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Valencia: la deviazione del fiume ha salvato il centro dall’alluvione

Valencia: la deviazione del fiume ha salvato il centro dall’alluvione
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Ancora non si sono placate le polemiche per i ritardi con cui le autorità hanno comunicato la situazione di emergenza legata alla recente alluvione di Valencia, ma il ricordo della precedente del 1957 è ancora vivo tra i cittadini valenciani, soprattutto tra i più anziani che assistettero all’impetuosa esondazione del fiume Turia, che devastò la città, causando ingenti danni e centinaia di morti. A quell’epoca, il Turia attraversava il centro di Valencia, esponendo l’area urbana al rischio di catastrofi idriche.

La deviazione del fiume Turia

Dopo la tragica inondazione del 1957, però, si decise di intraprendere una colossale opera di ingegneria idraulica per mettere in sicurezza la città. Nel 1973, a seguito di anni di lavoro, il corso del Turia fu deviato a circa 12 chilometri dal centro, prevenendo così altri potenziali disastri. L’intervento prevedeva la creazione di un nuovo letto per il fiume, con una capacità superiore ai 5.000 metri cubici d’acqua, significativamente maggiore rispetto ai 3.700 metri cubici del vecchio corso cittadino.

Alluvione fiume Turia Valencia 1957
L’alluvione del 1957 con l’esondazione del fiume Turia nella città di Valencia

Questa decisione si è rivelata lungimirante: in occasione dell’ultima violenta alluvione che ha colpito diverse aree circostanti Valencia, il centro urbano è rimasto protetto grazie al percorso alternativo del Turia. Senza questa deviazione, Valencia avrebbe rischiato un destino simile a quello del 1957, con perdite e danni ancora più gravi.

Oggi, dove una volta scorreva il fiume, si estendono i Giardini del Turia, un parco urbano verde e vivace che attraversa la città per oltre nove chilometri (che ha rischiato di diventare un’autostrada, ndr) offrendo ai cittadini e ai turisti aree per il relax, sport e cultura. Al suo interno, spicca la famosa Ciudad de las Artes y las Ciencias, un complesso architettonico progettato da Santiago Calatrava, che rappresenta uno dei simboli moderni di Valencia.

In occasione di una nostra visita alla città avevamo intervistato l’ex assessore alla Mobilità Giuseppe Grezzi proprio in quella zona che ha trasformato una potenziale minaccia in una delle aree urbane più apprezzate e visitate della Spagna e che rappresenta il cuore verde di Valencia:

Leggi anche: Giuseppe Grezzi, visionario della mobilità a Valencia

Commenti

  1. anita poluzzi ha detto:

    Sono ancora arrabbiata per quello che è successo a Valencia dove abita mia figlia da 20 anni.Amministratori più ottusi e incapaci di quelli non so se esistano.La deviazione del Turia è stata un’idea geniale ma …a discapito di chi?Di coloro che sono stati trascinati dal fango e dall’acqua fuori Valencia?Nessuno sembra aver superato la genialità degli ingegneri idraulici dell’epoca Romana.Si cancella l’alveo di un fiume senza pensare di terminare tutte le opere aggiuntive per rendere il corso del fiume tranquillo?Noi cittadini siamo nelle mani di politici che si trasformano in criminali durante questi eventi estremi.Il volo Orio- Valencia del 29 ottobre delle ore 20,invece di essere annullato è stato fatto partire in grave ritardo ,dirottandolo a Malaga in mezzo a una tempesta di fulmini.Ma chi si prende la responsabilità della vita dei passeggeri??La complessità del disastro che è successo con le povere e incolpevoli vittime lasciano una ferita perenne.Unica nota positiva:la farnesina ha mandato un messaggio a mia figlia chiedendo se stava bene.

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