Cicloturismo

La bici da viaggio perfetta (secondo me)

La bici da viaggio perfetta (secondo me)

Bici da viaggio perfetta

Per quello che ho capito nell’arco degli ultimi anni trascorsi a bazzicare per fiere, siti di informazione, blog, raduni e viaggi pedalando in giro per il globo, dietro la scelta di ogni componente che viene montato su ciascuna bicicletta c’è un mondo fatto di mille sfumature al cui centro viene messo, di volta in volta, qualcosa di diverso.

Chi progetta bici da corsa ha in mente principalmente la possibilità di tradurre in velocità ogni singolo watt esercitato sulle pedivelle; chi progetta MTB cerca di coniugare la velocità con la tenuta di strada; chi progetta biciclette da città cerca di offrire soluzioni in grado di coniugare confort, robustezza, capacità di carico e, perché no, velocità; chi progetta bici da viaggio ha invece in mente l’obiettivo di fornire ogni cicloviaggiatore di un compagno discreto e paziente della cui presenza poter godere quotidianamente.

Il cicloviaggiatore, inoltre, contrariamente ad altre categorie ciclistiche (si può far parte di diverse categorie differenti contemporaneamente) non è alla ricerca dell’ultima tendenza o della moda, non si chiede quale sarà la sua prossima bicicletta, ma quale sarà la sua ultima bicicletta, quella che lo accompagnerà per tutti gli anni e i km a venire.

La questione fondamentale è, però, che a questo mondo siamo tutti diversi: c’è chi ha le gambe corte e il busto lungo, chi preferisce tenere la schiena dritta e chi  non disdegna una posizione in sella sportiva, chi ama fermarsi a ogni curva per fare foto e chi invece vuole arrivare il prima possibile alla fine della propria tappa per buttarsi sotto la doccia, indossare abiti civili e andare ad abbuffarsi in qualche sagra di paese. È assurdo, pertanto, ipotizzare che la stessa bici possa andare bene per tutti.

È per questo motivo che ogni volta che qualcuno mi chiede quale bicicletta comprare per intraprendere un viaggio sono fortemente in imbarazzo perché la composizione di una bici da viaggio non è un elemento che può essere lasciato nelle mani dell’esperto di turno o di un ingegnere qualsiasi (per quanto competente), ma richiede un’interpretazione personale, costanza, impegno e fatica per trovare la giusta combinazione di pezzi in grado di portare al perfetto interfaccia uomo-bici.

Io, dopo molti anni di tentativi, posso vantarmi di aver raggiunto la pace: ho trovato la mia ultima bicicletta da viaggio, quella che mi ha accompagnato sugli altipiani della Bolivia e sulle ciclabili dell’Alto Adige, in ogni momento facendomi sentire a mio agio in ciascuna situazione. Quello che vedete qui sotto è il risultato finale (in assetto da viaggio e in versione “nuda”) di un tentativo di combinazione di componenti durato ben 8 anni e 25.000 km circa.

Bici da viaggio
La mia bici in assetto da viaggio
surly long haul trucker
La stessa bici in versione “nuda”

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Bici da viaggio perfetta: telaio

La scelta è ricaduta su un Long Haul Tracker della Surly. Il motivo è che cercavo un telaio in acciaio, ma non volevo spendere un’enormità. La Surly LHT è un telaio indubbiamente pesante ma che è in grado di affrontare qualunque situazione (vedi qui) senza battere ciglio. Anche sulla pesantezza, poi, si potrebbe discutere: pesa intorno ai 2,5 kg che in se non sono pochi, ma una volta che ci hai messo sopra tutto quello che ti serve per sopravvivere per un paio di settimane in autonomia (quindi anche tenda, pentole, fornelletto da campeggio, cibo, acqua etc) e hai raggiunto il peso forma di 40 kg tra bicicletta e bagaglio, discutere sui 500 grammi in più o in meno del telaio non credo abbia molto senso. Oltre a questo, io peso 100 kg e se c’è qualcuno che deve perdere peso, ha più senso che lo faccia io invece che il telaio.

Bici da viaggio

Altro motivo della scelta, sono le ruote da 26″ che ormai fanno tanto demodé, ma i 26″ sono uno standard riconosciuto in tutto il mondo e quando mi è capitato di ritrovarmi con un copertone smangiato sul lato per un difetto di fabbricazione, non ho avuto problemi a trovare ricambi, neppure a Zagora, in Marocco, ultima città prima dell’inizio del Sahara.

