Domenica 21 novembre 2021 è stata la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha realizzato una diretta Facebook con l’intervento, tra gli altri, anche del ministro Enrico Giovannini: alcune testate generaliste, tra cui il portale all news Rainews.it, hanno ripreso i contenuti del suo intervento di circa 15 minuti in cui ha illustrato le linee guida del Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030. Una frase riportata recita testualmente: “I pedoni devono essere maggiormente educati al rispetto degli altri”. Un virgolettato che, effettivamente, è stato pronunciato dal titolare del dicastero di Porta Pia, ma che va anche contestualizzato.
![Enrico Giovannini rispetto pedoni](https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2021/11/Enrico-Giovannini-pedoni.jpg)
L’intervento integrale del ministro è presente in questo video del MIMS su Zoom dal minuto 15:54 al minuto 30:49:
“I pedoni devono essere maggiormente educati al rispetto degli altri”, dicevamo, è una frase effettivamente pronunciata da Enrico Giovannini al minuto 27:50 del video in questione, ma si tratta di un inciso che fa parte di un periodo più lungo, con un prima e un dopo che lo contestualizzano e, più precisamente: “Il modo in cui ci comportiamo quando passiamo da pedoni – e anche i pedoni hanno bisogno di essere maggiormente educati al rispetto degli altri – ma soprattutto quando diventiamo guidatori”. Ma soprattutto quando diventiamo guidatori: questo era quello che voleva sottolineare Giovannini, cioè che la pericolosità cresce all’aumentare delle dimensioni (e della velocità) del mezzo con cui ci si sposta.
Purtroppo nella sintesi di Rainews.it questa parte manca del tutto e, dunque, chi ha utilizzato Rainews.it come fonte per ricavare a propria volta un articolo – come l’Unione Sarda – l’ha sintetizzata in una parafrasi che ne snatura completamente il senso: “Secondo Giovannini, sono soprattutto i pedoni ad avere bisogno di un’educazione alla sicurezza stradale”, cosa che non ha mai detto, perché il soprattutto era riferito ai guidatori, non ai pedoni.
E anche sui social la frase, slegata dal contesto in cui è stata pronunciata, sta attirando moltissime critiche e circola come un meme (in questo caso il peccato originale è da attribuire a Rainews.it).
Nel suo intervento di circa 15 minuti il ministro Giovannini, ha affrontato diversi aspetti legati al Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 dicendo tra le altre cose: “L’obiettivo zero non è impossibile: dobbiamo considerarlo come un obiettivo realistico, possibile, su cui impegnarsi a fondo”. E anche: “Utilizzare anche nuova segnaletica che tenga conto anche di ciò che le scienze comportamentali ci stanno insegnando e sappiamo che ci sono strumenti innovativi per indurre il nostro cervello a rallentare di fronte a un rischio: proprio l’economia comportamentale ci ha insegnato quali sono questi strumenti”. E come: “Mettere le persone al centro vuol dire pensare che le nuove forme di mobilità, in particolare quella dolce – biciclette, monopattini, altri strumenti – sono da un lato una grande opportunità per migliorare la qualità della vita nelle nostre città in particolare ridurre l’inquinamento ma sono anche strumenti a rischio se non si seguono i comportamenti adeguati”. E a proposito di comportamenti da sanzionare: “Sappiamo che le sanzioni da sole non bastano, ma sappiamo anche che quando uno riceve una sanzione ci pensa di più la volta successiva e abbiamo proprio ricompreso nei comportamenti sanzionabili l’uso dei tablet – e non solo dei cellulari – alla guida”.
![Auto velocità violenza stradale](https://www.bikeitalia.it/wp-content/uploads/2020/02/Scia_auto_veloci.jpg)
Sono tutti virgolettati che il ministro Giovannini ha effettivamente pronunciato e si possono riascoltare guardando il video integrale embeddato in questo articolo. In ogni caso ritengo che il passaggio sui pedoni, pur ricontestualizzato correttamente, resti molto infelice perché invitare gli utenti più fragili ed esposti alla violenza stradale al rispetto degli altri suona davvero male in un Paese come il nostro dove nel solo 2020 (l’anno del primo lockdown, ndr) in Italia sono stati 240 i pedoni investiti e uccisi e in 188 casi, a farlo, è stata una persona alla di un’autovettura e in 25 di un autocarro (di cui 5 della nettezza urbana), come riporta l’Asaps.
Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030, come ho avuto modo di sottolineare in un precedente articolo e anche nella diretta Facebook sulla pagina Vita a due ruote ospite del collega Roberto Nassisi, ha un’impostazione sbagliata perché evidenzia le categorie a rischio e poi elenca una serie di strategie per “responsabilizzarle”, quasi come se il fatto di essere vittime predestinate della violenza stradale dipendesse da loro. E questo è inaccettabile.
Su questo documento, inoltre, molte Associazioni – e anche Bikeitalia come testata impegnata su questi temi – hanno sottoscritto un comunicato stampa congiunto per chiedere al ministro Enrico Giovannini di correggere il tiro: la sicurezza stradale per tutti – ma in particolare per le utenze fragili – si pratica con azioni concrete. E strategie di lungo periodo basate su una redistribuzione dello spazio pubblico e una riduzione della principale causa di morte in circolazione: il parco auto non va semplicemente sostituito con mezzi più nuovi e meno inquinanti, bisogna ridurlo drasticamente.
Salve, come quasi sempre sono d’accordo con i contenuti dell’articolo, mi permetto però di far notare che “embeddato” alle mie orecchie suona veramente male, almeno rispetto a “incorporato” :-)