Antonio Piretti, detto Toz, viaggia in bicicletta, attraversa il Canada da parte a parte a una media di centoquaranta chilometri al giorno, l’anno del centocinquantesimo anniversario dell’indipendenza del continente.
“From the roots to the right direction” è il titolo dell’impresa. E’ partito il 27 aprile dalla spiaggia di Vancouver e ha previsto l’arrivo ad Halifax il 5 luglio, per un totale di 6.100 chilometri. Pedala sulle corsie d’emergenza delle autostrade, spesso in condizioni avverse. In Sasktchewan e in Manitoba il vento lo portava via e lo ha costretto ad una fatica disumana. Ciò nonostante è riuscito ad aumentare la media di centoventi chilometri al giorno che si era prefissato, in modo da permettersi un giorno in più di recupero. La tensione è notevole, e Toz si espone a vibrazioni non indifferenti. In British Columbia ha toccato in discesa i settantadue chilometri orari: la stretta sul manubrio era tale che il nervo ulnare si è infiammato e ora fatica a muovere l’anulare e il mignolo della mano sinistra. “Esibirsi in queste condizioni non è semplice, non posso suonare tutti i pezzi che vorrei”.
Quando scende dalla bici comincia un altro viaggio, quello delle sue canzoni. Lo conosco così, mentre suona la sua chitarra in un locale nel quartiere italiano di Montréal. E’ la sera del 20 giugno. Ricevo una telefonata e apprendo la notizia, inforco la bici e mi dirigo verso Piatto Pieno, dove Toz si esibisce, a pochi giri di pedale da casa. Il concerto è cominciato. All’ingresso del locale, la sua bici da viaggio, una Raleigh ricevuta in prestito da uno sponsor, e un tavolino con sopra i cd dell’artista, le magliette col logo della sua impresa, un cappello per le mance e un quaderno per lasciargli un pensiero. Il suo è uno stile tutto americano.
In prima fila la moglie, Maybritt. Lo segue in camper con le attrezzature. Mi confessa di essere una fan di Worm Showers, la community che offre ospitalità ai cicloviaggiatori. Antonio, dopo centoquaranta chilometri in bicicletta, preferisce la solitudine. Condivide il viaggio attraverso la musica e per sostenere i ritmi dell’impresa ha bisogno di concentrazione. Ogni mattina lei lo riaccompagna nel punto esatto dove Toz si è fermato la sera prima prima e di nuovo si comincia, un giro di pedale dopo l’altro, fino all’ultimo chilometro, previsto ad Halifax il 5 luglio.
Nel suo diario di viaggio troviamo una sua foto davanti alla statua di Terry Fox, a Thunder Bay, dove è giunto con la sua bici il 28 maggio. Terry Fox, lo ricordiamo, è l’eroe canadese che nel 1980 corre con una gamba artificiale la Maratona della Speranza, percorrendo in 143 giorni 5373 chilometri per sostenere la ricerca contro il cancro. “Quando sto affrontando qualcosa di difficile, dico a me stesso: se Terry ha fatto quello che ha fatto, anch’io posso raggiungere il mio obiettivo”. Dalle origini nella giusta direzione significa ritornare al nostro lato umano in un mondo in cui le persone non si parlano e non si incontrano quasi più: “Ho scelto la bicicletta, perché è un mezzo umano, con una velocità umana, e si muove grazie alla fatica”.
Antonio Piretti è nato a Bologna e ha quarantasei anni. Arriva per la prima volta in Canada nel 2009, da immigrato, e inizia a suonare per le metropolitane di Toronto. Per farlo sostiene un esame, lo supera per due anni consecutivi, il terzo non ottiene la licenza e decide di viaggiare. Dal 2014 è cittadino canadese e nello stesso anno, insieme a Maybritt, fonda ART TAKES ACTION, una cherity a sostegno della salute e dell’istruzione dei bambini (per saperne di più e per donare).
Enjoy wild. Toz è un artista pieno di sorprese: il suo viaggio non finisce ad Halifax, continua in Italia dal 12 agosto al 16 settembre. EnjoyWild è il suo prossimo tour nazionale ed è il primo festival artistico itinerante che si svolge nei centri di avventura italiani. Il tour unisce l’arte e l’intrattenimento all’avventura e alle attività outdoor, rafting compreso. Trovate tutte le info qui. Segnatevelo in agenda.
Buon viaggio Toz!
Il diario di Toz
Toz su Strava