Esercizio fisico e sistema immunitario: in molteplici articoli su Bikeitalia ho scritto di questa importante correlazione. Si tratta di un equilibrio delicato: poca o nulla attività fisica non stimola il sistema immunitario, così come troppa attività lo abbatte. Qual è il punto d’incontro tra le due variabili?

Lo studio “Changes of Hematological Markers during a Multi-stage Ultra-marathon Competition in the Heat”(Mara&al, Physiology and Biochemistry, 2015) è stato svolto durante una gara di corsa a tappe ha visto come i globuli bianchi nel sangue degli atleti aumentino in modo graduale nei primi 3 giorni di gara, per poi crollare dopo il terzo giorno, esponendo gli atleti al rischio di infezioni polmonari. L’esercizio fisico è uno stressor che provoca infiammazione nel corpo, che in risposta genera più globuli bianchi che sono le cellule che mediano la risposta immunitaria.
Se l’alternanza tra esercizio e recupero è corretta, si diventa più forti. Se l’equilibrio tra esercizio e riposo si rompe, allora la risposta immunitaria è abbattuta.
Un’attività fisica moderata, quotidiana e appropriata rende più forti e resistenti alle infezioni, anche a quelle di COVID-19.
Se si volesse ridurre il numero di contagi di “Coviddi” (cito testualmente un tormentone estivo che mostra quanto lontani siamo dall’accettazione della realtà delle cose), oltre a tutte le pratiche sanitarie, le profilassi, i tamponi, i distanziamenti, si dovrebbe in ogni modo incentivare l’attività fisica individuale negli italiani.
Basterebbe semplicemente favorire gli spostamenti a piedi e in bici, costruendo marciapiedi che non siano trappole per chi ci cammina e piste ciclabile fruibili dai ciclisti in modo sicuro ed educare la popolazione a usare l’attività fisica come uno strumento al proprio servizio e non un semplice svago.
In uno studio dal titolo “Longevity in Male and Female Joggers: The Copenhagen City Heart Study” (American Journal of Epidemiology, 2013), svoltosi dal 1976 al 2003, 17.585 persone si sono sottoposte a esami nel centro cardiologico dell’ospedale di Copenaghen. Di questi, 1878 erano runner amatoriali ma parecchio costanti.
Incrociando i dati, è emerso come i 1878 runner siano vissuti in media 6 anni in più degli altri, sviluppando meno malattie durante la vecchiaia.
I più longevi sono stati quelli che correvano 2 ore e mezza a settimana, ogni settimana della propria vita, indipendentemente dall’intensità.
Il delicato equilibrio tra esercizio fisico e sistema immunitario è tutto qui: non dobbiamo inventarci nulla di nuovo, solo lavorare sul far muovere di più e in maniera diversa la popolazione, senza sottrarle tempo o promuovendo un’idea sportiva del movimento.
In solo colpo avremmo italiani più sani, strade più vivibili e città meno inquinate.
Per approfondire il tema, potete seguire il nostro video su Bici e sistema immunitario:
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