamo un rapporto più agile di 0,74 e un rapporto meno agile di 3,09.


Come si può notare confrontando i risultati abbiamo ottenuto sul rapporto più agile quasi la stessa cifra ma quello che cambia molto è il rapporto più lungo, quello per la discesa, infatti ipotizzando di avere una circonferenza esterna di copertone di 2 m lo sviluppo metrico nel primo caso sarebbe di 8,72 m (41,86 km/h a 80 rpm) e nel secondo caso di 6,18 m (29,66 km/h a 80 rpm).
Come notate con i due sviluppi metrici maggiori a 80 rpm le velocità cambiano di circa 12 km/h.

Monocorona,doppia o tripla

Ponderare la scelta

Ora occorre chiedersi se con una bici da turismo si passerà tanto tempo a pedalare a queste velocità, o piuttosto se in discesa più che la trasmissione ci si vuole preoccupare dei freni.
Un monocorona potrebbe essere indicato se si dovesse caricare tanto la bici e quindi si potrebbero sfruttare molto di più i rapporti agili e meno i più lunghi, ma come scelta sarebbe giustificata anche dal bisogno di liberare spazio e ingombrare meno, e dal fatto che “ciò che non c’è, non si rompe” come descritto nel punto precedente.
Oppure una scelta come il monocorona potrebbe essere valida per Mtb dedicate a turismo di pochi giorni in stile bikepacking, pensando a viaggi avventurosi esclusivamente o prevalentemente su sentieri sterrati.

Tempi di usura della catena e costi

Monocorona,doppia o tripla

Esiste un fatto innegabile: un sistema monocorona aumenta notevolmente l’usura della catena e della trasmissione in generale, portandosi dietro un investimento notevole nel tempo per sostituire più di frequente catena, pacco pignoni e corone, per non parlare dei rischi di rottura in un villaggio sperduto in Nepal o in Madagascar. In questa situazione trovare i ricambi per un sistema molto sofisticato quale è il monocorona (11 V o 12 V) potrebbe essere più difficile del previsto.

Io ho sempre usato molto la bicicletta per spostarmi, per fare sport e per qualche esperienza da turista, avendo avuto ogni tipo di bicicletta con i vari sistemi in commercio ho potuto constatare che a parità di km, di tipo di utilizzo e di cura regolare del proprio mezzo (pulizia regolare e buona lubrificazione) i sistemi più duraturi sono sempre stati quelli con la tripla all’anteriore, dato che permettono di lavorare il più possibile con la catena allineata sulle varie combinazioni di rapporto.

Monocorona,doppia o tripla: e per un viaggio lungo?

Io credo che una soluzione con la tripla all’anteriore, che sia un sistema 3×9 o 3×10 potrebbe essere la soluzione migliore per chi parte per un viaggio importante in luoghi abbastanza sconosciuti lontani dalle varie forme conosciute di civiltà, perché si usura tutto molto lentamente e se dovesse capitare qualcosa in un modo o in un altro si riesce a risolvere tutto.
Invece quando si valutano sempre vacanze o viaggi in luoghi dove i meccanici di bici e i negozi di ricambi esistono si può stare più tranquilli scegliendo una doppia o anche un monocorona.

Ora si dovrebbero comprendere le differenze che si hanno sulla bicicletta da turismo se si volesse montare un sistema monocorona, anziché una doppia o una tripla.
Avviandoci verso la fine proviamo ad analizzare qualche esigenza specifica del ciclista, e non della bicicletta, per le quali potrebbe valere la pena di spendere qualche minuto per la scelta corretta della guarnitura.

Monocorona,doppia o tripla: Abitudine del ciclista

Monocorona,doppia o tripla

Una doppia o un monocorona credo che siano entrambe scelte più che valide per le avventure in bikepacking leggero o pesante, per giri di 2 giorni o anche 2 settimane. Magari per tutti questi casi, dai trail organizzati alle avventure improvvisate tra amici, si potrebbe scegliere se monocorona o guarnitura doppia sulla base delle proprie abitudini, quindi se si arriva dalla bici da corsa con la doppia si sceglierà un allestimento con doppia anche per la bici da turismo, se invece si arriva dalla Mtb con un monocorona ci si può orientare su questo versante.

