La Grecia sta valutando un cambiamento epocale nel suo Codice della Strada: introdurre un limite di velocità di 30 km/h nelle aree urbane. L’iniziativa, ispirata alla Dichiarazione di Stoccolma sulla sicurezza stradale globale (2020) e supportata da ONU, OMS e campagne internazionali come #Love30, mira a migliorare significativamente la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento acustico e migliorare la qualità dell’aria.
Perché un limite di 30 km/h?
Come ampiamente documentato, ridurre la velocità da 50 km/h a 30 km/h può salvare vite: il rischio di morte per un pedone investito scende dall’85% al 10%. Numerose città europee, tra cui Parigi, Bruxelles e Bologna, hanno già adottato questa misura, registrando una diminuzione degli incidenti e un miglioramento della qualità della vita. Studi dimostrano che velocità più basse permettono ai conducenti di reagire meglio a situazioni impreviste, migliorando la sicurezza stradale e minimizzando la possibilità di collisioni.
In Grecia, il problema è urgente: nel 2023, il 50% delle 621 vittime della strada si è registrato nelle città, colpendo soprattutto pedoni e motociclisti.
Grecia 30 km/h: sfide e opportunità
Il limite proposto escluderebbe le principali arterie urbane e lascerebbe ai comuni la discrezionalità sull’applicazione. Tuttavia, permangono alcune criticità, tra cui la scarsa osservanza delle regole, la mancanza di controlli adeguati e un’attitudine culturale che spesso ignora le norme stradali.
Gli esperti sottolineano l’importanza di un approccio integrato: campagne di sensibilizzazione, rigorosa applicazione delle regole e modifiche infrastrutturali per supportare il limite di velocità. Le esperienze di Spagna e Italia dimostrano che una pianificazione accurata e un monitoraggio continuo sono fondamentali per il successo.
Resistenze iniziali e benefici a lungo termine
Come già osservato in altre nazioni, l’introduzione di un limite di 30 km/h può inizialmente incontrare resistenze. Alcuni conducenti temono tempi di percorrenza più lunghi, mentre alcune aziende lamentano costi operativi maggiori. Tuttavia, i benefici superano le difficoltà: a Bruxelles, ad esempio, gli incidenti gravi e le morti si sono dimezzati. [Leggi anche ➡️ 30 km/h in città: i 10 miti da sfatare]
In Grecia, dove le velocità medie ad Atene durante le ore di punta sono già comprese tra 15 e 30 km/h, l’adeguamento richiederà più un cambiamento comportamentale che una vera rivoluzione nei modelli di guida. Fondamentale sarà dimostrare il legame diretto tra il limite di velocità e una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada.
L’introduzione del limite di 30 km/h nelle città greche rappresenterebbe un passo avanti cruciale per ridurre le vittime della strada, migliorare la qualità della vita urbana e promuovere un ambiente più sicuro e vivibile. Con un’adeguata pianificazione, educazione pubblica e applicazione rigorosa, la Grecia può unirsi alle città europee che hanno già raccolto i frutti di questa scelta.
[Fonte]
Eh ma il Kapitano…