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Sorpasso sicuro dei ciclisti: riproposta la legge del metro e mezzo

Sorpasso sicuro dei ciclisti: riproposta la legge del metro e mezzo

La proposta di legge del metro e mezzo per il sorpasso sicuro dei ciclisti torna di nuovo in Parlamento. In Italia a tutt’oggi non esiste una legge sulla distanza minima da tenere quando, con un mezzo a motore, si sorpassa un ciclista che sta pedalando su strada. Oggi il deputato dem Mauro Berruto, responsabile Sport della segreteria nazionale del Pd ed ex CT della Nazionale di Pallavolo, ha presentato una proposta di legge per tentare di porre rimedio alla strage di ciclisti sulle strade italiane.

La legge del metro e mezzo

Lo scorso giugno Berruto aveva incontrato a Gaiole in Chianti – in occasione di un convegno a margine de L’EroicaMarco Cavorso, responsabile sicurezza dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI), analizzando le urgenze del mondo dello sport e individuando il metro e mezzo come misura salvavita per chi pedala. Oggi, giorno in cui piangiamo l’ennesima vittima della strada in bicicletta, il tema torna sul tavolo della politica italiana.

Il sorpasso sicuro dei ciclisti

“ACCPI si batte per imporre la distanza minima di un metro e mezzo per il sorpasso di chi pedala da anni, questo è il quinto tentativo che intraprendiamo a livello legislativo e ci auguriamo che uno sportivo come Berruto riesca a segnare questo punto fondamentale per salvare tante vite. Non ci interessa il colore politico di chi porta avanti questa proposta, ci interessa che arrivi in porto”, precisa Cavorso.

Personalmente con l’ultracyclist da guinness dei primati Paola Gianotti e l’ex campione del mondo Maurizio Fondriest abbiamo tappezzato i comuni d’Italia con i cartelli di Io Rispetto il Ciclista per promuovere una cultura del rispetto quanto mai necessaria, ma solo una modifica del cds porterebbe a un vero cambio di passo sulle nostre strade”, continua Cavorso, che dal 2010 si dedica anima e corpo per la sicurezza stradale nel ricordo del figlio Tommaso, ucciso a soli 13 anni da un automobilista che andava di fretta.

Ciclisti: in Italia ne muore uno ogni due giorni

L’Italia è il Paese con il più alto tasso di mortalità per chilometro pedalato. Secondo gli ultimi dati in Italia muore un ciclista ogni due giorni. Tale situazione impone necessariamente un intervento normativo. “1,5 mt è un simbolo che dice che il ciclista ha diritto di stare in strada ma è anche la misura che fa la differenza tra la vita e la morte in fase di sorpasso tra un utente debole e un mezzo pesante, non a caso in tanti Paesi è stata introdotta già da tempo“, continua Cavorso.

Rallentare la velocità di chi guida

Il metro e mezzo insieme alla diminuzione della velocità massima e a pene più severe per chi guida distratto dal cellulare è ciò che dobbiamo pretendere perché le nostre strade siano davvero per tutti. Lo chiedono le cicliste e i ciclisti professionisti che pedalando svolgono il loro lavoro quotidianamente in una sede tra le più rischiose in assoluto, lo meritano i bambini e tutti coloro che devono poter usare la bicicletta senza rischiare di non tornare a casa dai propri cari”.

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Commenti

  1. Antonio ha detto:

    Le strade esistono fin dai tempi antichi e non mi sembra fossero state realizzate per le auto.
    L’arroganza di alcuni automobilisti è indegna, ma a certe persone non interessa, tanto è il ciclista ad essere la parte debole. I ciclisti spesso restano in gruppo per la semplice ragione che spesso putroppo è l’unica maniera per costringere gli sconsiderati del volante a frenare e quindi sorpassare a velocità più ridotta

  2. Luca ha detto:

    iniziamo col multare i ciclisti che viaggiano affiancati occupando tutta la careeggiata, e che anche se si accorgono di avere una fila di auto dietro, non si degnano nemmeno di rimettersi in fila indiana, per cui poi sorpassarli lasciando 1.5 mt diventa impossibile, se poi sono in uscita con tutta la squadra occupano tutta la sede stradale non solo una corsia. per forza che poi la gente vi odia!

  3. Luca Santori ha detto:

    ma di indisciplina alla guida delle biciclette ne avete sicuramente parlato tipo attraversare con il rosso sui marciapiedi contromano passaggi al filo delle macchine ignoranza variegata bici a nolo parcheggiate ovunque in posizioni pericolose sia per gli altri utenti della strada e potrei continuare ma voi già li conoscete gli argomenti un po di sana autocritica farebbe bene ma per voi pare come il fumo negli occhi m’ha comunque buone pedalate a tutti e ricordate che il rispetto preteso ma anche dato

  4. Ozzy ha detto:

    Non credo sia inutile: intanto si comincia con la consapevolezza che il ciclista va sorpassato in sicurezza, e non “lisciato”. Poi magari in futuro sarà come in UK, dove se hai una webcam che testimonia il sorpasso “a pelo” puoi inoltrarlo alla polizia e segnalare l’automobilista indisciplinato

  5. WilBenko ha detto:

    Una normativa del genere sarebbe auspicabile, ma alla fine si deve comunque passare dalla teoria (la legge) alla pratica (controlli sulle strade): la vedo molto dura…

  6. remo ha detto:

    Pensa che su quella bici c’è una persona che ama vivere …….Rispettala e ricordati che te non hai diritto di ucciderla!!!

  7. Alessio ha detto:

    chi non sa valutare le distanze e le condizioni che possono portare a pericolo sarebbe bene non si mettesse alla guida.

  8. Graziano Coppa ha detto:

    fatemi capire: uno dovrebbe girare in auto e in bici col metro a fettuccia? legge inutile perché totalmente inapplicabile.

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