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Rispettiamocinstrada? Di Rocco s’intesta la manifestazione del 23 febbraio a Roma

Il rispetto è la base su cui poter instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia e quello che sta avvenendo in questi giorni intorno alla manifestazione nazionale #Rispettiamocinstrada del 23 febbraio 2020 a Roma ritengo che stia andando, purtroppo, in tutt’altra direzione.

Mi riferisco in particolare alla dichiarazione di Renato Di Rocco, presidente uscente della FCI in cerca di rielezione, che in un comunicato diramato il 4 febbraio 2020 (a 19 giorni dall’evento, ndr) si è di fatto intestato la manifestazione: “Quando ho saputo dai dirigenti del Comitato regionale del Lazio dell’idea di Alessandro Malagesi, delegato del settore amatoriale dello stesso, e dell’entusiasmo che questa in poco tempo è riuscita a suscitare, li ho invitati a proseguire a nome di tutta la Federazione, anche superando le inevitabili divergenze e nel più ampio spirito unitario”, questo il virgolettato riportato nello scarno dispaccio che – “nel più ampio spirito unitario”? – non ha trovato modo di citare neanche un compagno di strada e non ha fatto menzione delle istanze che hanno portato alla chiamata di una manifestazione nazionale.

(copia permanente del comunicato su web.archive.org)

Ora, avendo io partecipato nelle scorse settimane ad almeno tre riunioni operative a Roma per l’evento del 23 febbraio 2020 al Colosseo #Rispettiamocinstrada non mi sembra corretto che il presidente uscente della Federciclismo Renato Di Rocco – in un clima di campagna elettorale permanente – faccia sembrare questa manifestazione nazionale come promossa esclusivamente da una costola della Federazione che presiede, quando invece si è trattato di un evento nato dall’unione di più realtà (anche molto diverse tra loro per storia, cultura, tradizioni) ma accomunate dalla necessità di dare un segnale forte per manifestare per la sicurezza stradale di chi pedala e contro lo stato di emergenza stradale dovuto, essenzialmente, al numero spropositato di automobili in circolazione e a un assetto urbanistico delle nostre città che non tiene quasi mai adeguatamente in considerazione chi si sposta in bicicletta.

In particolare su Bikeitalia.it – come promotori dell’evento fin dall’inizio – abbiamo pubblicato il 10 gennaio (dopo aver partecipato alle riunioni preparatorie di dicembre 2019, ndr) un dettagliato articolo che riportava le oltre 180 realtà associative e persone promotrici dell’iniziativa e ritengo che sarebbe stato più corretto – nel comunicare l’adesione della Federciclismo Nazionale – linkare il documento programmatico inviato alla Presidenza della Repubblica stilato da Alfredo Giordani, rappresentante della Rete Vivinstrada, che insieme con Alessandro Malagesi (delegato del settore amatoriale del Comitato Regionale FCI del Lazio, ndr) ha chiamato a raccolta centinaia di associazioni in rappresentanza di migliaia di persone. In quel documento si fa preciso riferimento alla “violenza motoristica” che è la causa principale dell’insicurezza stradale: ometterlo vuol dire semplicemente far finta di non vedere il problema. Spero non si sia trattato di un’omissione voluta.

C’è poi una questione terminologica. In un altro passaggio del comunicato in oggetto si fa riferimento alla “battaglia di civiltà e sensibilizzazione verso gli utenti delle ruote”, che è un’espressione che si presta ad essere fraintesa e può essere letta come un invito a rispettare le regole della strada rivolto solo ai ciclisti (e ai motociclisti?) vanificando di fatto il senso del motto “Rispettiamocinstrada” che voleva sensibilizzare in primis gli automobilisti e andare oltre le categorizzazioni, comunicando che sulla strada la mancanza di rispetto dell’utenza motorizzata può provocare – come in effetti provoca ogni giorno – morti e feriti specie tra gli utenti più fragili (pedoni, ciclisti, anziani, bambini, disabili).

Questa adesione tardiva e comunicata dando la sensazione di volersi intestare la manifestazione e depurarla dei contenuti più forti (“emergenza stradale”, “violenza motoristica”, “strage quotidiana” degli utenti più fragili della strada) da parte del presidente Renato Di Rocco alla costante ricerca di consenso, agli occhi degli addetti ai lavori, appare anche intempestiva: per questo a poche ore da questa sua uscita pubblica l’Associazione Salvaiciclisti Roma e Fiab Ruotalibera Roma hanno pubblicato un comunicato stampa congiunto per puntualizzare le finalità della manifestazione, ribadendo i punti programmatici sottoscritti da tutti gli organizzatori in vista della manifestazione del 23 febbraio al Colosseo.

Il rispetto è la base su cui poter instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia: se manca questo vengono meno i presupposti per procedere fianco a fianco nella stessa direzione. #Rispettiamocinstrada.

(Immagine di copertina: elaborazione di Piero Ventura su bozza locandina evento #Rispettiamocinstrada)

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