Meccanica

Guida alla trasmissione della bici

La trasmissione è quell’insieme di componenti che permettono di mettere in movimento la bicicletta. Va da sé che si tratta dell’aspetto principe che, secondo solo alla scelta del materiale del telaio, può influenzare la scelta di un tipo di bicicletta rispetto a un altro.

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trasmissione della bici

Ultimamente, sul mercato, sono apparse nuove tecnologie e nuovi standard, che hanno ampliato l’offerta ma anche prodotto una certa confusione tra gli appassionati. Questo articolo è dedicato a qualunque tipo di ciclista, sia esso un amatore delle gran fondo su strada, un endurista o un ciclista urbano. E voi, sapete davvero qual è la trasmissione che fa al caso vostro?

Indice

Cos’è un gruppo trasmissione

Trasmissione della bici
Gruppo trasmissione

Una trasmissione per bicicletta è l’insieme di vari componenti che sono pensati per lavorare insieme. Quando tutti i pezzi meccanici di una trasmissione sono stati prodotti dalla medesima azienda e appartengono alla stessa categoria, si usa la parola gruppo (groupset, in inglese). La prima azienda a proporre un gruppo completo su una bicicletta fu Campagnolo nel 1960, quando sulla specialissima Roma Olimpiade della Legnano propose il “pacchetto” completo Record.

Oggi è molto comune trovare biciclette che montano un gruppo completo di una determinata marca, anche se è altrettanto facile incapparne in altre che presentano i componenti più in vista di un certo livello e quelli con un impatto minore sul cliente (come ad esempio il deragliatore anteriore) di livello leggermente inferiore. Vi faccio un esempio concreto: la mia mtb Cube Reaction monta un gruppo completo Shimano Xt, tranne per quello che riguarda il deragliatore anteriore, che è un SLX (modello immediatamente inferiore all’XT).

Questa scelta di montare gruppi “misto-mare” deriva da sue aspetti: il ciclista che assembla la bici ha a disposizione ricambi provienti da gruppi diversi oppure vuole mantenere più basso il costo della stessa e quindi installa dei pezzi meno pregiati (il deragliatore anteriore necessita di una precisione di lavoro minore rispetto a quello posteriore, per esempio).

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Vantaggi di montare un gruppo trasmissione completo


Un gruppo trasmissione viene progettato come un insieme armonico di componenti che sono stati pensati, testati, migliorati e costruiti seguendo un’unica filosofia e uno scopo preciso. Una catena correrà decisamente meglio su un gruppo completo del medesimo livello che su un “misto-mare” di vari componenti, anche se la maggior parte dei ciclisti non se ne renderà neppure conto.

Inoltre è bene specificare che il livello generale dei componenti si attesta sempre al ribasso. Montando un deragliatore top di gamma con dei comandi cambio di medio livello non farà migliorare la cambiata di questi ultimi, bensì limiterà di molto le potenzialità del deragliatore. Per cui se siete interessati a installare un nuovo gruppo fate in modo che tutti i pezzi scelti siano del medesimo livello (lo vedremo più avanti nel dettaglio).

Componenti di un gruppo trasmissione completo

Guarnitura (ing: crankset)

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Per guarnitura s’intende l’insieme delle corone anteriori e delle pedivelle. Possono essere composte da una sola corona, da due (che viene denominata doppia) o da tre (dicesi tripla). Le corone possono essere integrate nella pedivella destra, come nelle bici a scatto fisso o nelle bici da passeggio da supermercato, oppure fissate sulla pedivella con delle apposite spine filettate. Il profilo dei denti è arrotondato, per “aggrappare” sulla catena. Quando i denti si consumano, nelle guarniture di pregio (quelle non integrate) è possibile sostituire le singole corone.

