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Il casco che costa di più non è (per forza) il più sicuro

Il casco che costa di più non è (per forza) il più sicuro
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Quando si tratta di scegliere un casco da bici, molti ciclisti pensano che un prezzo più alto corrisponda automaticamente a una maggiore sicurezza. Tuttavia, una recente ricerca ha dimostrato che questo non è necessariamente vero. Secondo uno studio pubblicato su Annals of Biomedical Engineering, alcune opzioni più economiche possono offrire una protezione migliore rispetto a modelli molto più costosi.

Casco da bici: più caro vuol dire più sicuro?

Lo studio ha preso in esame 30 dei caschi più venduti nel Regno Unito, sottoponendoli a una serie di test in laboratorio per valutarne le prestazioni di sicurezza in diversi scenari di impatto. Tra i caschi testati, non è emerso un collegamento diretto tra il prezzo e le prestazioni. Infatti, alcuni modelli venduti a meno di 100 dollari hanno ottenuto risultati superiori rispetto a quelli che costano tre volte tanto. Questo dato sorprendente ribalta l’idea diffusa che spendere di più significhi automaticamente ottenere una maggiore protezione.

Come funziona il test di sicurezza

Il gruppo di ricerca ha voluto spingersi oltre i tradizionali test di impatto frontale, utilizzati finora come standard per la valutazione della sicurezza dei caschi. La dottoressa Claire Baker, Ph.D., ricercatrice presso la Dyson School of Design Engineering dell’Imperial College di Londra, ha sottolineato che la sicurezza del casco non dovrebbe basarsi esclusivamente su come reagisce a un impatto frontale, ma anche su come gestisce le rotazioni rapide della testa che possono verificarsi in un incidente. Le rotazioni, infatti, possono provocare lesioni cerebrali gravi, in particolare quando coinvolgono impatti laterali o posteriori.

Il nuovo sistema di valutazione, sviluppato dal team di ricerca, considera non solo gli impatti frontali, ma anche la capacità del casco di proteggere la testa da movimenti rotazionali improvvisi. Questo approccio più completo offre una valutazione più accurata del rischio di lesioni cerebrali profonde durante un incidente.

La scelta del casco: fattori da considerare

Quando scegli un casco da ciclismo, il prezzo non dovrebbe essere l’unico fattore determinante. Secondo i ricercatori, ci sono diverse variabili che contribuiscono alla sicurezza e al comfort del ciclista, tra cui:

  • Vestibilità: un casco ben aderente riduce la possibilità che si sposti durante un impatto.
  • Ventilazione: è fondamentale per il comfort, soprattutto durante le lunghe pedalate in condizioni climatiche calde.
  • Peso: un casco più leggero può essere più confortevole, ma deve anche garantire una protezione efficace.
  • Tecnologie di sicurezza: alcuni caschi includono tecnologie avanzate come il MIPS (Multi-Directional Impact Protection System), progettato per ridurre le forze di rotazione sulla testa.

Anche se può essere automatico pensare che un prezzo più elevato significhi maggiori prestazioni in tutte queste aree, lo studio dimostra che caschi di fascia media o bassa possono comunque eccellere in molti di questi aspetti.

Maggiore consapevolezza tra i ciclisti

Lo studio non si è limitato ai test di laboratorio. I ricercatori hanno anche analizzato i dati raccolti da oltre mille ciclisti, esplorando le loro preferenze e le esperienze personali riguardo ai caschi. Questo ha permesso di ottenere una visione più ampia su cosa cercano realmente i ciclisti in termini di protezione e comfort. È emerso che molti ciclisti scelgono il casco basandosi principalmente sul prezzo o sull’estetica, senza considerare pienamente i fattori legati alla sicurezza.

Lo studio ha rivelato che anche caschi economici possono eccellere in termini di prestazioni di sicurezza, superando modelli dal prezzo ben più elevato.

