Bici

Shimano, Sram e gli altri: il futuro della trasmissione della bicicletta

Lo sviluppo della componentistica delle bici, oltre all’evoluzione delle geometrie e forme del telaio, sta attraversando un momento di grande fermento. Gli ingegneri si stanno prodigando per alzare sempre più il livello (qualità e precisione), anche se, a dirla tutta, ci sono ancora oggi sistemi e produttori poco conosciuti che possono fare la differenza in un mercato “frenetico” per i prezzi e per le soluzioni meccaniche, che prevedono sempre meno la possibilità da parte dell’utente finale di regolare al meglio la propria bici in autonomia.

Nuovo deragliatore coassiale

Gli sviluppi della trasmissione proseguono nella logica di un miglioramento del parallelogramma del deragliatore posteriore.

Lo abbiamo già visto in alcune gare nel 2022 su MTB di alcuni atleti pro: un nuovo sistema proposto da Sram che va ad escludere l’aggancio del deragliatore al forcellino (completamente eliminato), e prevede un innesto diretto nel mozzo/perno passante della ruota posteriore. Anche Shimano ha depositato un brevetto molto simile pubblicato a giugno 2022 che si pone come obiettivo maggiore stabilità del deragliatore soprattutto con i pignoni più grandi.

Maggiore dimensione del corpo deragliatore, differente posizione del parallelogramma, garantiscono una più veloce e più stabile cambiata. La differenza tra Shimano e Sram (oggi più avanti nello sviluppo) è che il deragliatore di Shimano prevede ancora la cosiddetta “terza vite” o B-Gap. quella cioè che va a regolare la giusta distanza della puleggia guida da ogni pignone. È vero che Sram ha anche depositato un brevetto di deragliatore posteriore con vite B-Gap, ma lo sviluppo sta andando nell’altra direzione.

È interessante anche il sistema di rotazione del deragliatore una volta montato per facilitare l’estrazione della ruota posteriore: con una serie di ghiere con 2 dentini che fissano la posizione di lavoro del deragliatore ma al contempo ne permettono il movimento per il facile passaggio dei pignoni.

Prototipo deragliatore Shimano - immagine wheelbased.com
Prototipo deragliatore Shimano – immagine wheelbased.com

Shimano CUES: compatibilità universale e cambio automatico per biciclette

La casa giapponese con l’introduzione del Cues ha sviluppato una tecnologia propria in grado rendere compatibile un deragliatore entry level con ogni tipo di comando cambio, ma non solo! Ha introdotto nella pedalata assistita la possibilità di far cambiare in autonomia il deragliatore posteriore secondo la modalità di pedalata del ciclista e la pendenza/qualità del terreno percorso. L’auto shift di Shimano permette di mantenere una cadenza costante e fluida in salita, in discesa e nei tratti in piano. I sensori multipli del sistema misurano continuamente la cadenza, la coppia e la velocità per passare automaticamente alla marcia ottimale senza dover cambiare manualmente.

Quando la velocità e la cadenza diminuiscono e la coppia aumenta, il sistema seleziona una marcia più agevole. Quando si inizia a pedalare e si accelera, il sistema passa a una marcia più alta, per essere sempre nella marcia giusta al momento giusto.

Shimano CUES deragliatore posteriore cambio elettronico trasmissione bici
Shimano CUES deragliatore posteriore

Il monocorona sulla bici da corsa (ma con un 2x)

L’azienda belga Classified Cycling ha introdotto un sistema di trasmissione monocorona con una tecnologia di cambiata interno/esterno al mozzo posteriore: restano i pignoni con la presenza di una marcia interna al mozzo azionata elettromeccanicamente da un comando al manubrio. Si elimina in questo modo il deragliatore anteriore: il sistema è sviluppato su un gruppo 1x11v che diventa un 2x. Tanti hanno indicato questa innovazione come il possibile futuro della trasmissione della bicicletta. L’azienda belga non si sbilancia, ma sta sviluppando lo stesso sistema anche per la MTB e per le Urban. Non bisogna trascurare il prezzo al pubblico: si parte da 1.299 per il kit montato su cerchi di aziende partner fino al 2.599€ per le ruote complete di Classified.

Classified trasmissione bici
Classified Cycling

Addio ai deragliatori

L’azienda tedesca Pinion propone una soluzione di cambio al movimento centrale di derivazione automobilistica con 9, 12, e addirittura 18 rapporti. Un sistema di ingranaggi interni che vanno a eliminare completamente il pacco pignoni e la trasmissione viene affidata a un sistema a cinghia monocorona – singolo pignone.