Agilità di pedalata

Si potrebbe adottare come criterio di scelta per il sistema migliore per sé la tipologia di pedalata che si predilige, se molto agile o piuttosto sempre a basse cadenze, facendo prima un paio di conti sugli sviluppi metrici di un certo allestimento e di un altro per poi paragonarli, proprio come spiegato nel punto dedicato al discorso dei “range di sviluppo metrico”.
In questo caso ci si orienterà su un monocorona, su una doppia o una tripla non tanto per il tipo di bici, per la scelta delle borse o per questioni legate ai tracciati che si percorreranno ma sulla base del proprio gusto di pedalata in termini di agilità.
Nell’eventualità di qualche upgrade all’allestimento presente ricordatevi di verificare sempre prima le tolleranze dei deragliatori posteriori, come ho già descritto in precedenza.

Monocorona,doppia o tripla: Grado di allenamento

Monocorona,doppia o tripla

Il grado di allenamento del ciclista è un fattore da considerare sempre in una scelta come questa.
Se ci si conosce molto bene e si sa che il proprio grado di allenamento è davvero buono allora la scelta si fa più semplice perché non si dovrebbero riscontrare particolari difficoltà nel superare certi ostacoli anche se i rapporti che ho a disposizione non spaziano poi così tanto (soprattutto verso i rapporti agili).

Range di rapporti adeguato

In caso contrario, cioè quando il proprio allenamento (precedente al viaggio o in generale durante tutto l’anno) non è propriamente adeguato per permetterci di ottenere una forma fisica smagliante una scelta più saggia potrebbe essere quella di studiarsi un bel sistema con una doppia o una tripla all’anteriore e un bel range di rapporti al posteriore, così da avere la possibilità di adeguarsi meglio ad ogni pendenza o tipo di terreno che si affronterà, anche con una bicicletta molto carica. In questo caso un bel gruppo dedicato alla Mtb con una doppia o una tripla all’anteriore potrebbe essere una scelta valida.

Pacco pignoni

È bene ricordare che il grado di allenamento deve essere comparato anche alla scanalatura (ovvero al numero di pignoni) che si vanno a montare. Per esempio il nuovo gruppo Shimano 1×12 per mtb permette di raggiungere un’accoppiata 30T davanti e 51T dietro, che presenta uno sviluppo metrico molto basso e permette di non piantarsi anche su strappi impervi. Quindi non sempre la scelta del monocorona richiede un grado di allenamento maggiore.

Ciò che conta quindi è sempre controllare quali siano i rapporti disponibili e valutare se questi siano adatti al vostro stato di forma e alla vostra “gamba”. Inoltre entrano in gioco anche variabili ambientali: spingere rapporti lunghi su asfalto è molto più facile che spingerli su sterrato o nel fango e anche questa variabile va tenuta in considerazione, poiché determinerà sia il grado di affaticamento al quale dovrete far fronte sia la velocità di marcia del vostro viaggio.

Articolo aggiornato a febbraio 2023

Commenti

  1. claudio ha detto:

    mi sto riallestendo un telaio in acciaio che originariamente ha una tripla all’anteriore, adesso farò una valutazione delle rapportature “in sella” per vedere se il padellone mi serve o meno e quindi mantenere la tripla, passare alla doppia 22-36 oppure ibridare la tripla accorciandola e avere tre rapporti più ravvicinati. certo è tutto sempre soggettivo… ci vuole esperienza per valutare la propria gamba, il percorso, ed il peso che si deve trascinare. dal punto di vista dell’usura, non dovendo andare a centellinare i grammi, preferisco una trasmissione robusta e duratura.

  2. Chris ha detto:

    Ciao Manuel, complimenti pe ri contenuti. Potresti citare i modelli delle bici allegate all’articolo, sarebbe molto interessante! Grazie mille, un caro saluto. Chris

  3. Marco ha detto:

    Buongiorno mi chiamo Marco ho una Nilox X6 con pedalata assistita, e con tripla anteriore vorrei cambiarla è mettere una corona anteriore mi conviene?

