COP26, la promozione della mobilità attiva entra nel documento sui trasporti
La promozione della mobilità attiva – in bicicletta e a piedi – entra nel documento sui trasporti della COP26, sottoscritto per indirizzare il settore dell’automotive verso un futuro a zero emissioni e dare le linee guida generali alla mobilità del futuro. La parte che riguarda la mobilità attiva – in una prima stesura non presente – è stata aggiunta dopo una serrata campagna mediatica da parte dei cicloattivisti presenti a Glasgow e rappresenta un riconoscimento che finora, nei documenti ufficiali prodotti al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, non c’era ancora stato.
300+ organisations have now signed our open letter to world leaders at #COP26 ?
— ECF (@EuCyclistsFed) November 10, 2021
That's over 300 organisations demanding a commitment to #MoreCycling. The best solution for 0⃣-emission transport already exists. Let's use it! #COP26cycling
Read & share? https://t.co/WkdLOpoeNd pic.twitter.com/BU2q0L6eEi
Il paragrafo aggiunto alla dichiarazione in oggetto recita così: “Riconosciamo che, insieme al passaggio a veicoli a emissioni zero, un futuro sostenibile per il trasporto su strada richiederà una più ampia trasformazione del sistema, compreso il supporto per i viaggi attivi, il trasporto pubblico e condiviso, nonché l’impatto sull’intera catena del valore derivante dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei veicoli”.


Sotto il cappello della “mobilità attiva” ricadono lo spostarsi a piedi e in bicicletta, quindi anche se non è scritto nero su bianco “bici” si tratta pur sempre di un’espressione che premia la battaglia collettiva portata avanti da ECF (European Cyclists’ Federation) che ha lanciato una lettera aperta (sottoscritta da oltre 300 associazioni a livello globale, ndr) per dare alle due ruote a pedali il giusto riconoscimento all’interno della COP26 e, soprattutto, per il futuro della mobilità a partire dalle città.


Nel presentare il documento, qualche settimana fa, Henk Swarttouw, presidente di ECF e della WCA – World Cycling Alliance, aveva sottolineato l’importanza di puntare sulle due ruote a pedali: “La bicicletta dovrebbe essere una pietra angolare delle strategie globali, nazionali e locali per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di carbonio. Alla COP26, i governi devono impegnarsi a fornire finanziamenti e leggi per uno spazio sicuro ed equo per la bicicletta ovunque. I cittadini sono pronti al cambiamento; ora i nostri leader devono attuarlo”.


Ora che la mobilità attiva è stata inserita nell’agenda della COP26, Swarttouw ha ringraziato via Twitter i sostenitori di questo lavoro di pressione collettiva per raggiungere questo primo, importante risultato:
Originally, this declaration did not mention active travel. Now it does. Thanks to all 300+ organisations who signed our letter to leaders at #COP26. Well done joint lobby! https://t.co/X3j9MNaURq
— Henk Swarttouw (@copenhenken) November 11, 2021
“In origine, questa dichiarazione non menzionava il viaggio attivo. Ora lo fa. Grazie a tutte le oltre 300 organizzazioni che hanno firmato la nostra lettera ai leader alla #COP26. Un lavoro congiunto di lobby ben fatto!”, ha twittato.