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Pacco pignoni (ing: cassette)

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Il pacco pignoni o cassetta è l’insieme dei pignoni posteriori, che permettono di variare il rapporto. Attualmente, prendendo come riferimento l’insieme delle proposte presenti sul mercato, dalle bici da città alle specialissime in carbonio, il numero di pignoni varia da un minimo di 6 a un massimo di 11. La quantità di pignoni presenti sulla cassetta denomina la velocità del cambio. Per esempio, una cassetta da 8 pignoni fa parte di un gruppo trasmissione a 8 velocità. Ciò che è importante nel pacco pignoni è la scanalatura, ovvero il numero di denti di ciascun pignone. Ad esempio un pacco pignoni a 10 velocità, con scanalatura 11-32, sta a indicare che il pignone più piccolo avrà 11 denti mentre il più grande 32 e quelli nel mezzo varieranno seguendo una proporzione che può essere: 11-12-14-16-18-20-22-25-28-32.

Catena (ing: chain)

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La catena è l’insieme di maglie e perni che permette di collegare la guarnitura anteriore al pacco pignoni e così mettere in rotazione la ruota posteriore. Deve avere la medesima velocità del pacco pignoni, poiché la larghezza della catena è calibrata sulla distanza tra i vari pignoni. Infatti, a parte rari esempi, il corpetto della ruota libera ha la stessa lunghezza per varie velocità, quello che cambia è la distanza tra i pignoni, che sarà più breve nelle cassette più fitte e di conseguenza la catena dovrà essere più stretta per poter lavorare in quello spazio. Montare una catena da 9 velocità su un pacco pignoni da 8 è una cosa sbagliata anche se potenzialmente realizzabile, poiché abbatterebbe di molto le prestazioni della trasmissione.

Deragliatore posteriore (ing:rear derailleur)

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Il suo compito è quello di spostare la catena (in inglese “shift”) da un pignone all’altro. E’ costituito da un corpo, definito parallelogramma, che viene azionato mettendo in tensione il cavo agendo sui comandi cambio, grazie a una molla di registro che si attiva in base alla deformazione del parallelogramma. La catena è mantenuta in tensione da un’appendice detta gabbia, dove sono alloggiate due pulegge di rinvio. Il deragliatore può essere a gabbia lunga, media o corta, in base alla distanza tra le pulegge. Questo tipo d’impostazione è importante soprattutto in ambito mtb.

Deragliatore anteriore (ing: front derailleur)

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Se la vostra guarnitura monta più di una corona, allora per spostare la catena da una all’altra è necessario montare un deragliatore anteriore. La catena passa all’interno del corpo del deragliatore stesso e all’azionamento del cambio questi si sposta su una o l’altra corona, muovendo di conseguenza anche la catena. Può essere installato direttamente sul telaio grazie a un supporto presente sul tubo piantone oppure fissato allo stesso tramite una fascetta di metallo apposita.

Il deragliatore può avere due tipologie costruttive: bottom swing (il tipo classico) oppure top swing (inverso). La scelta di una o dell’altra forma dipende dallo spazio sul tubo piantone, dalla sua conformazione e dalla presenza di ammortizzatori posteriori.

Comandi cambio (ing: shifters)

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I comandi cambio servono per far spostare i deragliatori. Il cavo del cambio passa nel corpo del comando e agendo sulla leva si tende o si allenta il filo, facendo così spostare il deragliatore. I comandi cambio si sono evoluti nel corso della storia. Dai primi a forcella, montati direttamente sul pacco pignoni (tipo Campagnolo o Simplex, ormai dei pezzi d’antiquariato) si è passati ai manettini montati sul tubo obliquo come quelli della foto (già rari ma ancora funzionali).

Attualmente si possono trovare quelli a doppia leva (per mtb o bici da cicloturismo), dove la leva più bassa fa scendere la catena verso i pignoni più piccoli e quella superiore la fa salire, oppure quelli a Grip (sulle bici da città e su qualche rara mtb), dove una manopola girevole permette di selezionare il rapporto.

