Bici protagonista alla COP26. Che la bicicletta rappresenti un mezzo pratico ed efficiente per spostarsi in città è cosa nota: che il suo uso quotidiano (al posto di un’auto) possa ridurre significativamente le emissioni di CO2 lo abbiamo scritto a più riprese su Bikeitalia, da ultimo proprio in occasione dell’avvio dei lavori della COP26 a Glasgow, dove 197 Paesi si stanno confrontando sul futuro del pianeta per quanto riguarda le azioni concrete da intraprendere urgentemente per combattere i cambiamenti climatici.
A questo proposito l’ECF (European Cyclists’ Federation) ha promosso un appello globale rivolto ai governi presenti alla COP26 e inviata a tutti i ministri dei Trasporti dei Paesi partecipanti: una lettera aperta in cui si chiede di “incrementare l’uso della bicicletta per ridurre rapidamente le emissioni di CO2”. Firmano il documento altre 60 organizzazioni internazionali impegnate nella promozione della ciclabilità, tra cui la FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, membro di ECF), che ha inviato la versione italiana della lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi, al titolare del MIMS Enrico Giovannini e a quello del MiTE Roberto Cingolani. Per contribuire in modo efficace a raggiungere gli obiettivi climatici è urgente aumentare i livelli quotidiani di uso quotidiano della bicicletta.
COP26: aumentare l’uso della bici
Jill Warren, ceo di ECF, è netta: “Aumentare significativamente l’uso della bicicletta è l’unico modo che i governi hanno per ridurre le emissioni abbastanza rapidamente ed evitare il peggio della crisi climatica. Gli effetti devastanti dell’accelerazione del riscaldamento globale dovrebbero essere chiari a tutti e aumentare i livelli di utilizzo della bicicletta potrebbe essere il modo migliore per ridurre rapidamente le emissioni di carbonio dai trasporti su vasta scala”.
“Il mondo ha bisogno di molte più persone in bicicletta se vogliamo combattere la crisi climatica. Senza un’azione più rapida e determinata da parte dei governi di tutto il pianeta per ridurre le emissioni di carbonio dei trasporti, condanneremo le generazioni presenti e future a un mondo molto meno abitabile”, sottolinea FIAB in una nota.
Henk Swarttouw, presidente di ECF e della WCA – World Cycling Alliance, rilancia: “La bicicletta dovrebbe essere una pietra angolare delle strategie globali, nazionali e locali per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di carbonio. Alla COP26, i governi devono impegnarsi a fornire finanziamenti e leggi per uno spazio sicuro ed equo per la bicicletta ovunque. I cittadini sono pronti al cambiamento; ora i nostri leader devono attuarlo”.
Emissioni del settore trasporti
Le emissioni di CO₂ del settore dei trasporti continuano ad aumentare. Nel frattempo, la transizione verso auto e camion a emissioni zero richiederà decenni per essere completata e non risolverà altri problemi come la congestione del traffico e gli stili di vita sedentari. Nonostante ciò, la Giornata dei trasporti COP26 del 10 novembre si concentrerà esclusivamente sull’elettrificazione dei veicoli stradali come soluzione alla crisi climatica che stiamo affrontando oggi.
FIAB, ECF e le altre associazioni in Europa e nel mondo credono che la bicicletta rappresenti una delle più grandi speranze dell’umanità verso un futuro a zero emissioni di carbonio. La bicicletta, infatti, è realmente a emissioni zero, ha un impatto sociale positivo di vasta portata e, cosa più importante, è un mezzo già ampiamente disponibile oggi, in tutte le sue declinazioni. Il mondo non può permettersi di aspettare decenni prima che le auto a combustibili fossili vengano completamente eliminate e sostituite da veicoli elettrici. È per questo che i firmatari della lettera sottolineano l’urgenza di sfruttare le soluzioni offerte dalla bici e invitano i governi e i leader che partecipano alla COP26 a impegnarsi per aumentare significativamente i livelli di utilizzo della bicicletta nei loro paesi, fissando anche un obiettivo globale.
“FIAB è in prima linea in questa coalizione globale che promuove l’uso della bicicletta. Solo unendo le forze potremo far arrivare il messaggio forte e chiaro ai governi presenti alla COP26: la mobilità elettrica non è la soluzione, se vogliamo davvero ridurre le emissioni di carbonio in modo rapido e deciso, come ci impone la crisi climatica. Per il settore trasporti dobbiamo investire sulla mobilità attiva, in particolare sulla bicicletta, che porta con sé molti altri risvolti positivi in relazione all’uso dello spazio pubblico, alla salute individuale e collettiva, alla riduzione degli incidenti e all’inclusione sociale. Non rimane più molto tempo, bisogna agire ora”. Lo sottolinea Alessandro Tursi, presidente FIAB e già vicepresidente ECF.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa: www.cop26cycling.com
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