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Quando zero morti sono troppi: #MovingBeyondZero e i benefici della bici

Quando zero morti sono troppi: #MovingBeyondZero e i benefici della bici

La Vision Zero non tiene conto dei vantaggi della mobilità attiva: il nuovo approccio del governo svedese.

Da movingbeyondzero.com

Chi si occupa di mobilità attiva ha sicuramente sentito parlare di “Vision Zero”: si tratta di un approccio alla sicurezza stradale lanciato dal governo svedese nel 1997, molto influente in tutto il mondo. Per la prima volta, si sceglieva di non accontentarsi di ridurre il numero di morti sulle strade: l’obiettivo era portare questa cifra a zero.

La Vision Zero non è stata realizzata; in generale, c’è stato un miglioramento nella sicurezza sulle strade negli ultimi 20 anni, anche se – a un’analisi più dettagliata – si capisce come questo miglioramento abbia riguardato quasi esclusivamente gli automobilisti: auto dotate di migliori misure di sicurezza attiva e passiva permettono a chi guida di cavarsela anche in incidenti abbastanza gravi; gli utenti deboli della strada (anziani, bambini, ciclisti) continuano a morire (quasi sempre schiacciati dalle automobili) più o meno come prima, nell’indifferenza di tutti.
grafico morti

Proprio al fine di rifocalizzare l’attenzione sulla mobilità attiva il governo svedese ha deciso di andare oltre la Vision Zero, con una nuova campagna chiamata #MovingBeyondZero (oggi, a differenza di vent’anni fa, le campagne devono avere un hashtag davanti al nome).

Il messaggio che si vuol far passare con questa campagna è che grazie alla mobilità attiva non solo si può ridurre il numero di morti sulle strade, ma si può anche aumentare gli anni di vita e la qualità della vita.

Camminare e – soprattutto – pedalare infatti riducono il rischio di sviluppare patologie legate alla mancanza di movimento (per approfondire vedi “Tutti i benefici del pedalare”).

A livello sociale, tutto questo si traduce in enormi risparmi sulla spesa sanitaria; aumento di produttività dei lavoratori; risocializzazione degli spazi pubblici. A livello personale si vive più felici, più rilassati, più sani, e più a lungo.

Nel promuovere questo approccio, il governo svedese fa anche una sorta di autocritica dell’approccio Vision Zero, definito come poco flessibile; paradossalmente, alcuni interventi infrastrutturali possono ridurre il numero di morti, ma anche scoraggiare l’uso della bici, impedendo quindi uno stile di vita attivo.

È necessario un completo cambiamento di paradigma nella progettazione della mobilità. I modelli socio-economici che vengono usati per decidere quali infrastrutture di mobilità costruire devono includere anche costi e benefici relativi al movimento fisico o alla sua mancanza.

La campagna MovingBeyondZero è stata presentata al recente Velo-City di Rio de Janeiro, esponendo quindi questi concetti a un’audience ampia, interessata e influente.
Vision Zero ha ispirato moltissime campagne per la sicurezza in tutto il mondo. Se il suo seguito #MovingBeyondZero avrà altrettanto successo avremo fatto un importante passo in avanti nella promozione della mobilità attiva.

Noi di Bikeitalia stiamo lavorando per diffondere questi concetti anche in Italia, soprattutto verso tecnici, progettisti, decisori politici. Il 19 luglio ci sarà il nostro primo corso su “Realizzare la Città delle Biciclette”: i posti sono già esauriti, a dimostrare l’interesse verso queste tematiche. Per sapere quando ci saranno nuove edizioni del corso tenete d’occhio questa pagina.

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