La ricerca sui caschi da bici

Lo studio ha testato 30 caschi tra i più venduti nel Regno Unito, con prezzi che variavano da 9,99 a 135 sterline. I test sono stati effettuati per valutare la capacità dei caschi di proteggere da due principali tipologie di lesioni: le fratture del cranio e le lesioni cerebrali focali e diffuse. In particolare, si è indagato su come i caschi proteggono non solo dagli impatti diretti, ma anche dalle lesioni causate da movimenti rotazionali della testa, una dinamica spesso trascurata ma critica in caso di incidenti reali.

I caschi sono stati sottoposti a test di impatto obliquo su un’incudine inclinata a 45° a una velocità di 6,5 m/s, simulando impatti frontali, posteriori, laterali e antero-laterali. Per la prima volta è stata utilizzata una nuova forma della testa che riproduce meglio la massa e il comportamento dinamico della testa umana, migliorando l’accuratezza dei test.

Caschi da bici risultati test 30 modelli più diffusi nel Regno Unito

Per quanto riguarda i risultati – non esaustivi di tutti i caschi da bici e ciclismo presenti sul mercato ma relativi ai 30 modelli testati – il podio della sicurezza è appannaggio di 3 modelli del marchio Specialized (nell’ordine Tactic, Align, Echelon II), seguito dal Lazer Tonic, il Bontrager Velocis, due modelli di Giro (Agilis e Sytnhe) e ancora il Lazer Compact DLX e il Bell Formula LED. I primi 9 modelli della top ten hanno tutti la tecnologia MIPS, mentre solo il decimo classificato – il modello Mavic Aksium – no.

Risultati dei test di sicurezza

Le misurazioni hanno considerato parametri chiave come l’accelerazione lineare di picco (PLA), l’accelerazione rotazionale di picco (PRA) e la velocità rotazionale di picco (PRV), determinando il rischio di frattura cranica e lesioni cerebrali diffuse. I risultati hanno mostrato ampie variazioni nelle prestazioni tra i caschi testati.

La variabilità complessiva del rischio di lesioni tra i caschi era sorprendentemente ampia. Il casco meno protettivo presentava un rischio 2,25 volte superiore rispetto al casco più protettivo, con differenze particolarmente marcate nel rischio di lesioni rotazionali (rapporto di 4,21).

Caschi da bici: prezzo e grado di sicurezza non sono correlati
Il prezzo del casco da bici non è correlato alle sue prestazioni di sicurezza

La tecnologia MIPS e il suo impatto

Un dato interessante emerso dalla ricerca riguarda l’uso della tecnologia MIPS (Multi-Directional Impact Protection System), progettata per ridurre le lesioni rotazionali. I nove caschi con le migliori prestazioni includevano questa tecnologia, dimostrando che il MIPS può essere un fattore cruciale per la protezione della testa. Tuttavia, non tutti i caschi dotati di MIPS erano tra i migliori, suggerendo che la tecnologia da sola non garantisce la massima protezione.

È stato anche riscontrato che il MIPS riduceva efficacemente la cinematica rotazionale, ma non quella lineare. Questo sottolinea l’importanza di considerare sia gli impatti lineari che rotazionali nella progettazione dei caschi, per garantire una protezione completa.

Il prezzo non influenza la sicurezza

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lo studio ha evidenziato che il prezzo del casco non è correlato alle sue prestazioni di sicurezza. In altre parole, caschi meno costosi possono fornire una protezione equivalente, se non superiore, rispetto ai modelli di fascia alta. Un altro dato significativo emerso è che un casco con massa maggiore è associato a un rischio lineare più elevato, rendendo la leggerezza un fattore da considerare attentamente nella scelta del casco.

Questa ricerca innovativa suggerisce che un casco da ciclismo non deve necessariamente essere costoso per garantire una buona protezione. Ciò che conta davvero è la combinazione di fattori come la vestibilità, le tecnologie di sicurezza utilizzate e la capacità di proteggere la testa da diversi tipi di impatti. Su questo sito dove trovare i caschi testati e in ordine di protezione: https://www.hiperhelmets.org/

[Fonte]

Leggi anche: Caschi per bici: modelli e consigli

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