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Quanto è difficile attraversare a piedi una ciclabile?

La pacifica convivenza tra chi va in bici e chi va a piedi è regolata non solo dal Codice della Strada ma anche dal buonsenso: lo dimostra quello che accade nei Paesi Bassi, nazione con uno tra i più alti tassi di ciclabilità al mondo, dove il flusso costante di biciclette e la presenza capillare di percorsi ciclabili costituisce un’infrastruttura continua, ramificata e molto frequentata. La domanda che, dall’esterno, molti si fanno è come sia possibile attraversare a piedi una ciclabile da una parte all’altra in sicurezza.

A questa domanda ha risposto compiutamente uno dei principali blog-a-pedali olandese, Bicycle Dutch, analizzando nel dettaglio il perché e il per come di alcune situazioni-tipo dove, ad esempio, mancano incroci e strisce pedonali per attraversare i percorsi dedicati alle biciclette: in questi casi come ci si regola?

Non tutti gli attraversamenti sono uguali: ci sono quelli in cui c’è un flusso costante di pedoni che vuole attraversare – e questo avviene tipicamente in corrispondenza degli snodi dei trasporti pubblici e nelle aree commerciali – dove si avverte la necessità di strisce pedonali e/o di semafori dedicati per evitare conflitti/collisioni tra chi cammina e chi pedala. In ogni caso la regola base in Olanda è che i pedoni che mostrano l’intenzione di attraversare le strisce hanno la priorità e tutto il resto del traffico (auto, moto, bici, ecc.) deve dare loro la precedenza.

Per comprendere il perché di certe scelte, bisogna concentrarsi sulle differenze tra una strada aperta al traffico e un percorso ciclabile: attraversare a piedi una carreggiata larga con passaggio di automobili è molto diverso dal compiere la stessa operazione su una ciclabile, dove bastano solo 4 o 5 passi per raggiungere l’altro lato. Inoltre la velocità e la massa delle bici sono molto più piccole di quelle di un veicolo a motore e dunque è possibile attraversare a piedi in sicurezza anche a distanza ravvicinata, perché chi pedala rallenta quel tanto che basta per dare la precedenza al pedone e poi riprende a pedalare, spesso senza bisogno di fermarsi né di mettere il piede a terra.

Per questo attraversare una ciclabile è molto più facile e intuitivo che attraversare una strada. Ma c’è un altro aspetto tipicamente olandese che rende più pacifica la convivenza tra chi pedala e chi cammina: la maggior parte dei pedoni, in Olanda, va anche in bicicletta e dunque vige una regola non scritta per cui chi è a piedi – anche se legalmente ha la priorità per attraversare – preferisce aspettare qualche secondo per non interrompere la pedalata di chi sta sopraggiungendo in sella.

Tutto ciò premesso, quand’è che in Olanda vengono collocate strisce pedonali su una ciclabile? Quando la carreggiata principale ha un passaggio pedonale e questo può essere esteso anche alla ciclabile; quando un numero molto elevato di pedoni attraversa nello stesso punto; nelle vicinanze di una stazione ferroviaria, come a Utrecht; nella zona pedonale dello shopping di Groningen.

“Il modo in cui le persone utilizzano gli incroci con le strisce pedonali non è sempre lo stesso in tutto il paese”, sottolinea Mark Wagenbuur di Bicycle Dutch. La regola fondamentale è rispettarsi a vicenda e questo vuol dire ad esempio ridurre significativamente la velocità di pedalata per consentire alle persone di attraversare a piedi la ciclabile così come aspettare un po’ sul ciglio della ciclabile per consentire a chi pedala di passare quando ci si avvicina a piedi.

Questo discorso è valido in un paese ciclisticamente avanzato come l’Olanda che ha costruito negli ultimi 50 anni una cultura di condivisione dello spazio pubblico in cui le biciclette hanno avuto un ruolo sempre più centrale e le automobili sono state gradualmente ridimensionate: scelte che si manifestano plasticamente anche nella viabilità e nell’arredo urbano, con infrastrutture che incoraggiano gli spostamenti-a-pedali e disincentivano quelli a-quattro-ruote.

In Italia, come sanno bene i lettori della nostra testata, il conflitto tra ciclisti e pedoni è invece acuito dalla realizzazione di ciclopedonali sul marciapiede spacciate per ciclabili che tolgono spazio ai pedoni e relegano i ciclisti fuori dalla sede stradale alimentando una “guerra tra poveri” anziché promuovere due modi sani – e complementari – per spostarsi in città a impatto zero. Fermo restando che i punti critici sono rappresentati sempre dagli incroci con la viabilità principale: finché ci saranno troppe auto – in moto o in sosta – chi cammina e chi pedala in Italia si troverà ad essere un fragile vaso di coccio in mezzo a sovradimensionati vasi di lamiera potenzialmente letali guidati a velocità eccessiva su strade costruite ad uso e consumo della motorizzazione di massa.

Commenti

  1. Avatar Bruno ha detto:

    Laddove una ciclabile ed un marciapiede corrono affiancati e complanari, deve esserci un qualche riflesso psicologico che rende incredibilmente attrattivo per chi va a piedi camminare sulla ciclabile, ed infatti così avviene alla stragrande maggioranza di chi va a piedi in quelle situazioni.
    Si potrebbero fare degli studi comportamentali.

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