Il terzo motivo risiede nella geometria: la volevo comoda e poco reattiva, in grado di assorbire  le vibrazioni provenienti dal terreno e che mi consentisse di stare intere giornate in sella senza vivere il tutto come una punizione divina. Il carro posteriore particolarmente lungo consente pedalate fluide e senza scossoni, perfetto per chi macina tanti km senza la necessità di scattare.

Ultima delizia: i tre alloggiamenti per i portaborraccia, particolarmente utili per spedizioni con difficoltà di accesso all’acqua potabile.

Bici da viaggio perfetta: forcella

Rigida e in acciaio. Su questo non  accetto compromessi: le sospensioni sono state pensate per la MTB, ovvero per mantenere la tenuta di strada e il controllo del mezzo anche su terreni molto sconnessi e ad alta velocità ma per me, come detto, la velocità non è un fattore interessante. Oltre a questo, le forcelle ammortizzate presentano il grande limite di non poter montare con facilità dei portaborse all’anteriore “low rider”, ovvero in grado di mantenere basso il carico all’anteriore. Fondamentale era per me, quindi, quell’asola sulla forcella che vedete nella foto sotto e che consente il montaggio del portapacchi. Oltre a questo si aggiunge nuovamente la questione peso: ho già un telaio molto pesante: ha senso aggiungere anche una forcella pesantissima?

Bici da viaggio

Cambio e gruppo.

Anche qui ho scelto sulla base della funzionalità. Shimano è l’azienda con il migliore sistema di distribuzione in giro per il mondo ed è (quasi) sempre compatibile con se stesso. Non ho scelto il top di gamma perché anche qui, per me il peso e la precisione della cambiata non sono elementi di fondamentale importanza. Mi sono affidato al gruppo Deore che fa tutto quello che deve fare: tu tiri la leva e quello cambia. Punto. Ogni tanto capita che cada la catena. Pace, arriverò a destinazione 2 minuti dopo. Il deragliatore posteriore in particolare è caduto nell’acqua salata e nella sabbia, manutenzione fatta pressoché zero, eppure anch’esso, da 8 anni non sbaglia un colpo. Stesso discorso per mozzi, pedivelle e deragliatore anteriore.

Cambio Shimano Deore

Bici da viaggio perfetta: freni

La Surly LHT richiede l’utilizzo di v brakes o cose simili. Tempo addietro decisi di fare un esperimento e di montarvi dei freni Magura idraulici per vedere l’effetto che fa e da allora non  li  ho più cambiati. Il sistema di frenata idraulico è chirurgico, prestante anche sul bagnato, in discesa e a pieno carico. Non ho mai cambiato l’olio, mi sono solo limitato alla sostituzione dei tamponi dei freni. Mai un problema di regolazione. Sto aspettando che si rompano per cambiarli, ma questi non ne vogliono sapere.

Insomma, sono un esperimento andato bene, ma presentano l’indubbio problema che se ti serve un ricambio all’improvviso, puoi stare sicuro di non trovarlo, a meno di non trovarti in una metropoli (ho fatto il giro della Sicilia con il freno posteriore praticamente fuori uso)

Bici da viaggio

Manopole

Le manopole sono delle Mano by Selle Royal che hanno preso il posto delle Ergon. Permettono un comodo appoggio del palmo della mano e sono di una consistenza che assorbe le vibrazioni dal terreno. All’occorrenza, possono anche essere accorciate per essere montate anche su manubri più corti. Sono disponibili sul mercato con tre differenti misure sulla base della posizione in sella e, quindi, della superifice di appoggio necessaria al palmo della mano.
Selle Royal Mano

Bici da viaggio perfetta: sella

La sella è stata per me la pena più grande: ero partito con una fly di Selle Italia che mi ha fatto patire le pene dell’inferno, poi sono passato alla Professional della Brooks che non mi ha mai convinto fino in fondo (ma visto che tutti dicono che le Brooks sono l’ideale per viaggiare, mi sono impegnato a utilizzarla per molto tempo), poi ho scoperto la Respiro di Selle Royal. Fine della storia e fine dello schiacciamento del perineo.

Bici da viaggio

Pedali

Sono gli M324 della Shimano e possono essere utilizzati sia con scarpe dotate di tacchette SPD, sia con scarpe senza tacchette. L’ideale per il cicloturismo. Resistenti a qualunque cosa.

Bici da viaggio

Manubrio e attacco

Sono rispettivamente una piega da downhill TranzX e un attacco Cinelli Vai che ho orientato con inclinazione positiva per avere una posizione più eretta. La piega è particolarmente larga perché mi piace tenere le braccia sufficientemente larghe durante la pedalata e per avere più spazio sul manubrio per alloggiare vari accessori.

