Dry January: un trend sempre più forte sui social. Si tratta di un impegno a non consumare alcolici di alcun tipo per l’intero mese di Gennaio. Molti siti, influencer e sportivi affermano che il Dry January porti a incrementi della prestazione sportiva. Ma è vero? In questo articolo analizziamo cos’è il Dry January e se può davvero aiutarci a migliorare la nostra performance in bici.
Cos’è il Dry January
Il Dry January è un’iniziativa diffusa in molti paesi, nata con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita più sano e consapevole. Consiste nell’astenersi dal consumo di alcol per tutto il mese di Gennaio, in questo caso per l’intero mese di Gennaio 2025. L’iniziativa è partita nel Regno Unito nel 2013, promossa dall’organizzazione benefica Alcohol Change UK, ed è diventata popolare a livello internazionale. Il Dry January si pone i seguenti obiettivi:
- Salute fisica: la totale astinenza da alcolici ha effetti sulla qualità del sonno, favorire la perdita di peso, abbassare la pressione sanguigna e ridurre i livelli di colesterolo.
- Risparmio economico: Evitare l’alcol significa anche risparmiare denaro.
- Maggiore consapevolezza: Aiuta a riflettere sulla propria relazione con l’alcol e a sviluppare abitudini più equilibrate.
- Detossificazione: Anche se il corpo non “si disintossica” letteralmente (perché fegato e reni lavorano sempre per eliminare tossine), molti riferiscono di sentirsi più energici e lucidi.
Ma è il solito “hype” o c’è qualcosa di vero? E soprattutto, l’astinenza totale da alcolici ha effetti migliorativi sulla prestazione?
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Dry January: se non bevo alcolici per un mese andrò più forte in bici?
Abbiamo già scritto un articolo che tratta ampiamente il tema del rapporto tra alcol e prestazione. Lo trovi a questo link. Qui voglio approfondire il tema: ma se per un mese non assumo alcolici, andrò più forte in bici? Le risposte sono confuse e anche la letteratura è poco chiara. Da un lato è chiaro il messaggio che un elevato consumo di alcolici abbia un effetto negativo sulla salute fisica, mentale, sulla socialità e anche sulla prestazione atletica. Ma non ci sono nemmeno studi che supportino l’idea che una totale astinenza favorisca una miglior performance sportiva rispetto a un consumo moderato e comunque sano di alcol. Ricordo che per consumo moderato e tollerabile si parla di massimo due unità alcoliche al giorno per un uomo, di una per donne e anziani e di nessuna unità alcolica per persone sotto i 25 anni.
L’unico studio che ho trovato si intitola “Healthy Lifestyles Program in an Outpatient Setting” (Journal of Clinical Exercise Physiology -2024). In questo studio viene dimostrata come l’astinenza totale da alcolici produca dei miglioramenti dei parametri fisici e delle prestazioni fisiche (ma non legate allo sport, quando a capacità minime di camminata), in soggetti che erano consumatori abituali di alcolici.
Non a caso il Dry January è nato su iniziativa di paesi del Nord Europa, dove il consumo di alcolici è molto più pesante e diffuso che in Italia, come riportano le statistiche dell’Unione Europea:

Dry January: cosa c’è di vero?
L’astensione totale di alcolici sembra produrre dei miglioramenti della prestazione sportiva in soggetti che ne fanno un uso continuo ed eccessivo mentre non sembra apportare miglioramenti visibili in persone che ne fanno un uso moderato e secondo le linee guida.
Attenzione, non sto dicendo che bere alcol faccia bene, l’alcol è una tossina che “avvelena” il corpo, ma che chi lo assume in dosi piccole, non continue e “sicure” non percepirà incrementi della prestazione sportiva eliminandolo totalmente. Mentre chi lo consuma in modo continuativo ed eccessivo potrà vedere dei benefici a livello di salute e prestazione se proverà ad astenersene per un periodo lungo.
Per cui, come diceva Paracelso, “tutto è veleno, dipende dalla dose”. Oppure, parafrasando una famosa pubblicità, a tutti noi non resta che “bere responsabilmente”.
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