Mobilità

Obiettivo sicurezza: le modifiche al Codice della Strada

Obiettivo sicurezza: le modifiche al Codice della Strada
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Obiettivo sicurezza: le modifiche al Codice della Strada

Obiettivo sicurezza: le modifiche al Codice della Strada

Nell’ambito del panel “Più Sicurezza” di MobilitARS 2022, evento realizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia il 26 e 27 maggio 2022, Diego De Lorenzis – esperto promotore della mobilità ciclistica e all’epoca deputato del Movimento 5 Stelle componente della Commissione Trasporti – ha presentato una relazione sulle più recenti modifiche al Codice della Strada parlando sia dei nuovi strumenti messi a disposizione del legislatore, sia delle opportunità mancate.

Obiettivo “zero morti sulle strade”

In apertura un’ammissione di sottovalutazione di un grande problema da parte di tutta la classe politica: “La crisi climatica in questi ultimi due anni è rimasta sullo sfondo ma evidentemente è un tema su cui intervenire”. Poi una constatazione sul fatto che l’Italia sta facendo ancora troppo poco per la sicurezza stradale, visto che l’obiettivo di “zero morti sulle strade” al 2050 resta molto lontano alla luce dei valori in controtendenza rispetto a quelli attesi.

De Lorenzis ribadisce le tre principali cause dell’incidentalità stradale: “Distrazione alla guida, mancato rispetto della precedenza, velocità eccessiva” e sottolinea altresì l’altissimo costo sociale del fenomeno, quantificato in un’infografica dell’ISTAT in ben 17,1 miliardi di euro.

La violenza stradale è la prima causa di morte nei giovani tra i 15 e i 34 anni: un dato che deve far riflettere e che dovrebbe essere in cima all’agenda politica, sempre e non solo nelle Giornata mondiale in ricordo delle vittime della violenza stradale.

La mobilità in Italia: troppe auto

De Lorenzis fa poi un’ampia carrellata sullo status quo della mobilità in Italia, Paese in cui domina ancora una visione autocentrica: non solo per il tasso di motorizzazione, ma anche per la quantità di strade ancora realizzate solo a uso e consumo delle automobili senza un’adeguata attenzione per chi le percorre con il trasporto pubblico, a piedi o in bicicletta.

Le recenti modifiche al Codice della Strada hanno portato, tra le altre cose, alle corsie ciclabili (le cosiddette bike lane, ndr), alla casa avanzata per i ciclisti, alla strada urbana a priorità ciclabile, alla possibilità dell’uso promiscuo delle corsie Tpl anche alle bici e ai monopattini e a una serie di misure per aumentare la sicurezza dell’utenza vulnerabile della strada.

Città 30 km/h subito

Tra le principali opportunità da cogliere De Lorenzis individua subito quella dell’istituzione del limite di 30 km/h in città: una misura presente al momento in Italia solo a Olbia ma che nelle ultime settimane sta cominciando a prendere concretamente piede anche Bologna, Parma e Torino.

Sarebbe importante anche che la distanza di un metro e mezzo in fase di sorpasso di un ciclista fosse previsto dalla legge: recentemente, nella nuova legislatura, è stato il dem Mauro Berruto a presentare un disegno di legge in tal senso. Che sia la volta buona per portare a casa questo risultato?

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