Portaborse all’anteriore e al posteriore

Sono dei Tubus, Logo al posteriore e Tara all’anteriore. Sono in acciaio, pesano tanto e costano di più, ma più che come una spesa, l’ho vista come un’investimento in sicurezza: non c’è niente di peggio che ritrovarsi in un posto dimenticato da dio e dagli uomini con il portapacchi rotto o dissaldato. I miei, comprati nel 2007, sembra promettano di durare ancora per altrettanti anni.

Bici da viaggio perfetta: coperture

Al momento utilizzo delle Schwalbe Marathon, in passato ho utilizzato per molto tempo delle Michelin ProTek e, devo dire, non ho notato una grande differenza: entrambe le marche si sono dimostrate resistenti all’usura e alle forature. In ogni caso, ho scelto di privilegiare gomme da 2″: una seziona così ampia mi ruba qualche watt alla pedalata, ma, come detto, per me durante il viaggio il comfort è tutto.

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Articolo aggiornato ad Aprile 2020

Commenti

  1. Giorgio Miani ha detto:

    Ho pedalato lungo la costa adriatica l’anno scorso durante l’estate, e con diverse fermate ho pedalato per un totale di 600 chilometri. Mia moglie con i bambini è venuta in macchina. Con il nostro portabici per l’auto non è stato affatto un problema. Se è quest’anno difficile lasciare il paese, questa estate pianificherò di nuovo un viaggio in bicicletta. Portate sempre uno zaino con voi per un viaggio in bici o avete le borse per la bici?

  2. Alessandro ha detto:

    Ciao vorrei sapere se conosci e cosa ne pensi della Locomotive Westlander, grazie

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao, sì, la conosco, ma non ho mai avuto il piacere di provarla

  3. Danilo ha detto:

    Mi sembra di aver capito che la bicicletta perfetta su progetto non esiste,
    è un insieme di sensazioni e motivazione all’approccio del grande sogno….viaggiare… no, per la performance…ma per il gusto del paesaggio della scoperta a quei piccoli obbiettivi che hanno fatto grande l’uomo…..
    Ho acquistato una bici da viaggio da poco usata no brand con assetto da corsa.
    Chiedo a lei quale sogno nel casseto bisogna coltivare per assaggiare un po’ di avventura come fa lei.
    Grazie mille

  4. silvio ha detto:

    Scusa da vero neofita,ma non vorrei essere preso in giro,non sapendo da dove iniziare. Capisco che il mio non è un “approccio” giusto,ma sarebbe così gentile da potermi indicare in dettaglio tutti i “pezzi” che compongono la surly che lei harebbe spendere di più vedendomi un pivello e darmi qualcosa di poco descritto? Non vorrei purtroppo mettermi nelle mani di qualcuno “venditore” che poi mi farebbe spendere vedendomi un pivello di più con prodotti mediocri
    grazie mille

  5. MARCO PAGLIONICO ha detto:

    Buongiorno Paolo ho letto con molto interesse il tuo articolo qui sopra. Diciamo che sono riuscito a mettermi in sella dopo un decennio ed proprio passare da una mtb ad una city modello Challenger della Olimpya non pagata tanto ma che supporti il mio dolce peso di oltre 110 kg. La strada dei meno 28 kg è lunghina ma non mi dispero in quanto a due settimane dalle prime pedalate sono sceso a meno 3 kg x me una grande soddisfazione. Avrò tempo di equipaggiare la mia bici con delle borse non troppo pesanti ma che mi aiuteranno nei piccoli viaggetti del weekend x il mantenimento vitale. A tal proposito ti vorrei chiedere che è quali borse consigli quelle da 30€ di Amazon o un Po più cariche in €?… borse su ruota posteriore e manubrio per il momento più avanti anche portapacchi anteriore e borse.
    Grazie ed a presto a rileggerti.

    Marco Rovereto (tn)

    Vi aspetto in ciclabile

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao, generalmente il prezzo delle borse è direttamente proporzionale alla loro durata. Le Ortlieb sono carissime ma durano 10 anni, le Vaude sono meno care ma ne durano 6/7, quelle da 30 euro non lo so, ma è meglio evitare di trovarsi a perdere i bagagli mentre si pedala in giro.

      Buoni giri in giro!

