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La bufala del divieto ai ciclisti nel Comune di Bugliano

Se il Comune di Bugliano esistesse veramente noi di Bikeitalia.it avremmo già chiesto le dimissioni del suo sindaco Fabio Buggiani contro l’ordinanza di “divieto di circolazione a gruppi di ciclisti”. Per fortuna questo luogo immaginario esiste solo su Twitter e s’ispira alla cronaca per creare sui social contenuti satirici, paradossali e sopra le righe: il fatto è che in molti ci cascano o ci ricamano sopra, esattamente come accade per le fake news, ricondividendo più o meno (in)consapevolmente la bufala che attira l’attenzione del web e suscita discussioni.

Ritengo di avere il senso dell’umorismo ma su certi argomenti proprio non riesco a ridere: quando la satira prende di mira le persone in bicicletta – siano esse ciclisti professionisti, amatori o semplici cittadini che si spostano in sella – scatta in me la modalità “protezione”, un riflesso condizionato forse dovuto al fatto che in questi anni ho seguito da vicino troppi episodi di cronaca dove il protagonista era sotto un lenzuolo bianco e la sua bici sbalzata a decine di metri dal luogo dell’impatto.

Perché questa “provocazione” non mi ha fatto ridere? Perché le parole utilizzate dall’account del Comune di Bugliano in modo ironico per dileggiare (per scherzo) “i ciclisti amatoriali che soprattutto il sabato e la domenica infestano il nostro territorio” sono le stesse che molte persone (per davvero) vomitano contro chi pedala perché lo vedono come un ostacolo sul loro percorso in auto e non sopportano la presenza di bici sulle strade. E che hanno preso per vera la provocazione, condividendone i contenuti palesemente falsi ma in linea con il loro pregiudizio nei confronti dei ciclisti.

Purtroppo la proliferazione di bufale anti-ciclisti contribuisce a rafforzare i pregiudizi negativi e i social sono un mezzo formidabile per diffondere fake news a macchia d’olio. Oggi sul web la lettura mordi-e-fuggi (che spesso si ferma al solo titolo) e la mancata verifica delle fonti (che anche tanti colleghi giornalisti non fanno, ndr) contribuiscono a creare un ecosistema dell’informazione in cui vero, verosimile e falso convivono allegramente e a farne le spese è la verità (e nel nostro caso la categoria dei ciclisti amatoriali).

Forse il vero motivo che mi ha spinto a non ridere di questa provocazione è stato che proprio nelle stesse ore veniva diffusa la notizia, ahimè vera, dell’investimento di due ciclisti da parte di tre giovanissimi a bordo di una macchina sportiva che poi davanti alla macchina fotografica avevano alzato i pollici in segno di vittoria. Un’immagine disturbante, la banalità del male, la totale mancanza di empatia stigmatizzata con un post su Facebook dalla Fondazione Michele Scarponi:

È successo a Vigonovo, in provincia di Venezia, questo episodio inqualificabile ma sarebbe potuto succedere ovunque sulle nostre strade dove chi pedala è messo ai margini della carreggiata e rischia ogni giorno la vita. Chissà se questa cosa al Comune di Bugliano (su Twitter) la sanno.

Commenti

  1. Avatar stefano scovazzi ha detto:

    Bikeitalia lo sai che a Portofino è vietato l’ingresso alle bici, anche se condotte a mano ?!!!! Aiuto!!!
    Stefano

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Non lo sapevo, puoi scrivermi a direttore[at]bikeitalia.it così approfondisco, grazie. MM

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