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Buongiorno Marco,

      l’ebike Nilox X6 monta un cambio Revoshift a 7 velocità e ha una tripla all’anteriore: quindi 21 rapporti. Mettendo un monocorona all’anteriore diventerebbe una bici a 7 rapporti, che per una mtb a pedalata assistita che pesa 22 kg non è sicuramente l’ideale. Quindi seppur in teoria fattibile a mio avviso non è consigliabile.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  4. Andrea Berzanti ha detto:

    Buongiorno vorrei fare un camino da Londra a Santiago sono quasi 2000 km. Farò tappe da 70 km circa al giorno.Che bici mi consigliate? Io pensavo o gravel MTB. Meglio portare il portapacchi posteriore oppure borsa sottosella? Non vorrei avere troppo peso con il rischio di schiantarmi sui Pirenei. Grazie

    1. Manuel Massimo ha detto:

      Salve Andrea,

      sono molti i fattori da considerare per un viaggio in bicicletta lungo come il Cammino di Santiago (peraltro partendo da Londra) ti consigliamo di leggere questo articolo con consigli utili anche sul tipo di bici da utilizzare: https://www.bikeitalia.it/cammino-di-santiago-in-bicicletta-10-domande-prima-di-partire/

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  5. Valerio ha detto:

    Ho una domanda che forse è banale, però magari aiuta anche altri a capire meglio.

    Supponiamo di avere due bici identiche che però hanno una un sistema monocorona con rapportatura leggera 40×46 (prendo esempio dal GRX nello specifico) ed una con un sistema doppia corona con rapportatura, sempre leggera, 30×36 (sempre esempio dalle rapportature GRX). Lo sviluppo metrico di entrambe sarà molto simile (se non ho errato i calcoli, fatti con un diametro ruota preso dalla mia bicicletta). Quindi la domanda è: sulla stessa salita, farò lo stesso sforzo? o una dentatura maggiore nel posteriore mi aiuta a pedalare con “meno” sforzo? In sostanza la pedalata è più leggera con una dentatura maggiore al posteriore (caso 40×46) o sarà uguale in entrambi i casi? Spero di aver posto la domanda in maniera chiara!

    Grazie di tutto e buona serata!

  6. Mauro ha detto:

    Grazie per l’ottimo articolo, davvero interessante e che analizza bene vari aspetti. Io aggiungerei che la tripla consente praticamente sempre di avere un rapporto giusto per ogni velocità mantenendo uguale la frequenza di pedalata, mentre per il monocorona i salti tra un cambi e l’altro a parità di frequenza corrispondono a 3/4 km/h di differenza, quindi o cambi lo sforzo o la frequenza ma in entrambi i casi non è una condizione ideale per mantenere a lungo un buon ritmo

  7. Alessandro ha detto:

    Salve, nello sviluppo metrico non ha considerato che un classico set up da Touring 3×9 e’ anche e soprattutto un 22 32 44 anteriore (d’acciaio), ed un 12 36 come pignone posteriore da 9 (tipo l’ottima ed economica cassetta TUTTA D’ACCIAIO Shimano Alivio HG 400); per cui il rapporto più agile nella fattispecie sarebbe di 22/36=0,61: rapporto praticamente IRRAGGIUNGIBILE in un set up (fragile, inaffidabile e costoso) da monocorona o bicorona. E siccome nel campo del cicloturismo serio, che sia classico o da bike packing e’ molto importante il fattore salita, per me questo classico set up risulta il MIGLIORE IN ASSOLUTO; il resto sono solo mode che non servono a niente, costose e totalmente inaffidabili. È vero che ciò che non c’è non si rompe; ma qualcuno ha mai rotto un deragliatore anteriore, o un manettino, a fronte di una sottile catena che con un monocroma durerebbe al massimo 1000 km con una chainline che la massacrerebbe, rispetto ad una buona catena da 9 che ne dura anche 4000 (come le wippermann connex)? Un pignone del genere costa tra gli 11 ed i 14 euro, in acciaio e quindi duraturo, permettendoti di andare DAPPERTUTTO! Sono anni che viaggio in Europa ed Asia con questo set up, e lo consiglio a tutti i cicloturisti che non hanno bisogno di andare oltre i 45 km/h con la 44/12. In più con delle buone Catene Wippermann Connex tipo 9SX, da alternare ogni 1000 km (avendone quindi una di scorta), si riduce drasticamente l’usura di catena, pignoni e corone (che devono essere tutte D’ACCIAIO!). C’è gente che fa il giro del mondo con questo set up; altro che “ciò che non c’è non si rompe”. Cercate quindi di essere più precisi nelle informazioni.

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Alessandro,
      Esistono tanti modi di fare cicloturismo: esiste quello con supporto al seguito e quello in autosufficienza in modalità “adventure”.
      Il fatto che tu prenda in considerazione solamente il tipo estremo ti fa lasciare fuori coloro che prediligono altre modalità.
      Noi crediamo che sia un approccio errato, per questo abbiamo scritto questo articolo.

      Buone pedalate.

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