      1. Marco ha detto:

        Grazie della celere risposta, quindi meglio spendere qualcoisina in più ma che mi tenga al sicuro qualche anno di più. Bene ti ringrazio e spero che tu possa rigirare nella nostra rete in Trentino, così posso raccogliere tuoi suggerimenti davanti ad un caffè.
        Buona serata e buona strada Marco

  6. Mario ha detto:

    Per molti anni ho fatto cicloturismo con una specialissima modificata ad hoc. Poi nel 2002 sono passato a una bicicletta reclinata e non c’è stata più storia! Estremamente comoda, elevata capacità di carico, ottima visibilità. Dopo aver girato in lungo e in largo l’Europa ora ci lavoro pure dato che sono un accompagnatore turistico specializzato in cicloturismo. Una valida alternativa alle bici tradizionali per fare viaggi!

  7. Ste ha detto:

    Ciao a tutti, ho comprato una bici gravel con piega da corsa, intendo farci viaggi, secondo il vostro parere la piega da corsa per lunghi viaggi e utile? Intendo come posizione comoda da tenere per molti km , immagino sia tutta una questione di sensazioni , non vorrei fare un viaggio dove guardo solo l asfalto X)

  8. Giuliano ha detto:

    Ciao a tutti, sono un novizio da Genova, da alcuni anni cerco di usare la bici per gli spostamenti cittadini. ho usato per 3 anni una vecchia MTB di mio cugino, poi ho provato a prendere una citybike da decathlon, ma mi sono trovato piuttosto male,anche perchè ho iniziato ad allungare i percorsi anche lungo la costa . da un po di tempo sto pensando di prendere una bici da cicloturismo perchè mi piacerebbe provare una vacanza in sella. potete consigliarmi un modello per principianti?

  9. Nicola ha detto:

    Sai mica dove vengono fabbricati i telai della surly?
    Se li saldano loro in america o fanno come molti marchi e spediscono tutto in cina?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Nicola, i telai sono fatti a Taiwan.

      1. ITTORIO ha detto:

        CHE BICI MI CONSIGLIERESTI…VOGLIO PARTIRE DA ROMA …PASSARE X LA FRANCIA …CAMMINO DI SANTIAGO…PORTOGALLO..ANDALUSIA..BARCELLONA E POI RIMBARCCARMI

  10. Renata ha detto:

    Salve, prima di tutto vi voglio ringraziare per le numerose informazioni che si possono avere leggendovi…. Devo dire che fate veramente venire la voglia di pedalare! A tal proposito vi pregherei di darmi un giudizio per quanto riguarda il mio primo acquisto per una bici touring! Visto il mio Badget ed i miei gusti estetici ero orientata ad acquistare una Lombardo Sora touring oppure una Fuji touring. Da vecchia harleysta mi piacerebbe una bici da poter poi personalizzare aggiungendo o cambiando qualche elemento! Della lombardo Sora non sono riuscita a trovare recensioni e pareri, neanche foto più dettagliate di quelle della casa madre…. Quindi mi appello alla vostra esperienza per un onesto consiglio! Vi ringrazio a tutti per la…. Pazienza!

  11. Roberto ha detto:

    Che media oraria hai nei tuoi viaggi? Grazie

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Roberto,

      Dipende da molti elementi: dal fondo stradale, dall’orografia, dal vento, dall’altitudine, dal carico e dalla bellezza dei luoghi che attraversi che ti può costringere a fare numerose soste per fare foto.
      In generale viaggio a una media compresa tra gli 8 km/h (altipiani della Bolivia, 4.500 metri slm, fondo molto sconnesso, 40 kg di carico e vento contrario, fino ai 22 km/h sulle ciclabili dell’alto adige, tendenzialmente in discesa, asfaltate, carico ridotto, vento assente.

  12. Antonio ha detto:

    Grazie, avevo visto anche queste due bici, che ne pensi?
    http://www.ridgeback.co.uk/bike/tour
    http://www.rouxbikes.co.uk/etape-250/

  13. Antonio ha detto:

    Ciao, volevo chiederti un consiglio : io sto cercando una bici da cicloturismo , in un range di prezzo tra i 700/800 euro , la mia bici ideale sarebbe una hobootleg cinelli, ma é troppo cara, sai consigliarmi delle valide alternative? Se monto una bici da me secondo te guadagnò sul rapporto qualità/spesa?
    Grazie in anticipo

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Antonio,

      Dipende tutto da cosa devi fare: con quella spesa puoi prendere già qualcosa di decente, che vada bene su strade asfaltate o sterrati leggeri. Sicuramente niente con cui fare il giro del mondo o la Patagonia. Una bici che sembra interessante (mai provata, però) è la Lombardo Touring Sora, 799€ di listino.

