Ho appena tagliato il traguardo dei 4.000 km di bike to work nel 2022.

Non è un gran volume di allenamento, lo so, dato che il mio percorso è di soli 10 km all’andata e altrettanti al ritorno.
Le mie capacità prestazionali restano vergognose. Ho un VO2max risibile (55 ml/kg/Min), una FTP ignobile (186w) e una frequenza cardiaca alla soglia ridicola (156 battiti).
Ma io non vado in bici per battere gli altri. Ci vado per battere me stesso, ogni giorno. Perché non ho mai corso in bici ma so comunque cosa significhi combattere.
Finora, nel 2022, ho speso 146 ore ad allenarmi in bici e questo senza spendere un solo minuto del mio tempo libero, trasformando un’attività “obbligata” da passiva ad attiva.
E queste ore mi permettono di mantenere un adeguato peso corporeo, bruciando più di 52.000 calorie in un anno, raggiungendo una percentuale di massa grassa invidiabile (8%) e una frequenza cardiaca a riposo molto bassa (40 battiti), indice di un cuore sano.
Ho risparmiato circa 350 € di benzina, ma più del risparmio economico è inestimabile il guadagno in termini di qualità dell’umore e di produttività.
Perché vi vedo, tutte le mattine, incristati e incarogniti, bloccati in colonna. Mi guardate e so che dentro di voi mi maledicete per il solo fatto di superarvi e che, anche se non lo ammettete, desiderate che qualcuno mi prenda sotto. Così potrete dire che “i ciclisti se la vanno a cercare”.
Ma io continuo, ogni giorno. Anche se devo pedalare nel traffico e respirare un’aria che sa di catrame e brucia la gola. Anche se ogni giorno rischio che qualcuno che guida spippolando al telefono mi centri perché “non mi ha visto”.
Perché a me non fa paura morire. Fa più paura sprecare la mia vita.
Ottima sintesi della vita del ciclista urbano, complimenti
Per circa 4 anni, media di 3 volte a settimana, circa 60km alla volta totali a/r, atraversavo Roma, bike to work, meraviglioso periodo.
Diciamoci la verità, ci piace perché siamo strafatti di endorfine!?
Per una trentina d’anni ho fatto 50 km al giorno a pendolare, non durante i mesi invernali per via del buio lungo le strade di campagna.
Si, dopo una settimana diventa facile e si sta bene. Forse si diventa dipendenti dell’attività fisica. Ma il peso rimane sotto controllo e gli acciacchi della vecchiaia arrivano lentamente.
Delusioni principali 1 Superbia degli automobilisti che vedono una persona in bici come un animale, un cane o gatto con simili riflessi morali si si viene uccisi. 2 L’impossibilità di convincere colleghi del lavoro che fare pochi chilometri in bici sia facile. Questo lavorando in un laboratorio dove si cerca di convincere la società di finanziare progetti sull’energia rinnovabile.
ll Bike to work non è per un paese del Terzo Mondo.
Condivido al 100%. Lavoro a 15 km da casa (circa 40 minuti) e da qualche anno ci vado anche in pieno inverno. L’aspetto che apprezzo di più è l’umore ma il risparmio e la produttività non sono da sottovalutare.
Ciao a tutti e continuate a pedalare …
Bravi ragazzi. E pensa che c’è gente che va in palestra! E ci pagano pure.. Anche io faccio circa 1.000km con circa 10km di dislivello al mese. Forse perché sono tirchio, ma anche perché non ce la farei a pagare il carburante! È uno sfogo dopo il lavoro, più che uno sforzo, e godo a vedere dei posti belli (d’estate almeno). Qualche anno fa, mi hanno investito ed ero rimasto in coma per qualche giorno. Ma non mi ha intimidito, anzi
I miei primi 8.000 km di bike to work del 2022.
Il mio bike to work è così composto:
– Andata 28 km con 330m di dislivello positivo
– Ritorno 28 km con 360m di dislivello positivo
Ho iniziato il bike to work nel 2007. Fino al 2011 ho pedalato bici muscolari.