Nelle bici da corsa o da ciclocross sono installati gli STI (che sta per Shimano Total Integration), ovvero comandi cambio integrati nelle leve freno, che hanno risolto un annoso problema: il ciclista finalmente può cambiare rapporto senza togliere le mani dal manubrio. A parte delle vecchie versioni (come quelli della Campagnolo) che sono a frizione, i comandi cambio moderni sono indicizzati, ovvero a ogni scatto della leva corrisponde una determinata posizione del deragliatore rispetto al pacco pignoni.

L’indicizzazione varia da casa a casa. Per esempio Shimano ha un rapporto di tiro di 1:2, ovvero se la leva cambio si muove di 1mm, il deragliatore si sposterà di 2mm. Sram al contrario utilizza un rapporto 1:1, dove a ogni mm di spostamento della leva corrisponde uguale spostamento del deragliatore. Ne consegue che il feedback che il ciclista riceve è differente e va valutato in base alle proprie esigenze.
Di seguito le tipologie di gruppi trasmissione.

Trasmissioni per scatto fisso e singlespeed

Scatto fisso

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Le trasmissioni a scatto fisso sono composte da un’unica corona anteriore e da un solo pignone, solidale con il mozzo. In questo tipo di trasmissione la ruota gira solo se lo fa il pignone, ovvero se si sta pedalando. Se si smette di pedalare la ruota si blocca. Questa tecnologia viene usata nelle bici da pista, in un tipo di biciclette da ciclismo urbano e dai ciclisti professionisti, che durante la preparazione invernale girano con lo scatto fisso per fare “fiato”.

Singlespeed

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Le trasmissioni a singlespeed hanno una sola velocità, ne deriva dunque la presenza di un’unica corona anteriore e un pignone singolo, che in questo caso è montato su un mozzo dotato di ruota libera, che permette alla ruota di girare anche se non si sta pedalando. E’ un tipo di trasmissione che si può trovare in alcune bici da ciclismo urbano o su delle Fat Bike, oltre a tutte le bici da passeggio (come quella della foto). Ovviamente, avendo un solo rapporto non sono presenti deragliatori e comandi cambio.

Movimenti centrali e pedivelle

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Trasmissioni per bici da corsa

Trasmissione doppia da corsa

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Prima dell’introduzione della tripla corona anteriore, il mondo delle bici da corsa era equipaggiato con due corone anteriori, con un deragliatore anteriore e uno posteriore che lavorava su un pacco pignoni a velocità variabile. Infatti le biciclette più vecchie (diciamo dei primi anni ’60) montavano ruote libere (quindi innestate sul mozzo) da 5 pignoni.

Pian piano è avvenuto un progressivo aumento del numero dei pignoni, arrivando fino agli 8 di fine anni ’80 (il 9 velocità ha segnato l’introduzione della tripla, ma la vedremo poi). Le corone anteriori solitamente presentano 54 denti su quella maggiore e 44 su quella minore. La scanalatura del pacco pignoni posteriore, nelle 8 velocità, è in linea di massima un 11-25. I comandi cambio sono i classici manettini montati sul tubo obliquo.

Shimano ha proposto dei manettini indicizzati (solo su deragliatore posteriore) che, attraverso un selezionatore, possono diventare a frizione. Campagnolo invece proponeva manettini a frizione anche nella versione top di gamma Super Record. Si tratta di una trasmissione ancora valida, anche se ormai non più competitiva nel mondo del ciclismo su strada, può essere utilizzata dai cicloturisti che vogliano recuperare vecchie bici da corsa per effettuare viaggi lunghi ma in tempi breve e con velocità di percorrenza sostenute.

Trasmissione tripla da corsa

Guarnitura doppia Scott

Divenuta lo standard nel mondo delle bicicletta da corsa, propone 3 corone anteriori, solitamente 54-44-32. Il pacco pignone posteriore può essere a 9, 10 o a 11 velocità. Rari ma ancora presenti qualche 3×8, anche se si tratta di bici di bassa gamma e dai costi contenuti. Nelle proposte da 10 e 11 velocità, la catena ha una larghezza speciale e presenta maglie e perni unici. Infatti per magliare e smagliare servono attrezzi appositi.

Le trasmissioni 3×9 di solito sono pensate per biciclette da amatore di bassa gamma, in alluminio e dedicate agli esordienti o al ciclismo urbano, nel 90% dei casi di marca Shimano (come il Sora o il Tiagra). Le triple di questo tipo hanno spesso i comandi cambio a leva installati sul manubrio, i cosiddetti Rapidfire, mutuati dal mondo mtb. I 3×10 o il 3×11 invece sono più prestazionali e vengono proposti a ciclisti di livello superiore, con comandi cambio STI, integrazione delle leve freno e degli shifter, che si azionano agendo su delle levette per scalare il rapporto e spostando le leve freno per far salire la catena

Trasmissioni per mountain bike

Trasmissione tripla da mountain-bike

Mtb gruppo

Le mountain bike sono state sempre equipaggiate con una guarnitura tripla, anche ai tempi in cui le bici da corsa montavano la doppia. Questo perché girare in off-road richiede rapporti più corti, che si possono ottenere solo con corone più piccole e pignoni più grandi.

Oggi le triple da mtb sono incalzate da nuovi standard, che dopo la rivoluzione dei formati di ruota, rappresentano una delle novità più gustose nel settore delle ruote grasse. Un gruppo trasmissione triplo è solitamente equipaggiato con tre corone 44 (o 42)-32-22 e un pacco pignoni da 9 velocità con scanalatura 12-32. Si trova su un’ampia gamma di mtb, da quelle entry-level a quelle più performanti. Il deragliatore posteriore è a gabbia lunga.

Trasmissione doppia da mountain-bike

Bici su cavalletto

La doppia sta spopolando nel cross-country e nelle mtb pensate per andare veloce. Equipaggiata con due corone 36-22 e un pacco pignoni da 10 velocità con scanalatura 12-36, è più leggera e permette di montare un deragliatore posteriore a gabbia media, che diminuisce il rischio di colpire radice o sassi sporgenti. Inoltre può raggiungere dei rapporti corti per affrontare “strappi” ripidi.

Trasmissione monocorona da mountain-bike

Trasmissione monocorona

Standard diffuso su mtb da enduro o da downhill, che sono discipline meno pedalate e più gravity. Inoltre molte fat bike propongono questo tipo di gruppo. Si compone di una guarnitura con una singola corona anteriore (di solito da 32 denti) e un pacco pignoni da 11 velocità. L’assenza di più corone anteriori permette di eliminare il deragliatore e il comando dedicato, risparmiando spazio, peso e riducendo il rischio che il fango si accumuli dietro la guarnitura (evento molto comune negli altri standard da mtb). Il deragliatore posteriore è a gabbia corta, aumentando la luce tra il terreno e le pulegge e diminuendo il rischio di collisione con il terreno.

Gruppi elettromeccanici

Gruppi elettromeccanici

La nuova frontiera dei gruppi trasmissione sono quelli elettromeccanici, dove la gestione della cambiate è affidata a componenti elettronici. A quest’ultimi è demandata la gestione dei finecorsa dei deragliatori e possono anche selezionare i rapporti giusti al momento giusto. Si tratta di gruppi molto costosi, appannaggio di atleti di elite. Tra questi ricordiamo il Dura Ace Di2 e XTR Di2 della Shimano e il Super Record EPS della Campagnolo. All’ultimo Tour de France hanno fatto la loro apparizione anche i sistemi wireless proposti da Sram e FSA.

Guida alle trasmissioni in mercato

Solo per conoscenza (rimando alla vostra curiosità un ulteriore approfondimento), diamo un’occhiata a cosa propone il mercato. Parliamo delle tre maggiori aziende di gruppi al mondo: la giapponese Shimano, l’americana Sram e l’italiana Campagnolo. Shimano e Campagnolo propongono dei gruppi completi, che coprono una gamma di componenti che esulano dalla trasmissione vera e propria, come mozzi e reggisella per esempio. Sram invece per freni e mozzi utilizza marchi differenti che comunque fanno parte della medesima holding.

I gruppi indicati di solito sono suddivisi per fascia in tre grandi categorie:

Fascia alta

Gruppo pensato per corridori professionisti, dove il risparmio di peso è la prerogativa e per questo si fa uso di materiali come fibra di carbonio o titanio. Il contro di questi gruppi è il costo, molto elevato.

Fascia intermedia

In questa fascia si collocano tutti quei gruppi che si contraddistinguono per performance molto valide senza l’ossessione del risparmio del peso, magari utilizzando materiali meno pregiati come l’alluminio. Il costo di questi gruppi è decisamente più accessibile ed è rivolto a ciclisti amatoriali che però vogliono il meglio dalle loro biciclette.

Fascia bassa

Quella che in inglese viene chiamata “entry level”. Si tratta di gruppi economici, dai costi ridotti e quindi accessibili anche ai biker che non hanno grandi potenzialità economiche o che si stanno avvicinando al mondo delle due ruote a pedali. Qui il peso non è assolutamente una prerogativa, così come la precisione di lavoro, mentre la durata è un aspetto che viene curato particolarmente.

Qui di seguito l’elenco delle proposte del mercato suddivise per marca, in ordine decrescente dal top di gamma all’entry level:

Corsa

Shimano: Dura-Ace, Ultegra (ex 600), 105, Sora, Tiagra
Sram: Red22, Force22, Force, Rival, Apex
Campagnolo: Super Record, Record, Chorus, Athena, Centaur, Veloce, Mirage

Mtb

Shimano: Xtr, Xt, Slx, Deore, Alivio
Sram: XX1, X01, XX, X0, X9, X7, X5, X4, X3
Campagnolo: non propone gruppi per mtb

Scegliere la trasmissione giusta


E’ difficile, a meno che non siate degli appassionati veri, che vi troverete ad acquistare un gruppo completo. Però potete comunque seguire queste linee guida quando vi troverete a comperare una nuova bicicletta:

Budget

Alla fine, l’aspetto che tutti guardano è il prezzo. I gruppi top di gamma possono essere molto costosi (anche superare arrivare a tre zeri) e sono pensati per atleti di elite. A meno che non siate davevro convinti di volere il meglio in assoluto, potete rivolgervi a dei gruppi immediatamente inferiori, ma che offrono le stesse prestazioni. Ad esempio la differenza tra l’XTR e l’XT Shimano, in termini di soldi è molto alta eppure tra i due gruppi non esiste un gap di prestazione così elevato come si potrebbe pensare. Infatti entrambi modelli vengono sviluppati partendo dal medesimo progetto, poi nel caso dell’XTR la ricerca della leggerezza è estremizzata ed è ciò che fa aumentare il prezzo.

Non guardare solo la trasmissione

Non avete idea di quanti amici mi dicono “ora smonto il mio Chorus e installo il Super Record”. Partendo dal fatto che ognuno con i propri soldi ci fa quello che vuole, é inutile scegliere la filosofia del “voglio il meglio a tutti i costi”. Innanzitutto per evidenti limiti tecnici. Un gruppo è una parte fondamentale ma non è “la bicicletta”. Una bicicletta è formata da telaio, ruote, sella, manubrio, gruppo ecc… montare un Super Record su un telaio da supermercato è uno spreco inutile di soldi, poiché la bici non renderà mai quella performance desiderata. E’ meglio montare un gruppo onesto su un telaio di buona fattura che montare un top di gamma su un cancello.

L’altra considerazione che smentisce l’assioma “il top è meglio” sta nel l’utilizzo che vogliamo fare della bici. Il Super Record o l’XX1 sono pensati per la gara, per andare veloci e forti. Quindi sono nati per correre. Se per noi la bici è soprattutto escursionismo, è inutile puntare su quel tipo di gruppi. Meglio rivolgersi verso gruppi più economici e con i soldi risparmiati acquistare un buon telaio o delle coperture valide.

Valutare il luogo in cui si pedala

Io vivo a Monza e quando esco in mtb, prima di trovare un sentiero e cominciare il mio trail, devo pedalare per 10km su asfalto. Per questo è importante per me montare una tripla, perché mi permette di usare rapporti lunghi e pedalare veloce. Ho visto amici invaghitisi del monocorona che poi si ritrovavano a pedalare con rapporti troppo corti per la città, con un effetto da frullino della Mulinex.

Le guarniture doppie e i monocorona sono pensati per essere usati in condizioni specifiche. Gli enduristi e i discesisti arrivano al bike park con la bici caricata sul pick-up, la scaricano e partono a pedalare. Se dovessero partire da casa non arriverebbero mai! Per questo è importante valutare anche queste cose prima di acquistare una determinata trasmissione.

Imparare gli sviluppi metrici

Per sviluppo metrico s’intende la distanza percorsa dalla bicicletta a un giro completo di pedale ed è influenzato dalla scelta dei rapporti. Calcolare gli sviluppi metrici vi permette di sapere se la trasmissione scelta offre le performance da voi richieste.

Torniamo all’esempio dello specchietto precedente: quando io esco con i miei amici in mtb e ci troviamo a percorrere le strade per uscire da Monza, giriamo tutti con il rapporto più lungo a disposizione. Per me un 44×11, per chi ha la doppia un 42×11 e per chi ha deciso di usare la monocorona un 30×10. Ora vediamo quanti metri sviluppiamo con una pedalata: tripla 8,54mt, doppia 8,16mt e il monocorona 6,41mt.

Ne deriva una considerazione: all’aumentare della frequenza di pedalata (ovvero del numero giri di pedale) io potrò raggiungere velocità più elevate con minor fatica. Mettiamo una frequenza di 90 rpm (giri/minuto). Io percorrerò 768mt in un minuto, chi ha la doppia 734mt e chi ha il monocorona 579mt! Quindi valutate bene gli sviluppi metrici prima di cambiare tipologia di trasmissione, senza farvi influenzare dal marketing o da ciò che dicono gli amici.

Attenzione al peso

Se siete “grammomaniaci” oppure volete alleggerire la vostra bicicletta (ciò che pesa meno è più facile da portare su), allora vi conviene andare sui siti delle aziende costruttrici, dove sono indicati i pesi di tutti i componenti di ogni gruppo e fare le vostre valutazioni.

Attenzione agli standard di montaggio

Se il vostro intento è quello di fare un “upgrade” della trasmissione montata sulla vostra attuale bicicletta, fate molta (e dico molta) attenzione agli standard di montaggio. Se la vostra bicicletta monta un movimento centrale a cartuccia non potete comprare una trasmissione adatta a un movimento press-fit. Così come non potete aumentare numero di denti delle corone anteriori prima aver valutato se effettivamente su possono montare sul telaio senza interferire con qualcosa. I comandi cambio di solito si installano con delle fascette, valutate se il diametro del vostro manubrio sia compatibile con quello delle stesse. Fate attenzione perché, soprattutto se acquistate online, potreste ritrovarvi con un gruppo inutilizzabile, con uno spreco di soldi e tanta, tanta rabbia.

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Articolo aggiornato a marzo 2023

Commenti

  1. Avatar Milan ha detto:

    Salve. Ho una bici da trekking con cambio a 27 rapporti che monta una guarnitura 48 38 28. Su internet leggo che le suddette guarniture sarebbero adatte per cambi con 3×6/7/8 marce. Mi potete spiegare un po’ la cosa? Grazie.

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