      Montarsela da sè, a meno di puntare solo su componentistica usata, non è un’opzione economica. Soprattutto perché i prezzi che puoi ottenere tu nell’acquisto dei componenti sull’after market è superiore al prezzo di vendita della bici assemblata.

  14. Daniele ha detto:

    Io ho una Troll e buona parte delle considerazioni fatte per la LHT valgono anche per lei. In più posso usarla anche nei giri fuoristrada del fine settimana.
    La LHT potrebbe essere il mio prossimo acquisto. O la Cross Check.

  15. silvio ha detto:

    come possessore di SURLY LONG HAUL TRUKER non posso far altro che sottoscrivere il tutto…..

  16. giuseppe ha detto:

    Scusa ma la bici la spedisci come? È più conveniente noleggiare sul posto?

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Giuseppe,
      Qui trovi tutte le info sulle policies delle varie compagnie aeree per la spedizione delle bici.
      https://www.bikeitalia.it/trasporto-bici-in-aereo-condizioni-delle-principali-compagnie-europee-e-americane/

      In genere la bici va messa in un cartone da imballaggio e poi imbarcata come bagaglio speciale. Noleggiarla in loco è un’opzione, ma ti devi accontentare di quello che trovi e la qualità si paga cara.

      Se è per pochi giorni, il noleggio cii sta, se invece hai in mente qualcosa di superiore alla settimana, allora vale la pena imbarcare la propria bici pagando i dovuti extra.

  17. walter ha detto:

    Ciao Paolo
    Letto l’interessante articolo ora ho dei dubbi.
    Starei per sostituire appunto la sella e la mia attenzione era catalizzata dalla Cambium Carved di Brooks. Adesso, viste le note sulla Respiro sono disorientato. ….Cambium o Respiro?
    Aiutami a risolvere il dilemma
    Ciao

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Walter,

      sto testando la Cambium proprio adesso. Diciamo che sono due selle diverse: la cambium è più sportiva, la Respiro è più “comodosa”. Anche la differenza di prezzo non è poca. Però la sella è la cosa più personale che esiste, quindi devi lasciare la scelta al tuo culo (il mio sceglierebbe Respiro).

      1. walter ha detto:

        Grazie Paolo.
        Allora attenderò le tue impressioni sulla Cambiun
        Saluti

  18. walter ha detto:

    Ciao Paolo.
    Letto l’interessante articolo, ma ora ho dei dubbi.Starei per sostituire la sella e la mia attenzione era catalizzata dalla Cambium Carved di Brooks. Ora, leggendo della Respiro sono disorientato.
    A prescindere dalla differenza di costo, ….Cambium o Respiro?
    Aiutami a risolvere il dilemma!
    Ciao

  19. Andrea ha detto:

    Bell’articolo, confermo quello che dice Paolo ognuno deve trovare la sua bici.
    Intanto posso consigliare a Luigi di prendere la sua ibrida e pedalare! Io ho comprato 3 anni fa tramite un annuncio su internet una cube touring usata per 350€, ci ho fatto un viaggetto di prova da Cesenatico a Venezia. Subito dopo ho fatto 1 mese pedalando da Oslo a Stoccolma e l’anno scorso 40 giorni in Giappone (da Hiroshima a Tokyo), io sempre con la mia “ibrida” da poche centinaia di euro (certo ci ho messo qualche accessorio, un portapacchi anteriore ecc.., ma niente di che), mai avuto un problema.
    Auguri per i prossimi viaggi!

  20. Marco ha detto:

    Con la bottiglia di vino nel portaborraccia hai vinto :)

  21. Luigi ha detto:

    Ciao,
    ho letto con molta attenzione il tuo articolo e devo dirti che per me sei già un idolo!!! complimenti!
    Pure io coltivo un sogno: mi piacerebbe fare un viaggio in bici tipo i tuoi. Naturalmente all’inizio partirei con pochi km, ma con la speranza di crescere.
    Al momento ho una bicicletta misura 28, ibrida, acquistata c/o un noto rivenditore sportivo!
    lo so, non è il massimo, ma credo che prima di spendere cifre assurde bisogna sapere bene cosa si vuol fare e sopratutto, dove si vuole andare.
    Intanto mi farebbe piacere ricevere dei consigli su bici, attrezzatura, abbigliamento, allenamento…
    Grazie, buona vita!

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Ciao Luigi,

      Poco a poco si fa qualunque cosa.
      Qui racconto come tutto è cominciato: https://www.bikeitalia.it/2011/04/23/i-miei-primi-40-km/.
      Da quei primi 40 km al grande viaggio sono passati 4 anni e in mezzo ci sono state tante piccole avventure.
      In bocca al Lupi!

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