Mobilità

Studente ciclista vittima di bullismo: bici danneggiata, costretto ad andare a scuola a piedi

Studente ciclista vittima di bullismo: bici danneggiata, costretto ad andare a scuola a piedi

Studente ciclista vittima di bullismo perché va a scuola in bicicletta. Succede in Italia, nel Lazio, in provincia di Frosinone. Una storia emblematica raccontata sulle colonne del quotidiano Il Messaggero che sta facendo il giro del web. Il ragazzo protagonista di questa brutta vicenda – nome di fantasia Giovanni, per tutelarne la privacy – ha undici anni, è residente a Paliano e ha una grande passione per la bicicletta.

Strade scolastiche - studente ciclista vittima di bullismo
Studente ciclista vittima di bullismo

La bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano

Da quando la sua famiglia si è trasferita fuori dal centro storico, la bicicletta è diventata il suo mezzo principale per raggiungere il paese e interagire con gli amici. La distanza dalla sua casa fino all’istituto comprensivo dove frequenta la prima classe della scuola secondaria di primo grado è di circa un chilometro e Giovanni ha scelto di pedalare per andare a scuola, anche affrontando qualche tratto in salita.

Bici vandalizzata dai bulli

Purtroppo Giovanni – lo studente ciclista – è stato vittima di bullismo e sua madre ha denunciato sui social che il figlio è stato costretto ad andare a scuola a piedi in seguito ad alcuni spiacevoli episodi. Un gruppo di bulli ha preso di mira la sua bicicletta, danneggiandone la trasmissione e i freni. Giovanni non è riuscito a identificarli e sua madre ha promesso di indagare a fondo e chiedere il risarcimento per i danni alla bicicletta, invitando i genitori dei bulli a educare i propri figli al rispetto.

Il problema continua e Giovanni va a piedi

A causa di questi episodi, Giovanni ha smesso di parcheggiare la sua bicicletta di fronte all’ingresso della scuola, temendo ulteriori danneggiamenti. La madre ha riferito che il ragazzo si sente avvilito poiché deve costantemente rimettere a posto la bicicletta per poterla usare. Ha anche provato a spostare la bici in un luogo diverso, ma i dispetti continuano. La madre – oltre a parlare con i genitori dei bulli – vuole coinvolgere anche la scuola per affrontare la situazione.

Perché la scuola non realizza un parcheggio per biciclette?

Per risolvere questo problema e garantire che Giovanni possa godere della sua bicicletta senza timore, ci sono alcune possibili soluzioni. Innanzitutto la scuola potrebbe considerare l’idea di realizzare un parcheggio sicuro e custodito per le biciclette degli alunni e dei docenti, al fine di prevenire atti di vandalismo. Inoltre, potrebbe essere utile organizzare incontri educativi per sensibilizzare gli studenti sul rispetto degli altri e prevenire gli atti di bullismo e creare un ambiente scolastico più sicuro e accogliente per tutti gli studenti, compreso Giovanni.

Bullismo giovanile: un problema del territorio?

Peraltro il fatto che riguarda Giovanni e la sua bicicletta è accaduto in una località poco distante da dove pochi anni da Willy Monteiro Duarte, per difendere un amico dai bulli, è stato ammazzato di botte. L’appello della madre riuscirà a scuotere le coscienze e risolvere la situazione di questa storia italiana di ordinario sopruso? Speriamo che Giovanni possa ritornare presto a inforcare la sua bicicletta senza paura per pedalare tranquillo verso la scuola.

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