Nel 2012 stavo per comprare uno scooter quando il mio ciclista mi ha fatto provare una e-bike.
Me ne sono subito innamorato. Ho dato un calcio all’idea dello scooter ed ad oggi sono 10 anni che pedalo e-bike.
La bici a pedalata assistita mi ha consentito di aumentare i giorni di bike to work, l’ho attrezzata con due borse posteriori antipioggia che mi consentono di portare avanti e indietro il PC e il cambio giornaliero.
Con il passare degli anni ho incrementato i giorni di bike to work. Non mi fa più paura pedalare a -3°C o sotto la pioggia.
In estate alterno la e-bike con la bici muscolare.
Ho la fortuna di lavorare in una azienda che mi consente di fare una doccia veloce quando arrivo al mattino.
Sono un maniaco dei numeri, ho raccolto tutti questi anni di bike to work nella mia pagina web:
https://sites.google.com/view/gianluca-bianco-bike-to-work/home-page
Dal 2007 ad oggi ho percorso più di 55.000Km.
Pedalare e-bike è allenante, non sfiguro quando vado a pedalare con la BDC o con la MTB insieme ai miei amici più agguerriti.
Ad ottobre di quest’anno ho aggiunto al mio già ampio parco bici una speed pedelec.
Ed ora mi si è aperto un altro mondo. E’ dotata di un faro potente da ciclomotore, conto di utilizzarla da novembre a febbraio per poi tornare alla e-bike e bici muscolare.
L’unica pecca è che per la legge non si può pedalare sulle piste ciclabili con le speed pedelec perché equiparate a ciclomotori.
Io proporrei di consentirne l’utilizzo a patto di rispettare la velocità massima di 25km/h come per le e-bike.
Per concludere un plauso a tutti quelli che utilizzano la bici come mezzo di trasporto oltre all’utilizzo sportivo.
Andare in bici non è solo uno sport, è uno stile di vita!
Per me bike to work è:
quando passo di fianco alle auto in fila al semaforo e mi sento di essere dalla parte giusta del finestrino! ?
Concordo in tutto.
Anch’io da una decina di anni faccio casa – lavoro in bici.
Anche in inverno, anche se da me la temperatura scende a -10°C.
Sono circa 6000 km all’anno, che non faccio più con l’auto.
Oltre ai benefici effetti collaterali sulla mia forma fisica, i benefici per il portafoglio sono notevoli, è praticamente come ricevere un ulteriore mese di stipendio, con quello che si risparmia in carburante, parcheggio e usura dell’auto.
Complimenti condivido in pieno.. la tua esperienza. A me l’unico neo è che il luogo di lavoro e a solo 4km … Circa 12 minuti di bici lo ritengo uno svantaggio….
Sottoscrivo e condivido ogni tua parola caro amico ciclista. Anche io come te ho rinunciato con immenso piacere alla guida in auto nel tragitto casa lavoro , e riconosco tutti i benefici da te elencati sia fisici che economici e non è poco …. La verità è che l’attenzione che mettiamo nel condurre una bicicletta non è minimamente paragonabile alla distrazione cronica con la quale gli automobilisti sfrecciano nelle strade , presi a fare cose che rendono la guida molto pericolosa . Mi piace raccontare a mia figlia che alla fine della mia solita gita ciclistica del weekend , io sono in grado di ricordare ogni metro del percorso , ogni curva e paesaggio che ho attraversato ed è come rivedere ogni fotogramma di un film della durata di 4 o 5 ore. Chiedete ad un automobilista di fare altrettanto!!
Sono stato un “lavoratore ciclista” negli anni che hanno preceduto la pensione. Ad oggi, nonostante le difficoltà, il meteo, il freddo e qualche rischio, continuo a considerarla una delle migliori esperienze della mia vita. Capisco e condivido ciò che hai scritto e a te e a tutti i lavoratori ciclisti auguro il meglio.
