Mobilità

COP26 di Glasgow, niente parcheggi per chi arriva in bici

Sembra un paradosso eppure alla COP26 di Glasgow, il vertice mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, non c’è posto per parcheggiare la bici; e anche la strada per arrivarci pedalando è costellata di deviazioni e segnaletica poco chiara. Paradossale proprio perché l’andare in bici rappresenta un’opzione di spostamento a zero emissioni che andrebbe incoraggiata sempre, a maggior ragione in un evento mondiale ispirato al principio della salvaguardia del pianeta e alle buone pratiche per riuscirci.

Foto di Thomas O. Cornwallis (via Twitter)

Il dettagliato report della testata locale The Scotsman mette nero su bianco tutte le difficoltà di raggiungere la sede della COP26 in bicicletta e, soprattutto, sottolinea l’assenza di cicloparcheggi. Tra segnaletica contraddittoria, strade chiuse e itinerari alternativi che fanno allungare di molto il tragitto, sembra proprio che le Nazioni Unite si siano dimenticate di dare alla bicicletta la priorità che merita tra le opzioni di spostamento urbano per raggiungere il luogo dove sono in corso i lavori della COP26. E una volta arrivati in bicicletta presso la sede della conferenza del SEC (Scottish Event Campus), i delegati devono necessariamente legarla alle ringhiere o ai lampioni (fuori dalla recinzione perimetrale) vista l’assenza di parcheggi-bici.

La ciclabile chiusa e le deviazioni

La pista ciclabile che porta al SEC, un percorso sicuro e protetto, da quando è in corso la COP26 sui cambiamenti climatici è stata progressivamente chiusa in più punti e lì sono state create delle deviazioni ciclabili che però non sono facili da seguire e non hanno uno standard accettabile per un’infrastruttura per bici, seppur temporanea.

COP26 deviazioni percorsi ciclabili

Confusione e conflitto pedoni-ciclisti

Il giornalista Alastair Dalton ha sperimentato direttamente la confusione della segnaletica alternativa: “Diversi segnali indicano persino la direzione sbagliata, mentre il vicino personale di sicurezza della COP26 non aveva idea del percorso corretto”, scrive su The Scotsman. Inoltre: “Su due tratti, inclusa la trafficata Argyle Street, pedoni e ciclisti devono ora condividere il marciapiede, già ristretto dai tavolini dei caffè, lasciando spazio insufficiente per il passaggio sicuro di chi proviene da direzioni diverse”. Intanto le strade limitrofe al luogo dell’evento pullulano di automobili in ogni angolo.

L’appello per l’uso della bicicletta

COP26 messaggio ECF promuovere uso della bici per ridurre le emissioni

Appare quindi più che mai azzeccato l’accorato appello promosso da ECF (e sottoscritto da oltre 100 associazioni ciclistiche internazionali) che chiede una maggiore promozione dell’uso della bicicletta per abbattere le emissioni ai rappresentanti dei governi presenti al vertice sui cambiamenti climatici. Certo, sarebbe stato ottimale cominciare proprio dalla COP26 di Glasgow, magari creando un “green carpet” ciclabile per entrare dall’ingresso principale con annesso parcheggio-bici custodito. La speranza è che questa dimenticanza – che non è passata inosservata – serva per mantenere alta l’attenzione sulla bicicletta come strumento per migliorare la mobilità delle nostre città, a zero emissioni.

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