A volte un piccolo gesto può avere un grande significato: più di 800 giorni fa alcuni cicloattivisti romani disegnarono una corsia ciclabile “popolare e clandestina” sotto al tunnel di Santa Bibiana, per ricucire “a pedali” due quartieri della città e rivendicare il diritto di poter percorrere in sicurezza un tratto di strada molto pericoloso. La realizzazione dal basso di questa infrastruttura leggera e fuorilegge rappresentò plasticamente che c’era bisogno di interventi di questo tipo, ma da parte dell’amministrazione capitolina per creare percorsi sicuri per i ciclisti urbani.
A quella prima azione di guerilla cycling – contrastata dall’amministrazione di allora – ne seguirono molte altre, ma Santa Bibiana ha rappresentato un segnale di rottura che ha messo a nudo l’inerzia con cui veniva affrontato il tema “ciclabilità”: in modo marginale e approssimativo, senza tenere conto delle istanze e dei reali bisogni dei cittadini in bicicletta. Venerdì 10 febbraio 2017 è stata sbloccata la piccola-grande opera che in tanti stavano aspettando da anni: grazie alla delibera i lavori potranno partire a breve e in primavera quella che fino ad oggi è stata una soluzione alternativa senza autorizzazione diventerà un’infrastruttura con tutti i crismi e il placet del Comune di Roma.
La notizia è stata comunicata quello stesso giorno ai rappresentanti delle associazioni dei ciclisti di Roma direttamente dal bike manager della Capitale Paolo Bellino, nel corso di un’assemblea presso l’Assessorato della Città in Movimento, in una sala a piano terra che è stata assegnata a questi incontri e diventerà la Casa del Ciclista Urbano: un netto segno di discontinuità rispetto al passato, non c’è che dire.
Certo, si tratta di un primo passo, ma oggi finalmente s’intravvede una visione ciclabile e un’attenzione per le bici che a Roma – a mia memoria – non si era finora mai vista: peraltro per far uscire la ciclabile di Santa Bibiana fuori dal tunnel e dalle pastoie burocratiche in cui era rimasta invischiata anche il bike manager ha impiegato quasi 4 mesi. Perché la volontà politica dà l’indirizzo ma serve in ogni caso un braccio operativo-tecnico che dia seguito a quelle direttive e le trasformi in progetti esecutivi e poi in lavori cantierabili, dalla carta alla strada.
La notizia di Santa Bibiana [de]liberata è stata accolta molto positivamente dall’Associazione Salvaiciclisti Roma:
Il nuovo corso ciclabile di Roma si delineerà più compiutamente nei prossimi mesi, quando i progetti per le bici annunciati – oggi su carta – entreranno a far parte della viabilità ordinaria: intanto Santa Bibiana è fuori dal tunnel. E questa è una buona notizia.
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