Buongiorno e complimenti ?… continua così!….non sei il solo … è che siamo ancora in pochi… anch’io dal 2000 faccio lavoro casa e ritorno sono circa 27 km andare e altrettanti a tornare…ho la fortuna di pedalare in un paradiso…da Ventimiglia confine con Francia a Monaco!…circa 17000 km all’anno compreso i weekend in compagnia e qualche garetta… ciao ragazzi!
Non sei solo e condivido tutto!
Sono Andrea da Roma… come te vado a lavoro percorrendo poco più di 10km all’andata e altri 10 al ritorno. Ho iniziato il 30 di agosto del 2010 e da allora non mi sono più fermato!
La bicicletta è diventato uno stile di vita più che un semplice mezzo di locomozione.
Come mi disse un altro ciclomobilista:«Se pò fà!”.
Ti esprimo tutto la mia solidarietà. Vado al lavoro in bici dai tempi del lockdown e tra jungla urbana e utenti della strada indisciplinati(tra cui anche molti ciclisti), una volta in sella alla mia bici, raggiungo sempre la mia meta. Tutti dovrebbero collaborare per rendere migliori e più praticabili le nostre città, anche le amministrazioni comunali dovrebbero fare molto di più per incentivare la mobilità sostenibile. In ogni caso, la mia pedalata quotidiana aiuta a rasserenare la mente e tenere lontano lo stress, a restare in forma. Poi usandola per recarsi al lavoro, è obbligatorio usarla. Provate, probabilmente non ritornerete in dietro. Ricordatevi di rispettare il codice della strada. Saluti a tutti!
Buongiorno Omar tu sei un grande persona . Io sono un Biker e faccio MTB da anni e credimi sono contento che esistono persone come te da stimare e prendere x esempio contro tanta gente che Ci invidia perché piace fare i comodini. Bravo continua così.Un Biker… agonista.
è dal 2010 che faccio bike to work (30+30) prima solo con il turno di mattina e dal 2012 anche con quello di sera. illuminazione tipo astronave, gli automobilisti che ti maledicono per le luci in faccia, sono contento mi hai visto!!
anch’io non torno indietro, si rischia? sì; ti rendi conto del basso livello di civiltà di questa Italia! Forza siamo noi quelli che vanno nella direzione giusta! Ciao
Tutto il mio sostegno! Faccio bike to work dal 2014 e non tornerò più indietro, non c’è condizione cliematica che mi ferma, tutti i giorni rischio, rischio anche solo attraversando le strisce appiedato con la bici al fianco come questa mattina che una signora anzianotta non mi ha visto e ho dovuto schivare per un soffio. Ma continuo. La cosa più bella è essere guardato come un alieno quando parlando viene fuori “vado utti i giorni al lavoro in bici”
ti abbraccerei se potessi ?
complimenti
anche io ho pedalato x 4000 km ma x piacere personale essendo un fancazzista (pensionato)
capisco cosa puoi provare nel muoverti. così io aggiungo anche passeggiate e devo dire che quando mi guardo allo specchio non posso che dirmi bravo
complimenti, ma che bici è? Salsa? ciao e grazie
Tanta ammirazione, tantissimi complimenti ??????♂️?
Complimenti!
Ho deciso di fare la stessa cosa.
Appena la bici arriverà si inizia ??
92 minuti di applausi! faccio la stessa vita quotidianamente, sono soggetto alla pericolosa maleducazione di automobilisti ma anche dei pedoni che portano i cani a decorare le piste ciclabili o di auto e furgoni che vi sostano “perché dobbiamo lavorare” (e sia mai che per lavorare occupino il posto delle auto) e no, non mi avranno mai.
Bel testo ;-)
Condivido in pieno il tuo pensiero sugli automobilisti. E te lo dice uno che ha fatto per 15 anni il bike to work con circa 40 km al giorno, estate e inverno, senza compromessi. Un saluto.