Gli anonimi attivisti per la ciclabilità urbana di Roma l’hanno fatto di nuovo: per non dare nell’occhio hanno agito, come di consueto, nel cuore della notte dipingendo una ciclabile popolare in Via di Centocelle, nel tratto che collega Via Casilina con il Quadraro, dove nella strada a senso unico le auto sfrecciano e manca anche il marciapiede. Questa azione di guerrilla cycling arriva dopo molte altre analoghe, fatte per pungolare l’amministrazione di turno a tenere in più alta considerazione le esigenze di chi pedala e la notizia è stata data su Facebook da un ciclista urbano, Alfredo Monti, che si stava recando al lavoro e ha realizzato un video:
La realizzazione ha richiesto meno di un’ora e ha coinvolto una decina di persone, armate di pennelli, stencil, vernice bianca e tanta voglia di cambiare le cose: a volte basta dipingere una striscia per terra e riappropriarsi di uno spazio pubblico ai margini della carreggiata, per cercare di mettere in sicurezza il tragitto quotidiano del bike to work e poter pedalare relativamente più tranquilli non costa poi così tanto.
Non si tratta di una corsia ciclabile “ufficiale” fatta rispettando tutti i parametri e le prescrizioni di legge ma, proprio nell’ottica delle ricuciture ciclabili così necessarie, l’amministrazione in carica dovrebbe prendere spunto da questo suggerimento e, magari, accogliere questa richiesta “dal basso e dal vasto” per farla sua e creare finalmente un corridoio sicuro per chi percorre quel tratto di strada in bicicletta.
Commissione Mobilità sul tram storico ? @romamobilita ✔️ pic.twitter.com/TS7VR0saeR
— Manuel Massimo (@manumas78) 6 febbraio 2019
Peraltro, proprio ieri nella Commissione Mobilità itinerante che si è tenuta su un tram storico partito dalla rimessa di Via Prenestina – con fermate a Stazione Termini, Porta Maggiore e Piazza Galeno per incontrare i cittadini – alla presenza di Stefano Brinchi (Presidente e Amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità) e dell’assessora alla Città in Movimento Linda Meleo, il presidente Enrico Stefàno ha ribadito la necessità di portare avanti cantieri per le “ricuciture ciclabili” in vista della creazione di una rete:
Le azioni per la ciclabilità della Giunta Raggi – come dimostrano i cantieri aperti in Via Nomentana e in Via Tuscolana – ci sono ma, come sottolineava qualche giorno fa l’Associazione Salvaiciclisti Roma, con la tempistica attuale appaiono insufficienti a colmare il divario che la città vive sul fronte della ciclabilità urbana: perché non cercare di fare qualcosa di più quasi a costo zero, creando corsie per le auto al minimo di legge e aumentando l’area sul ciglio della carreggiata? Perché non spostare semplicemente (ove possibile) l’area per la sosta della auto in fila di due metri dal marciapiede lasciando un corridoio regolamentare per una corsia ciclabile protetta (come peraltro già realizzato in Via Portuense all’altezza di Porta Portese)? Se c’è la volontà politica di fare le cose, il modo stando nei termini di legge si trova: a Roma non manca spazio per fare le ciclabili, va semplicemente redistribuito molto meglio quello che c’è sottraendolo alle automobili e alla doppia fila e restituendolo alle biciclette.
E questa mattina, come dimostrano gli scatti del fotografo Sergio Gatto che ringrazio per averceli inviati, la corsia ciclabile popolare realizzata nella notte dagli anonimi attivisti in Via di Centocelle viene rispettata dalle auto. Si può fare.
grandissimissimi !!!!
È una lotta al neoliberismo che parte dal basso e va anche in bicicletta. Da ogni parte si leva un grido di verità, di giustizia sociale, un bisogno di bellezza. Vogliamo tutti il mondo per il quale siamo stati fatti soprattutto vogliamo recuperare il senso della vita. Tentare di farlo in bicicletta è un modo nobile, tracciare una per delimitare un confine… Il sogno è l’obiettivo estendere quel limite a tutta la carreggiata!