Business

Comunicare una destinazione turistica oggi

Nel corso della sua conferenza stampa di domenica 26 aprile, Conte ha marginalmente affrontato il discorso turismo affermando che in settimana ci sarà un tavolo di confronto per trovare soluzioni e fondi per far ripartire il comparto che verranno presto comunicate. Sul fronte del MIBACT al momento si parla soprattutto di voucher per le vacanze e dell’intenzione di riaprire musei e mostre a maggio, ma poco o niente sulle strategie per affrontare i possibili nuovi scenari. Il mio auspicio è che questo tavolo serva a fare finalmente chiarezza su un settore che rappresenta quasi il 15% del PIL italiano.

Alcuni giorni fa lo stesso Conte aveva annunciato che sarà lanciata la campagna “Viaggio in Italia” per promuovere il turismo interno. Non ci sono dettagli a riguardo, a parte il flash mob virtuale con la condivisione di una selezione di carte geografiche antiche partito la stessa domenica 26, ma possiamo immaginare una carrellata di bellezze nazionali e l’invito (quando sarà possibile varcare i confini regionali) a visitarle. Una scelta comunicativa che rischia di essere retorica e ripetitiva perché sarà, presumibilmente, la stessa delle DMO (Destination Management Organzation) regionali e delle aziende di promozione turistica locale, così come di operatori (WeRoad ha anticipato tutti ancora prima del lockdown) e di hotel…

Comunicazie WeRoad

Prendo spunto dall’annuncio di questa campagna proprio per una riflessione sul tema della comunicazione turistica in tempi di Covid-19.  

Ma prima di affrontare l’argomento, una doverosa premessa: in mancanza di una pianificazione strategica, la comunicazione da sola non salva il sistema. Comunicazione e Marketing sono solo due degli ingranaggi che fanno funzionare il comparto turistico, per questo credo sia importante ricordare che in un momento tanto delicato, in cui non ci è stato ancora spiegato quando potremo partire e come, debba prevalere una programmazione degli interventi economici, di quelli strutturali e della collaborazione tra istituzioni.

Le regole della comunicazione durante la pandemia

Regola numero 1: tenere in considerazione lo stato emotivo del pubblico.

Il mondo è cambiato drasticamente, serve un’attenzione particolare al contenuto. Cosa stiamo comunicando? Quale valore stiamo dando alla nostra audience?  Dobbiamo sempre domandarci se stiamo veicolando il messaggio corretto oppure se, presi dal bisogno di far ripartire la nostra economia, non stiamo affrettando troppo i tempi. 

Le DMO oggi devono comportarsi da cittadini responsabili, devono essere motivanti ed empatiche, sostenere le comunità locali e puntare su solidi valori.

Un suggerimento è quello di decidere come e cosa comunicare nelle fasi di lockdown e restrizioni utilizzando la lente delle emozioni del pubblico come guida.

Cosa dire in funzione delle emozioni

Regola numero 2: adattare il tono di voce e il contenuto alla fase di restrizione in cui ci si trovano la nostra destinazione e il pubblico di riferimento. In particolare si consiglia, sempre, di informare in modo trasparente sulle norme, sulla possibilità di viaggiare o meno e sull’evoluzione della situazione. Si consiglia inoltre di creare contenuti che sostengano le imprese locali e che coinvolgano il pubblico, invitandolo a interagire (virtualmente) e a condividere. Si raccontino le “buone azioni”, i buoni esempi e si contribuisca ad accrescere l’orgoglio per la propria destinazione o comunità.  

Regola numero 3: ricordarsi di comunicare a tutti i pubblici di riferimento con le corrette modalità. 

Il pubblico principale, soprattutto in fase di lockdown, è la comunità dei locals. È importante considerarli degli alleati, chiedere loro di condividere i contenuti (local pride, prospettive personali) e attivarli così che in futuro siano di supporto. Appena sarà possibile riprendere a muoversi, sarà fondamentale incoraggiarli a scoprire ed esplorare il proprio territorio (weekend, gite) e a condividere idee su luoghi ed esperienze da raccontare in seguito ai potenziali visitatori. Altrettanto importanti sono i cosiddetti advocates (i sostenitori), ovvero quelli che hanno già visitato la destinazione, gli influencer e i viaggiatori di ritorno. Vale anche per loro la trasparenza e la corretta informazione, ma ci si può spingere a chiedere di contribuire con immagini e racconti dei viaggi intrapresi nella destinazione. 

Inoltre, non si dimentichino i nuovi (potenziali) visitatori: restano loro al centro del business e ogni azione che viene intrapresa ora deve essere pianificata per loro, per riattivarli appena possibile. La cautela è ovviamente d’obbligo, bisogna conoscere profondamente la loro realtà, la situazione dei paesi in cui vivono. Vanno rispettati questi tempi difficili e le emozioni che li contraddistinguono, ma non si dimentichi che le persone continuano a parlare di viaggi e che questi popolano i loro sogni più belli.

Infine, non una regola ma un consiglio: si approfitti di questo momento per educare le persone ad essere viaggiatori migliori in un mondo migliore.

I buoni esempi

Un esempio di corretta comunicazione in fase di lockdown è quello di Valtellina Turismo. L’organizzazione turistica ha proseguito le attività di comunicazione sul web, in primis sui social e sul blog AmoLaValtellina, oltre che attraverso l’Ufficio Stampa, optando per contenuti di intrattenimento e curiosità, evitando di parlare di temi come attività all’aria aperta e in generale di quegli aspetti promozionali che solitamente si usano per invitare a visitare il territorio.

Due i focus di Valtellina Turismo: continuare a raccontare e promuovere il brand e dialogare con la community social. Questo in particolare è un aspetto molto importante che deve essere tenuto in considerazione dai soggetti turistici, infatti i legami che si instaurano e si rafforzano in questo periodo sono la basi per costruire una relazione duratura. L’amore per il brand si accresce quando questo comunica con attenzione e cura, in modo trasparente ed empatico. 

Valtellina in bici ph. Roberto Ganassa - ClickAlps
Valtellina ph. Roberto Ganassa – ClickAlps

Valtellina Turismo sia sui social, sia sul blog AmoLaValtellina ha ripreso temi legati al #iorestoacasa e #bellezzaAdomicilio puntando su  enogastronomia, artigianato, leggende e curiosità della Valtellina, oltre che virtual tour riguardanti alcuni siti culturali valtellinesi. Sui social, e soprattutto tramite le Instagram Stories, ha inoltre realizzato specifiche attività volte a coinvolgere e interagire il più possibile con gli utenti (sondaggi, quiz); tra queste un cruciverba “Trova i passi alpini della Valtellina” che invita l’utente a trovare 9 rinomati passi alpini, testimonianza dell’importanza della destinazione dal punto di vista delle due ruote.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *