Nuovo Codice della Strada: il doppio senso ciclabile ci sarà

Nella Giornata Mondiale della Bicicletta indetta dall’Onu una buona notizia si profila all’orizzonte per la mobilità ciclistica italiana: nel nuovo Codice della Strada entrerà il doppio senso ciclabile, ovvero il senso unico eccetto bici, grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle caldeggiato dal deputato Diego De Lorenzis, vicepresidente della XI Commissione Trasporti della Camera e relatore della Riforma. Inizialmente il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti era stato fissato alle 9:30 di oggi, lunedì 3 giugno: le opposizioni hanno richiesto e ottenuto lo slittamento di 24 ore e dunque ci sarà tempo fino a domattina – martedì 4 giugno 2019 – per depositarli.

L’emendamento in questione – a prima firma della deputata pentastellata Valentina Barzotti – è stato depositato oggi, come conferma l’onorevole De Lorenzis, raggiunto telefonicamente da Bikeitalia: “Si tratta di una proposta di modifica che ritenevo doverosa: riprende nei contenuti il testo che come Movimento 5 Stelle era stato già presentato dal collega Emanuele Scagliusi (ma che poi non era entrato nel testo-base, ndr) e sono fiducioso che i tempi siano maturi per approvare questa importante misura che ha già dimostrato di funzionare in tutta Europa”.

Dopo il pressing delle associazioni per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale che hanno dato una spinta per rompere gli indugi, il provvedimento sul doppio senso ciclabile sarà dunque presentato in questa formulazione nell’articolo 182, comma 9-quater:

“All’interno dei centri abitati, ove il limite massimo di velocità è uguale o inferiore a 30 km/h e contemporaneamente la strada sia classificata di tipo E o F ovvero sia parte di una zona a traffico limitato, i velocipedi possono circolare anche in senso opposto all’unico senso di marcia per tutti gli altri veicoli, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, indipendentemente dalla larghezza della carreggiata, dalla presenza e dalla posizione di aree per la sosta veicolare e dalla massa dei veicoli autorizzati al transito. La circolazione dei velocipedi prevista ai sensi del primo periodo, denominata “doppio senso ciclabile”, è disposta con ordinanza adottata ai sensi dell’articolo 7, comma 1, ed è segnalata mediante l’aggiunta di un pannello integrativo di eccezione per i velocipedi ai segnali verticali di divieto, di obbligo generico e utili alla guida, nonché eventualmente, ove ritenuto opportuno, mediante segnaletica orizzontale. E’ in ogni caso esclusa la possibilità di consentire la circolazione dei velocipedi in contromano”.

Per il via libera definitivo al “senso unico eccetto bici” e la sua trasformazione in legge – dopo la votazione in Commissione e in Aula – bisognerà attendere la conclusione dell’iter legislativo della Riforma del Codice della Strada che, stando così le cose, potrebbe essere approvato nel primo trimestre del 2020: si tratta certamente di un provvedimento importante, che farebbe salire l’Italia un gradino più in su nella scala dell’attenzione che la mobilità urbana dedica agli spostamenti in bicicletta, anche se bisogna ammettere che il punto di partenza ci vede molto distanti da fari della ciclabilità moderna come Olanda e Danimarca che queste scelte le hanno fatte alcuni decenni fa e stanno proseguendo convintamente in questa direzione con azioni concrete a livello nazionale e locale.

Per approfondire: Senso unico eccetto bici: chiarimenti tecnici

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