News

Il filtro antiparticolato sui motori diesel: perché viene rimosso?

Da una decina d’anni le automobili con motore diesel devono essere dotate di un filtro antiparticolato, per abbattere le emissioni inquinanti. A quanto pare, è pratica comune rimuovere (illegalmente) questo filtro per migliorare le prestazioni dell’automobile. Ma la questione è complicata…

filtro antiparticolato diesel
Un filtro antiparticolato (sezione)

Se girando in bici per le strade delle nostre città, in questi giorni di alta concentrazione delle polveri sottili, avete notato qualche automobile da cui esce un fumo particolarmente nero, sappiate che si tratta probabilmente di un’auto diesel a cui è stato tolto il filtro antiparticolato.

Perché molte officine per automobili offrono di rimuovere il filtro antiparticolato dalle automobili diesel? Il filtro antiparticolato serve a ridurre le emissioni di PM10, e la sua rimozione è vietata dalla legge. Un’automobile diesel senza filtro non può circolare; i suoi gas di scarico non vengono filtrati; e in caso di controlli le sanzioni sono molto pesanti.

Eppure, quando abbiamo provato a contattare un’autofficina chiedendo se era possibile rimuovere il filtro antiparticolato dalla nostra (fantomatica) Ford Fiesta diesel, ecco cosa ci è stato risposto:

Da una breve ricerca su Google, sono moltissime le autofficine che offrono fra i propri servizi anche quello di rimozione del filtro antiparticolato. Anche sui forum dedicati al mondo dell’automobile si parla più o meno liberamente di questa pratica illegale.

Ma che cos’è precisamente il filtro antiparticolato? E perché così tanti automobilisti vogliono rimuoverlo, se abbatte le emissioni inquinanti? Facciamo un passo indietro:

Le automobili diesel e il filtro antiparticolato

Il Filtro AntiParticolato (chiamato anche FAP, o DPF dalle iniziali inglesi) è stato introdotto agli inizi degli anni Duemila. Il FAP si usa solamente sui motori diesel, e serve per trattenere le famigerate PM10, le “polveri sottili” tanto dannose per il nostro organismo.

Essendo un filtro meccanico, il FAP tende ad ostruirsi con l’uso, man mano che si accumulano le particelle assorbite. Per questo le centraline elettroniche delle automobili diesel sono programmate per far partire periodicamente una fase di “rigenerazione” del FAP. Questa rigenerazione in pratica pulisce il filtro, permettendogli di continuare il suo lavoro di assorbimento delle PM10. La rigenerazione del filtro dovrebbe avvenire idealmente in certe condizioni, e in particolare quando l’automobile viaggia a velocità superiori ai 70 km/h.

Fin qui la teoria. Possiamo intuire però che la pratica è un po’ diversa, altrimenti non si sarebbe diffusa la tendenza a rimuovere il FAP dalle automobili diesel.

Perché molti automobilisti vogliono rimuovere il FAP?

Sono molti i motivi che portano i possessori di automobili diesel a voler rimuovere (illegalmente) il filtro antiparticolato.

Nella maggioranza dei casi, si vuole rimuovere il FAP a causa dei molti problemi dati dalla rigenerazione. A quanto pare, soprattutto per i filtri di prima generazione (i FAP più moderni sembrano soffrire meno di questo problema), la rigenerazione sembra essere una fase molto critica. La pulitura non è mai completa, ed è necessario ripeterla più volta. Durante la fase di rigenerazione l’auto può soffrire di cali di potenza improvvisi e drastici. Se la rigenerazione non avviene correttamente, può accadere che la centralina mandi in protezione il motore, riducendone stabilmente la potenza fino a quando il FAP non viene sostituito. Anche dopo la sostituzione del FAP, accade che questo duri solo pochi mesi o addirittura poche settimane, rendendo necessaria un’ulteriore (costosa) sostituzione. Insomma, questi filtri sembrano creare grossi problemi.

