Uno dei crucci di noi genitori riguarda l’attività fisica dei nostri figli. Ne faranno abbastanza? Stanno troppo seduti? Dobbiamo indirizzarli verso uno sport? Come possiamo stimolarli a essere più attivi fisicamente e meno seduti davanti alla tv o allo smartphone? La risposta è semplice: dobbiamo esserlo anche noi.
Una ricerca inglese (“Activity Levels in Mothers and Their Preschool Children, Journal of Pediatrics”) ha dimostrato, prendendo in esame 554 mamme coi loro bimbi per 4 anni, che vi sia un correlazione lineare tra il livello di attività fisica del genitore e quello del figlio. Un bimbo, dicono i ricercatori, non é solo naturalmente spinto verso il movimento ma tende a emulare il proprio genitore e a superarlo.
In entrambi i casi.
Se il genitore é fisicamente attivo, il bambino lo emula, solitamente con attività più lunghe del 10% del genitore. Se quest’ultimo é sedentario, il figlio tende a essere ancora più sedentario (per ogni 10 ore si inattività del genitore, il figlio ne passa 10,8). Ciò significa che se vogliamo che i nostri figli si muovano, stiano all’aria aperta, siano attivi, dobbiamo esserlo anche noi. A loro non interessano le nostre parole, guardano solo ciò che facciamo. E ci copiano.
In che modo possiamo fare? Piuttosto che indirizzarli immediatamente verso l’attività sportiva è meglio far si che il movimento diventi parte integrante di un’abitudine consolidata, anche fosse una piccola porzione rispetto all’intera giornata. Una delle soluzioni più semplici e immediate è quella di accompagnarli a scuola in bici: in questo modo li si stimola a pedalare e soprattutto a imitarci, magari inserendo anche qualche piccola gara (“facciamo a chi arriva prima al cancello?”) in modo da mantenere alta la motivazione. Sappiate che fino a i 5-6 anni qualunque attività fisica deve essere somministrata sotto forma di gioco, per cui se volete accompagnare il vostro bimbo all’asilo, potete farlo a piedi mentre lui va con la balance bike e sfidarlo a salire dal marciapiede oppure a rincorrervi. Con bambini più grandi invece è necessario far leva su motivazioni diverse, che però abbiano sempre una forma ludica, ma anche utilitaristica: i bambini iniziano a volersi sentire utili, per cui potete chiedere loro di accompagnarvi in bici a scuola.
E’ importante coinvolgere il bambino nell’attività fisica in bicicletta, far sì che sia divertente. Uno stratagemma utile, che ho testato più volte con mio figlio, è quello di parlargli della bici anche al di fuori della pratica stessa. La sera, quando lo metto a letto, racconto dei miei viaggi in bici e prometto che il giorno dopo, quando andremo all’asilo in bici, sarà come affrontare un piccolo viaggio insieme. La mattina si sveglia pronto (e non si dimentica mai) per il viaggio in bici con il suo papà.
Non possiamo pretendere che i nostri figli siano fisicamente attivi se prima non lo siamo noi.
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