Il futuro delle trasmissioni è 1×11: parola di Shimano

Il futuro delle trasmissioni è 1×11: parola di Shimano

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1×11: non è un’operazione algebrica bensì la tipologia di trasmissione che sembra destinata a diventare il nuovo standard, sia in ambito mtb ma anche su strada, con soluzioni pensate soprattutto per il ciclocross e le gravel bike. E’ infatti di questa settimana il lancio, da parte della casa giapponese Shimano, di upgrade dei gruppi XTR e XT, pensati per l’appunto per avere un monocorona anteriore e una cassetta a 11 velocità dietro. Il web e gli appassionati si sono già scatenati, parlando di sviluppi metrici, di prestazioni e di nuovi scenari di utilizzo. Ma è davvero questo il futuro delle trasmissioni per bicicletta? Perché un colosso come Shimano dovrebbe impegnare i suoi tecnici nel miglioramento di una trasmissione 1×11?

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L’introduzione del monocorona ha, come tutte le innovazioni nel mondo della bici, incontrato il favore di una parte di ciclisti e i dubbi (se non le aperte contrarietà) della parte restante. I vantaggi di questa soluzione si traducono in un risparmio di peso, nella mancanza del deragliatore anteriore (quello che non c’è non si rompe) e in una più facile gestione dei rapporti, che semplifica le cose soprattutto quando ci si trova a dover lottare contro i secondi.

I problemi però nascono dalle dentature della cassetta: si è partiti con una scanalatura 11-32T che si è rivelata una coperta “corta”, per poi introdurre pignoni più grandi a 36 e 40 denti o più piccoli a 10 e 9 denti, per migliorare l’efficienza di pedalata in pianura e sugli strappi più ostici. In questo modo è stato possibile spostare l’utilizzo di questi gruppi da un ambito esclusivamente corsaiolo a uno più escursionistico. Infatti Shimano afferma di aver pensato alla nuovissima cassetta 11-46T proprio per gli appassionati di Enduro e quindi in ambiti lontani dal mondo corse più comune alle mtb (XC e DH).

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Un altro grosso problema del monocorona e delle trasmissione 1×11 è la “ritenzione” della catena: quest’ultima, nelle trasmissioni a più corone, viene mantenuta in posizione dal deragliatore anteriore. Nell’1×11 il deragliatore non c’è e quindi non vi è nulla che impedisca alla catena di saltare giù dalla corona, soprattutto quando si affrontano discese “scassate”. Per risolvere il problema si è dovuto ricorrere ai guidacatena installati sul telaio, perdendo di fatto il vantaggio in termini di peso dato dall’applicazione del monocorona. Per questo gli ingegneri di Shimano hanno rivisto completamente il profilo dei denti delle corone dei gruppi 1×11, introducendo così la tecnologia DCE (Dynamic Chain Engagement). In sostanza il profilo dei denti è stato ridisegnato grazie alla prototipazione 3D, creando così un disegno capace di migliorare l’aggancio tra i denti e le maglie della catena, migliorare lo scorrimento e aumentare quindi la durata dei componenti. A tutto vantaggio degli utilizzatori, che non dovranno più avere il patema di scendere da una discesa con rocce e radici e ritrovarsi la catena sulla pedivella.

Infine, finalmente è stata introdotta la falsamaglia sulle catene a 11 velocità, che permetterà di montare e rimuovere più facilmente le catene, aumentando la flessibilità e diminuendo allo stesso tempo le tempistiche per i meccanici e gli appassionati.

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Tutte queste innovazioni ci fanno credere che la strada del futuro sia quella delle undici velocità e di una sola corona davanti (a 28,30,32,36 denti ma pur sempre una). Che sia la strada giusta o solo l’ennesimo standard? Non è ancora dato a sapersi ma siamo arrivati a capire che gli standard e le innovazioni che sopravvivono sono quelle cui gli appassionati danno un valore. È successo con l’applicazione degli STI tanti anni fa, che hanno soppiantato i manettini cambio al telaio. Si è ripetuto con gli SPD, le tacchette e i pedali a sgancio rapido che sono ormai uno standard universale da più di 25 anni ed è accaduto anche qualche anno fa con i diametri delle ruote per mtb.

Se Shimano ha deciso di investire tempo per innovare i prodotti destinati alle trasmissioni 1×11 probabilmente l’ha fatto per aumentarne il valore verso gli utenti, facendo così che possano eleggerle a nuovo standard di riferimento per prestazioni e leggerezza. Noi l’avevamo provata in anteprima ed eravamo rimasti colpiti positivamente, ora vedremo se con queste migliorie la trasmissione 1×11 potrà davvero diventare il “non plus ultra” dei gruppi per bicicletta.

Commenti

  1. Ale ha detto:

    Secondo me attualmente la doppia resta la miglior soluzione per i “non agonisti”, quelli cioè che non hanno una gamba eccelsa….però SE Shimano risolve i problemi attuali del monocorona (cadute frequenti e usura eccessiva della catena), la cassetta da 11v potrebbe essere la trovata ideale per il futuro

  2. alessandro ha detto:

    Inevitabilmente il monocorona sarà lo standard del futoro in parallelo allo sviluppo crescente delle e-bike, con questa nuova cassetta shimano migliora la coperta corta del precedente 11/42 ed il materiale del pignone grande, prima troppo tenero.
    Il problema di caduta catena dal 42 si pedala indietro è tipico anche di sram e dipende da tiro catena decentrato di alcune guarniture rispetto al telaio che magari non è espressamente pensato per il monocorona, anche per questo sempre piu marchi stanno sviluppando telai specifici per monocorona
    Ad ogni modo i primi a sviluppare questo tipo di trasmissione sono stai quelli di sram, vedi la loro corona speciale x-sync anticaduta, stessa caratteristica si ripete delle pulegge del deragliatore sram, in pratica la catena non cade mai.

  3. Francesco ha detto:

    Ottimo anche per le biciclette elettriche con motore centrale

  4. Giocody ha detto:

    mah… so che non sono il verbo, ma su vari forum si legge di problemi dati dal monocorona Shimano; caduta della catena dal rapporto maggiore quando si fa un mezzo giro all’indietro della guarnitura (classico gesto di quando si deve ripartire da fermo, soprattutto in salita).
    Che l’abbiano risolto? Non lo so, ma non credo.
    Forse sono antico io…

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