I problemi si presentano in forma maggiore per chi usa l’automobile quasi sempre in città. Abbiamo visto infatti che il filtro si pulisce viaggiando a velocità superiori ai 70 km/h. Se questo accade raramente, il FAP darà molti più problemi. È (anche) per questo che si suggerisce l’acquisto di un’automobile diesel solo a chi percorre parecchi chilometri in autostrada.

C’è da dire inoltre che, anche quando il filtro sembra funzionare bene e non dà i problemi appena descritti, alcuni automobilisti decidono di farlo rimuovere lo stesso, per migliorare le prestazioni del motore.

I dubbi sull’efficacia del FAP

Per completezza d’informazione, dobbiamo aggiungere che la reale efficacia dei FAP nel ridurre le emissioni inquinanti non è chiara. È vero che il filtro cattura alcune particelle inquinanti; è anche vero però che nella fase di rigenerazione esse vengono bruciate e poi liberate nell’aria. Per sostenere la tesi della mancata efficacia del FAP si usa citare presentazione di AgipPetroli; in realtà a leggerla attentamente si nota come la questione sia più complicata: ha rilevanza anche la presenza o meno di una valvola EGR (Exhaust Gas Recirculation) usata per far ricircolare parte dei gas di scarico all’interno del motore.

Non abbiamo trovato fonti serie che mettano chiaramente in dubbio l’efficacia dei FAP, al di là di vaghi articoli scritti più per sentito dire. Se potete aiutarci a fare chiarezza su questo punto aggiungete un commento in fondo all’articolo.

Meccanica per MTB e Bici da trekking

Corso online

Scopri di più

La rimozione del FAP: una questione complicata

Chi legge Bikeitalia regolarmente sa come la pensiamo riguardo alle automobili ad uso privato: possono essere nella gran parte dei casi sostituite dalla bici o dai mezzi pubblici. Al di là di questo, proviamo a rimettere in ordine le idee. La nostra ricerca ci ha dato poche certezze e molti dubbi:

L’unica cosa certa è che rimuovere il FAP è una pratica illegale
Ma quanto sono diffusi i controlli? Quanti centri revisione hanno “chiuso un occhio” in passato, facendo passare la revisione a mezzi privi di FAP? Quante autofficine offrono alla luce del sole i loro servizi di rimozione del FAP, senza informare i clienti delle conseguenze legali? Quante ancora si nascondono dietro la foglia di fico che si tratta di interventi da effettuare solo per uso sportivo in circuiti privati? Impossibile dirlo con precisione
Se è vero che i FAP di prima generazione danno tutti questi problemi, mentre quelli più recenti no (o comunque in misura molto minore), perché non viene resa obbligatoria la loro sostituzione?

Perché i concessionari non spiegano chiaramente agli acquirenti di automobili che è meglio puntare su un motore a benzina se si gira solo in città?

Noi per il momento non sappiamo rispondere a queste domande. Il mondo dell’automobile si conferma un mondo strano, poco chiaro, dove gli interessi economici di chi vende le auto hanno sempre la meglio su quelli della società.

Come abbiamo scritto in occasione della recente “seconda puntata” del dieselgate, il problema non è tanto capire quali automobili inquinano un po’ di più, e quali un po’ di meno. Il punto è ripensare alla base il sistema di mobilità all’interno delle nostre città. Come si sta facendo in molti centri urbani europei.

Commenti

  1. Avatar Derio ha detto:

    Flap? Cosa è, un aereo?

  2. Avatar Stefano ha detto:

    i grandi luminari ingegneri con questo FAP pensano di aver risolto il problema senza pensare a tutte le conseguenze che seguono

  3. Avatar Musumeci Rosa ha detto:

    A febbraio ho fatto mettere la sacca di lubrificante nuova per il flap mi dicono che finché la macchina vivrà dato che già otto anni non sarà più necessario la macchina adesso è bloccata perché il flap non funziona nuovamente onestamente mi sono girate veramente le tasche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *