Se la bici si può prescrivere (in Scozia)

In questa lunga serie di articoli ci siamo occupati dello stato di salute degli italiani e di come il movimento possa essere la soluzione per migliorare l’aspettativa di vita in salute della nostra popolazione. Abbiamo visto come la bici possa essere paragonata a un farmaco, con i suoi effetti benefici sull’organismo, e di studi che hanno dimostrato che l’attività fisica abbia un impatto diretto sulla riduzione dei costi sanitari.

Il futuro che ci aspetta è quello in cui l’attività fisica in generale e la bici in particolare troveranno sempre più spazio nella vita degli italiani. Il 33% della popolazione pratica attività sportiva in modo strutturato o saltuario e le ultime statistiche (2017) raccontano che i baluardi dello sport in Italia (calcio e palestre) stanno subendo un calo a favore dell’uso della bici e del running, anche non organizzato. Ma soprattutto il futuro che ci aspetta è quello dell’esercizio fisico utilizzato come metodo per la cura del corpo e delle malattie croniche come patologie cardiache, diabete, obesità. Tanto che abbiamo ipotizzato (e cercato di stuzzicare l’attuale Governo) che un giorno i medici potranno prescrivere l’uso della bici come terapia e che questa possa essere detratta dalle tasse, come un qualunque farmaco.

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Questo futuro è già realtà (non da noi). E’ notizia di questa settimana che il Ministero della Salute scozzese abbia dato il via libera alla prescrizione dell’attività fisica nella natura come complemento per la terapia farmacologica nel caso di patologie croniche. Come riporta l’Adventure Journal, è stato lanciato un progetto definito “Nature Prescription”: i medici possono prescrivere camminate, escursioni, pedalate e nuotate nella natura scozzese, proprio con fini di cura e trattamento delle patologie.

Mi sono immaginato di andare dalla pediatra (mio figlio è leggermente asmatico) e sentirmi dire: “Signor Gatti, al suo bimbo deve dare una pastiglia di Bentelan al mattino, il Flucspiral la sera e 30 minuti di camminata nel parco al pomeriggio. Ci rivediamo tra due settimane per il controllo”.

Vi sembra impossibile? In Scozia è realtà. Quando lo sarà da noi? 

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