Un sistema studiato per le MTB e per le bici da trekking che richiede pochissima manutenzione (sostituzione dell’olio e del cavo freno) e garantisce il massimo di efficienza in ogni situazione, soprattutto quelle più gravose come il passaggio su terreni molto fangosi.

Pinion sistema di trasmissione bici con ingranaggi senza deragliatori
Pinion è un cambio con un sistema di trasmissione con ingranaggi senza deragliatori

Cambio: un ritorno al passato

Si sa che regolare il deragliatore posteriore, con l’avvento dell’indicizzazione dei comandi cambio, resta un’operazione da fare con attenzione e diventa complicato se non si conoscono i principi base di funzionamento. C’è tuttavia oggi un’azienda che ripropone un sistema di cambio identico ai manettini cambio al telaio delle bici da corsa vintage.

Gevenalle ha posizionato i manettini all’esterno della leva del freno con un sistema a scatto senza indicizzazione: la perfetta posizione della catena sul pignone è data dal movimento della manettino sul freno.

Restano solo da regolare i limiti inferiore e superiore di lavoro del deragliatore (vite H e L), e sarà l’utilizzatore a trovare la posizione ottimale; un po’ come si faceva con i manettini comando cambio a telaio. Gevenalle sostiene che questo sistema sia eterno e non prevede usure repentine e nemmeno rotture, con una compatibilità anche su produttori terzi. L’utilizzo in situazioni gravose, come il ciclocross o il gravel impegnativo, lo rendono un sistema in grado di garantire sempre la cambiata.

La guerra dei prezzi arriva dalla Cina

Siamo convinti che i cinesi siano bravissimi a copiare soluzioni proposte da altri produttori, per poi commercializzarli a basso costo con la (quasi) certezza che si rompano nel giro di poco tempo.
Potrebbe anche darsi che “l’imitazione è la più sincera delle adulazioni”, tuttavia due aziende, Sensah e Ltwoo, hanno in questi anni sviluppato un sistema a tecnologia propria ma molto tradizionale, sia con frenata a pattino sia idraulica.
Il rischio di comprare da queste aziende era – ed è oggi – quello di non avere un canale di distribuzione, ma ci si affida a e-commerce extradoganale con tutto ciò che ne deriva.
Non abbiamo ancora avuto l’opportunità di testare direttamente questi componenti, tuttavia le recensioni a livello internazionale, soprattutto sugli ultimi prodotti a disposizione, parlano di buoni prodotti, efficienti, a costi infinitamente inferiori ai più grandi produttori.
In un tempo di prezzi alle stelle, forse questa possibilità non è del tutto da scartare.
Buona qualità, prezzo accessibile, sistema tradizionale.
Se l’obiettivo è quello di incentivare il più possibile l’utilizzo della bicicletta, cercando una sostenibilità dei prezzi e dei componenti, segnaliamo che già qualche rivenditore in italia è presente, e spendere circa 200€ per un gruppo L-Twoo 1x12v MTB è un rischio che si può correre, oltretutto se comprato con la garanzia del rivenditore di 2 anni. (un sistema 2x12v corsa idraulico è venduto in italia a meno di 800€).

LTWOO trasmissione bici

Modifica ai freni idraulici e al comando cambio

Sram a giugno 2022 ha pubblicato due brevetti (nn. 20220185425 e 20220185426) con cui si appresta a sviluppare e produrre nuovi modelli di pinze freno idrauliche (non si sa ancora se questi nuovi sistemi useranno olio DOT o minerale come i Db8)

Freno Sram
Freno Sram – immagine da richiesta di brevetto (fonte wheelbased.com)

SRAM propone un sistema leva/serbatoio, in cui l’intero corpo si trova molto vicino al manubrio e il tubo idraulico è ben aderente al flat.
Questo consente di avere una visuale più libera e permette di far risaltare le linee della bici su cui verranno montati. Anche questa scelta va nella direzione della “rivoluzione elettronica” proposta dalla casa statunitense.
Certo il colpo d’occhio vuole fare la differenza, perché risaltano di più le linee della bici, ma il salto di qualità in termini prestazionali sembrerebbe molto importante. Sia la posizione del collarino sia l’uscita del tubo freno, indicano un miglioramento nella posizione delle dita e una maggior efficienza di spinta del pompante. Ma questo sistema probabilmente prevede anche un nuovo tipo di comando cambio che deve trovare alloggio sul flat in modo differente rispetto al sistema attuale. L’unico dubbio è la difficoltà alla sostituzione/spurgo dell’olio che richiederebbe un’estrazione della leva dal flat.

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Articolo aggiornato a febbraio 2023

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